I dati statistici supportano le sensazioni empiriche: da quando l’erba di Wimbledon è stata rallentata, il serve and volley si è quasi estinto. In campo femminile, ne abbiamo visti appena cinque in 15 delle ultime 16 finali! Persino un baluardo del tennis offensivo come Federer è stato costretto a modellare il suo tennis sulle botte da fondocampo.

Come è noto, il 2002 è stato l’anno spartiacque nella storia di Wimbledon. Eliminando la festuca perenne, gli organizzatori hanno rallentato i campi rendendo la palla più lenta e controllabile. La decisione ha portato a un processo di estinzione del serve and volley. Un processo forse irreversibile, anche a causa dei pochi tornei sul verde e al progressivo miglioramento di corde e racchette. Gli angoli e le rotazioni consentite dalle nuove attrezzature ha reso quasi impossibile la vita agli attaccanti. I numeri sono impietosi e, ahinoi, certificano la morte del serve and volley. Partiamo dalle donne: in 15 delle ultime 16 finali, si sono visti la miseria di cinque punti in cui la battitrice ha seguito a rete il servizio. Uno ogni tre partite! Per fortuna c’è stata la finale del 2006 tra Amelie Mauresmo e Justine Henin, il cui la tattica è stata utilizzata per 55 volte.

Non va tanto meglio in campo maschile: lo scorso anno, Djokovic e Federer hanno dato vita a 32 serve and volley. Il problema è che li ha effettuati tutti Federer! Ma lo stesso Roger ha cambiato atteggiamento tattico (o meglio, è stato costretto a farlo). Nel 2001, quando batté Pete Sampras nello storico match-passaggio di consegne, seguì il servizio a rete per 109 volte. Restando all’atteggiamento tattico dello svizzero, nella finale del 2003 contro Mark Philippoussis (chiusa in tre set) fece 35 serve and volley, mentre in quella del suo ultimo successo (2012, quattro set contro Murray) ne ha tentati appena 11. Si può discutere all’infinito sul fatto se il tennis sia migliore o peggiore rispetto al passato. Ma è certo che abbiano (quasi) ucciso un certo tipo di tennis. E questa non è una bella notizia.


PERCENTUALE DEL S&V SUL TOTALE DEI PUNTI
2003 – 29%
2004 – 27%
2005 – 22%
2006 – 17%
2007 – 14%
2008 – 12%
2009 – 11%
2010 – 9%
2011 – 7%
2012 – 7%
2013 – 8%