di Fabio Bagatella – foto Getty Images
Il 6-3 6-1 incassato sul duro di San Diego nella finale di Federation Cup di fine 2010 è un lontano ricordo… la terra battuta del Roland Garros è tutt'altra cosa: Francesca Schiavone spazza via Melanie Oudin in un'ora e spiccioli confermando nell'esordio parigino i progressi già visti nella recente semifinale perduta contro Caroline Wozniacki a Bruxelles.
Che la 19enne statunitense (88 WTA) non si trovi a proprio agio sul rosso è palese, come del resto la sua stagione incolore (miglior risultato i quarti di finale colti a Fes dove fu estromessa da Alberta Brianti che le rifilò un netto 6-0 al “terzo”). Le insidie di un primo turno Slam – dove Francesca (5) difende il fantastico trionfo dell'anno passato – possono essere tuttavia sempre dietro l'angolo, ma la Leonessa spinge sull'acceleratore dal primo all'ultimo punto lasciando all'americana le briciole.
Primo set che dopo l'iniziale break e controbreak prende subito la strada dell'italiana, dall'1-1 Francy incamera quattro giochi senza che l'avversaria riesca mai a raggiungere il “40”. L'unico gioco che va ai “vantaggi” è l'ottavo, quello in cui l'azzurra chiude il parziale (6-2), ma solo al quinto tentativo: sono trascorsi 34 minuti. Il trend dell'incontro non muta neppure nella seconda partita: Francesca spinge bene sbagliando il minimo indispensabile, mentre la giovane statunitense arranca senza riuscire a creare grossi grattacapi all'italiana. Alla fine è 6-2 6-0 Schiavone in un'ora e due primi. Da segnalare il terzo game del parziale, in cui Schiavone strappa il servizio all'avversaria recuperando da 15-40.
Forse Oudin non rappresentava un banco di prova attendibile, ma la Leonessa vista all'opera pare ben sicura dei propri mezzi: solida da fondo, ma sempre pronta a venire a rete a prendersi il punto. Miglior debutto non poteva esserci. La prossima avversaria di Francesca uscirà dalla sfida tra la britannica Ann Keothavong (108) e la russa Vesna Dolonts (101), che non dovrebbero costituire, facendo i debiti scongiuri, una minaccia per la nostra Leonessa.
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