COPPA DAVIS – Andreas Seppi vince il primo set ma poi viene travolto da Carlos Berlocq, autore di una prestazione sopra le righe. Argentina avanti, ma nulla è ancora perduto.
La mesta uscita dal campo di Andreas Seppi
Di Riccardo Bisti – 31 gennaio 2014
La trasferta di Mar del Plata non poteva iniziare peggio. L’Argentina è in vantaggio sull’Italia in virtù del successo di Carlos Berlocq su Andreas Seppi. Ci poteva stare, ma le proporzioni sono clamorose. L’argentino ha faticato a entrare in partita, poi ha letteralmente annichilito Seppi. Raramente era capitato di vedere un Seppi così negativo, totalmente in balia dell’avversario. Berlocq è un giocatore di buon livello, ma ha limiti precisi. La grande colpa di Seppi è stata di non approfittarne, ed anzi ha esaltato le qualità di Berlocq, aiutato da un campo lentissimo e da alcune soluzioni tecniche decisamente interessanti. Il punteggio dice tutto: 4-6 6-0 6-2 6-1. “A un certo punto lui ha preso il sopravvento, e non sono più riuscito a stare in partita – ha detto Seppi, molto deluso – di certo la superficie non mi favoriva, ed era piuttosto difficile spingere. Il pubblico non ha influito, comunque sapevamo il clima che ci avrebbe accolto”. Poco da dire: ogni tanto, Seppi fatica a dare il meglio di sé in Coppa Davis. Gli era successo qualcosa del genere anche quattro anni fa a Genova, nel match che lo convinse a mollare la Davis (con annesse polemiche) per un paio d’anni. Allora c’era anche un certo disagio psicologico, mentre stavolta è stata una cattiva prestazione, da cui ci si può riprendere. Berlocq ha esaltato il pubblico di Mar del Plata, piuttosto numeroso e vicino al tutto esaurito nonostante i timori della vigilia. Alcune belle soluzioni di rovescio, unite a qualche accelerazione di dritto, gli hanno regalato un punto molto importante e il soprannome di “Titan”. Alla fine, come ormai tradizione nei suoi match interni, si è strappato la maglietta a mò di Incredibile Hulk.
Ai microfoni della TV argentina, Berlocq ha rimarcato il lungo percorso che lo ha spinto a diventare il primo singolarista dell’Argentina. “Ho fatto grandi sforzi, con il mio staff, i miei amici, mia moglie…quando mi hanno dato del gladiatore mi hanno trasmesso ancora più forza. Io sono uno che vive con grande intensità tutte le cose della vita, ed è così anche per la Davis”. L’allusione era alle difficoltà incontrate nel primo set, quando Seppi era salito 4-0, peraltro giocando piuttosto bene. In particolare, faceva male all’avversario con il dritto incrociato. Ma poi è stato travolto alla distanza. Nella terza giornata, questo Berlocq può certamente giocare la sua partita contro Fabio Fognini. Gli è inferiore sul piano tecnico, ma è molto forte su quello psicologico. Lo aveva detto anche alla vigilia. “Dovrò cercare di mettere le nostre partite sul piano mentale”. A fare il tifo per l’Argentina, nella panchina albiceleste, c’era un mito come David Nalbandian. L’applausdo più grande, una specie di ovazione, è arrivata quando il Rey David si è accomodato durante il primo set. “Olè Olè, David, David” è stato il canto dei tifosi argentini. In questo weekend, uno come lui sarebbe servito come il pane. Conoscendo il personaggio, gli potrebbe anche essere tornata voglia di giocare, ma difficilmente ci sarà un clamoroso ritorno. Tanto non ha bisogno di scendere in campo per prendersi gli applausi della gente e le inquadrature della TV.
ARGENTINA – ITALIA 1-0
Carlos Berlocq b. Andreas Seppi 4-6 6-0 6-2 6-1
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