Dopo la grande impresa di Matteo Donati, il pubblico del Centrale prova a trascinare Federico Gaio e Luca Vanni, ma non basta. Il faentino si arrende a Leonardo Mayer, il toscano, prossimo ai top 100, lascia strada a Nicolas Almagro.Al Foro Italico non è sempre festa. Luca Vanni ha provato a dare un’altra grande gioia al pubblico del Centrale, mandato in visibilio da Matteo Donati, ma l’affetto non è bastato. Nicolas Almagro si è rivelato semplicemente più forte, chiudendo 6-4 6-3 in ottanta minuti scarsi. Il simpatico tennista toscano ha incontrato le prime difficoltà già all’inizio e non è mai riuscito ad accendere il match, a rendersi veramente pericoloso. Almagro ha fatto il suo, consapevole che prima o poi Vanni avrebbe regalato qualcosa. Un po’ come successo a Madrid con Tomic, quando l’australiano dopo aver vinto agevolmente il primo set ha un po’ tirato i remi in barca, aspettando un momento che non è mai arrivato. A Roma invece il servizio di ‘Lucone’ ha funzionato meno del solito, il diritto non gli ha permesso di far male, e lo spagnolo è andato a nozze, allungando gli scambi sino a portare l’azzurro all’errore. Unico sussulto di Vanni nel settimo game del secondo set: dopo aver perso il servizio con un paio di errori che si potevano evitare, si è trovato 40-0 in risposta, ma non ha saputo approfittarne. Il match è finito lì. Resta l’amarezza per un incontro sicuramente complicato, ma che forse Luca avrebbe potuto gestire un po’ meglio. Tuttavia, non gliene si può fare una colpa. Anche se domani entrerà fra i primi 100, a certi livelli ha giocato appena una manciata di partite, era all’esordio assoluto a Roma e alla prima esperienza in Italia da quando il suo nome è diventato di dominio pubblico. Al di là del risultato, l’ha vissuta intensamente: prima il timore di non riuscire a entrare, poi la cerimonia del sorteggio, quindi tante foto e autografi con il pubblico, che ora inizia a riconoscerlo e apprezzarlo.
GAIO NON È ANCORA PRONTO
Prima di Vanni aveva giocato Federico Gaio, passato come Donati dalle pre-qualificazioni della scorsa settimana. Aveva impressionato il suo rendimento nel match decisivo contro Quinzi, ma ripetersi contro un top 30 come Leonardo Mayer è ben altra cosa. Il faentino, più asciutto rispetto alle scorse stagioni, ci ha provato nella maniera che gli viene meglio: buon servizio, tennis pulito e cambi di ritmo col diritto, ma c’è riuscito solo nelle fasi iniziali. È scappato avanti 3-1 e ha avuto tre palle del 4-2, poi Mayer gli ha preso le misure e c’è stato poco da fare. Ha retto fino alla fine, ma nei momenti importanti gli è mancata quella spinta che Mayer ha trovato senza troppe difficoltà, pressandolo su un rovescio esteticamente elegante ma non ancora all’altezza degli altri colpi. Nonostante la sconfitta, si chiude per lui una buona esperienza: non aveva mai giocato nel tabellone principale di un torneo maggiore. Chiedergli un successo sarebbe stato un po’ troppo. Il tennis c’è, ma l’impressione è che gli manchi ancora un po’ di cilindrata per competere a questi livelli. Ci sta lavorando a Tirrenia, e negli ultimi mesi ha compiuto passi incoraggianti. Ora c’è da capire fin dove i suoi mezzi saranno in grado di portarlo.
MASTERS 1000 ROMA – Primo turno
Nicolas Almagro (ESP) b. Luca Vanni (ITA) 6-4 6-2
Leonardo Mayer (ARG) b. Federico Gaio (ITA) 6-3 6-4
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