Di Riccardo Bisti – 27 settembre 2014
C'è stato più equilibrio rispetto a due mesi fa, ma il risultato non cambia. Petra Kvitova ha confermato una certa compatibilità tecnica con Eugenie Bouchard e l'ha battuta anche nella finale di Wuhan. Stavolta è finita 6-3 6-4, risultato ben diverso rispetto al 6-3 6-0 di Church Road, ma alla fine ciò che conta è alzare il trofeo. Per la Kvitova è il terzo titolo stagionale dopo Wimbledon e New Haven: con questo risultato, si qualifica matematicamente per le WTA Finals di Singapore. E' la quarta a riuscirci dopo Serena Williams, Simona Halep e Maria Sharapova. Ad oggi, è quella che sta meglio di tutte. Petra ha confermato di aver risolto i problemi di respirazione che fino allo scorso anno le avevano creato più di un problema in condizioni di forte umidità. E' significativo che abbia vinto a Wuhan, considerata una delle “citta-forno” della Repubblica Popolare Cinese. “Sapevo che avrei dovuto giocare con più aggressività rispetto ai match precedenti – ha detto la Kvitova – e magari ricalcare la mia prestazione di Wimbledon”. Da parte sua, la Bouchard aveva una gran voglia di rivincita, peraltro espressa con vigore nella conferenza stampa della vigilia. Tuttavia, non ha trovato soluzioni efficace per rispondere al servizio a uscire della ceca, che la buttava fuori dal campo soprattutto da sinistra. E la potenza della Kvitova l'ha messa in gran difficoltà, soprattutto all'inizio. La più in difficoltà sul piano fisico era proprio la canadese, tanto da colpirsi il dito sinistro al momento di tirare un dritto. Chiaro segno di scarsa lucidità.
IMPLACABILE PETRA
“Ho tirato milioni di dritti nella mia carriera – ha detto – ma non mi era mai capitato di colpire me stessa. Con la fasciatura e l'adrenalina ho giocato normalmente, ma adesso mi fa abbastanza male. E' sorprendente che una piccola parte del corpo possa essere così dolorosa”. Nonostante il problema della Bouchard, la Kvitova ha faticato per chiudere la partita: avanti 5-2 e servizio nel secondo, ha sciupato un matchpoint e ha dovuto cancellare cinque palle break prima di cedere il servizio e consentire alla canadese di riavvicinarsi. Sul 5-4, tuttavia, il braccio di Petra non ha tremato. Mancano ancora tre settimane alle WTA Finals, ma non è azzardato considerarla tra le favorite. Anche la cabala è dalla sua parte, poiché vinse il titolo nel 2011, pochi mesi dopo il successo a Wimbledon. E anche quest'anno si è imposta ai Championships…la Kvitova, implacabile nel computo tra vincenti ed errori gratuiti (30 a 18), si conferma bravissima nello scegliere i titoli da vincere. Quello di Wuhan è il 14esimo in carriera: di questi, 11 sono arrivati a livello Premier o Slam. E ha anche imparato a comunicare: il donnone impacciato di qualche anno fa, che faticava a esprimersi in inglese, ha lasciato spazio a una persona più sicura di sé, che durante la premiazione non si è scordata di Na Li e le ha mandato un messaggio di auguri per il suo futuro. Adesso Petra, come tutte le altre top-players, si sposterà a Pechino dove è in programma il quarto Premier Mandatory stagionale. Nel curioso tabellone a 60 giocatrici (usufruiscono di un bye le semifinaliste di Wuhan), farà il suo esordio contro la vincente del derby cinese tra Kai-Lin Zhang e Shuai Peng. In campo 16 delle top-18 WTA: mancano soltanto Na Li e Dominika Cibulkova.
WTA PREMIER FIVE WUHAN – FINALE
Petra Kvitova (CZE) b. Eugenie Bouchard (CAN) 6-3 6-4