Il portiere del Milan ha chiesto di posticipare il suo esame di maturità, salvo poi voltare le spalle alla commissione e volare verso Ibiza. Un privilegio del genere sarebbe stato consentito anche a un tennista? Le vicende di Maria Vittoria Viviani e Lisa Pigato.

L'alzata di spalle di Gigio Donnarumma, portiere del Milan, davanti alla commissione della maturità, è il caso più discusso degli ultimi giorni. Anziché sostenere l'esame, il 19enne napoletano (dopo aver chiesto di posticipare l’evento appositamente per lui) ha preso un jet privato ed è volato in direzione Ibiza. Intendiamoci: nella sua vita privata, Donnarumma può far quel che vuole; chi scrive non segue molto il calcio proprio per la generale mediocrità dei suoi protagonisti (pur conoscendo i rischi di una generalizzazione), ma se sei un personaggio pubblico e rischi di diventare l’idolo di molti ragazzini, hai il dovere di dare il buon esempio. E invece, mentre molti coetanei passavano le notti sui libri a ripetere Giacomo Leopardi, lui aveva bisogno di qualche giorno di pausa. Da qui la richiesta di spostare l’esame, per capire se nella prossima stagione avrebbe percepito 5 o 6 milioni. Uno stress comprensibile. L'errore, tuttavia, non è stato solo del calciatore. Ha sbagliato anche chi gli ha dato la possibilità di posticipare l’esame per poi definire il suo gesto “una grave mancanza di rispetto”. In ballo non c’erano malattie terminali o gravi problemi familiari, e allora perché dare questa possibilità a chi non ha ancora dimostrato grandi cose? Avrebbero fatto lo stesso anche per un tennista professionista? Vi chiederete perché stiamo parlando di Donnarumma su “Tennis Italiano”. E' presto detto: visto che la scuola italiana non offre lo stesso trattamento a tutti gli sportivi (chi ci è passato lo sa bene), vogliamo parlare dei nostri tennisti che, quando consegnano una giustificazione dettata da motivi sportivi, solitamente ricevono in risposta sguardi severi. Quando va bene.

MARIA VITTORIA E LISA
L’Italia è uno dei pochi paesi che non facilita la vita a chi intende fare lo sportivo di professione. Donnarumma a parte, ovvio. Da qui nasce la volontà di fare due esempi (ma ce ne sarebbero molti altri) di ragazze che, senza 6 milioni di euro in tasca e un jet privato destinato a Ibiza, hanno dovuto fare scelte ben più “mature”, per l’appunto, del famoso portiere. Ricordate Maria Vittoria Viviani, la ragazza (ingiustamente) squalificata durante l'Australian Open Junior? Quella che per molti è diventata l’indignazione da esprimere sui social: “Ecco, ci facciamo sempre riconoscere all’estero”. Maria Vittoria, coetanea di Donnarumma, ha dovuto scegliere tra gli esami di ammissione alla maturità e il Trofeo Bonfiglio, competizione Under 18 più prestigiosa al mondo (Slam esclusi). La lodigiana ha scelto di concludere gli studi per poter dedicare corpo e anima a questo sport e trasformare il suo sogno nel cassetto in realtà. L’altro esempio riguarda una ragazzina più piccola: Lisa Pigato, 14enne più volte campionessa italiana, per ben quattro giorni ha dovuto chiedere al giudice arbitro dell’Avvenire, prestigioso torneo Under 16, di poter giocare le sue partite nel pomeriggio perché le sue mattinate, quella settimana, si consumavano sui banchi di scuola per gli esami di terza media. Proprio così: al mattino a dare esami e il pomeriggio in campo a lottare contro le migliori al mondo, almeno nella sua categoria d'età. La classe 2003 si è dovuta arrendere ai quarti di finale per poi conquistare, la settimana successiva, l’Under 16 di Crema (evento sotto l'egida di Tennis Europe) in cui l’anno precedente, all’età di 12 anni (Lisa è nata a fine giugno) aveva raggiunto la finale. Due storie di ragazze che tra mille sacrifici, nel loro silenzio e lontano dai riflettori, hanno dimostrato di aver capito il significato della parola "maturità".