Al torneo WTA di Mosca c'era anche Varvara Lepchenko. L'americana ha voluto partecipare nonostante fosse malaticcia: voleva tornare per la prima volta in un paese ex-sovietico dopo che tanti anni fa aveva chiesto asilo politico agli Stati Uniti. Aveva 16 anni, arrivò a Miami per un torneo giovanile e si rese conto di essere da sola, abbandonata del natio Uzbekistan. "Un paio di giorni prima del torneo non vedevo il mio nome nell'entry list. Domandai che succedeva, e mi dissero che la federazione uzbeka mi aveva cancellato. Non volevano che giocassi. Mi hanno visto piangere, avevo 16 anni e mi dissero che non mi avrebbero impedito giocare. Avrei soltanto dovuto entrare in contatto con le persone giuste per rappresentare gli Stati Uniti. E così ho fatto". A Mosca non le è andata troppo bene: ha ceduto 6-0 7-6 a Tsvetana Pironkova.Al torneo WTA di Mosca c'era anche Varvara Lepchenko. L'americana ha voluto partecipare nonostante fosse malaticcia: voleva tornare per la prima volta in un paese ex-sovietico dopo che tanti anni fa aveva chiesto asilo politico agli Stati Uniti. Aveva 16 anni, arrivò a Miami per un torneo giovanile e si rese conto di essere da sola, abbandonata del natio Uzbekistan. "Un paio di giorni prima del torneo non vedevo il mio nome nell'entry list. Domandai che succedeva, e mi dissero che la federazione uzbeka mi aveva cancellato. Non volevano che giocassi. Mi hanno visto piangere, avevo 16 anni e mi dissero che non mi avrebbero impedito giocare. Avrei soltanto dovuto entrare in contatto con le persone giuste per rappresentare gli Stati Uniti. E così ho fatto". A Mosca non le è andata troppo bene: ha ceduto 6-0 7-6 a Tsvetana Pironkova.