Ci voleva l'aria di Miami per ridare un sorriso a Victoria Azarenka. Al secondo torneo dopo otto mesi di stop, la bielorussa ha centrato una bella semifinale. Non contenta dei successi di rilievo contro Bellis, Keys, Sevastova e Radwanska, ha impiegato un'ora e mezza per rispedire Karolina Pliskova in Repubblica Ceca. 7-5 6-3 e la certezza di tornare tra le top-100 WTA dopo essere franata in un'illogica 186esima posizione. “Ci si sente davvero bene – ha detto Vika, imbattuta a Miami da una decina di partite – prima della partita mi sono detta che sarebbe stato un gran test per capire a che punto mi trovo. Penso di aver trovato riscontri molto positivi su cui continuare a lavorare. Vedendo i progressi che ho fatto sin dal primo turno, penso di aver effettuato un miglioramento significativo. Voglio continuare su questa strada. Intendiamoci: non penso di essere una cattiva giocatrice, so come si vincono le partite, ho esperienza. Per me è importante restare in salute, migliorare ed essere in grado di giocare”. C'era vento, nell'isolotto di Key Biscayne: la bielorussa lo ha gestito meglio, sin dal primo punto, aggredendo sulla (debole) seconda palla della ceca. Per intenderci, Karolina ha vinto il primo punto con la seconda palla al settimo game. A set quasi compromesso, tuttavia, ha alzato il suo livello e l'ha riacchiappata in extremis, infiocchettando il 5-5. Ma la bielorussa ha continuato a martellare, mettendole pressione con la risposta. In pochi si sono stupiti quando Karolina ha commesso uno dei suoi sette doppi falli a regalare il break del 6-5. Nel game successivo, il braccio di Vika non ha tremato.
DUE SETTIMANE DOPO, RIVINCITA CONTRO LA STEPHENS
Il servizio ha smesso di essere un fattore in avvio di secondo set, quando si sono visti cinque break consecutivi. La Azarenka è stata la prima a tenere un turno, al sesto game. Come nel primo set, la Pliskova ha provato a combattere, ma ormai i buoi erano scappati. La differenza principale l'hanno fatta gli errori gratuiti: a parità di colpi vincenti (20 a 18 per la ceca), la Azarenka ha commesso appena 16 errori contro i 35 di Karolina. Non accadeva da due anni esatti (Miami 2016, semifinali) che la bielorussa non battesse una top-10. Allora vinse contro Angelique Kerber, possibile avversaria anche quest'anno. Invece “Angie” non ci sarà: la Azarenka sfiderà la ritrovata Sloane Stephens, che in precedenza aveva lasciato tre giochi a una tedesca fallosa e poco riconoscibile. La tradizione è per la Azarenka: ogni volta che è arrivata in semifinale a Miami, ha sollevato il trofeo (2009, 2011 e 2016). “La possibilità di vincere il torneo è sempre nella mia testa – ha detto – è la ragione per cui gioco. Non mi presento a un torneo soltanto per partecipare, ma prendo sempre un match alla volta. Penso che sia importante mantenere questa mentalità, perché so quanto sia difficile vincere. Fino a quando non si vince l'ultimo punto, non è facile. Giocherò un punto alla volta e vediamo cosa succederà”. Victoria è avanti 3-1 nei precedenti, ma a Indian Wells si è imposta l'americana. “Dovrò giocare meglio di quanto abbia fatto l'ultima volta! – ha chiosato mamma Vika – devo limitare il numero di errori gratuiti. A Indian Wells ne ho commessi parecchi, ma lei è una giocatrice eccezionale, ha giocato in modo incredibile. Ma non è una sorpresa, visto quello che ha fatto all'ultimo Us Open”.
WTA PREMIER MANDATORY MIAMI – Quarti di Finale
Victoria Azarenka (BLR) b. Karolina Pliskova (CZE) 7-5 6-3
Sloane Stephens (USA) b. Angelique Kerber (GER) 6-1 6-2
Jelena Ostapenko (LET) vs. Elina Svitolina (UCR)
Venus Williams (USA) vs. Danielle Collins (USA)