La stanchezza ha bruciato le gambe di Angelique Kerber nella finale del Premier Five di Cincinnati. Sfibrata dalle fatiche dell’ultimo mese, ha raccolto appena quattro game contro Karolina Pliskova, la cui scelta di non giocare le Olimpiadi si è rivelata vincente, almeno per questa settimana. Niente sorpasso in vetta, Serena Williams batterà il record di settimane consecutive al numero 1 WTA.

. Inizialmente, la ceca avrebbe dovuto giocare le Olimpiadi di Rio, ma poi ha lasciato perdere, (ufficialmente) per paura del celeberrimo virus delle zanzare. Invece Angelique Kerber c’è andata, in Brasile, e si è presentata senza energie (e con la mente troppo piena di pensieri) alla finale del Premier Five di Cincinnati. In palio non c’era soltanto un titolo WTA, ma la leadership mondiale che invece rimane a Serena Williams, ormai certa di superare il record di settimane consecutive che appartiene a Steffi Graf. Se anche la Kerber dovesse effettuare il sorpasso allo Us Open, il ranking del 12 settembre arriverà dopo 187 settimane di vetta. Al contrario, il dominio della Graf si fermò a quota 186. La Kerber avrebbe potuto “salvare” il primato della sua connazionale, nonché idolo d’infanzia, invece non è mai stata in partita in un match chiuso con un netto 6-3 6-1. “Tutti parlavano di questa storia – ha detto la Kerber – se un giorno succederà, succederà. Ma non voglio mettermi troppa pressione in questo senso. Ho avuto un’ottima stagione e non è ancora finita”. In effetti, ha ottenuto un buon risultato anche soltanto andando in finale, viste le grandi fatiche dell’ultimo periodo: finale a Wimbledon, semifinale a Montreal, finale olimpica e finale anche a Cincinnati. “In effetti sono molto stanca, nelle ultime settimane ho giocato tanti match, ho sopportato tanta pressione e ho viaggiato parecchio in giro per il mondo”.





PLISKOVA, UN TABU’ SLAM DA SFATARE
E così ne ha approfittato la Pliskova, decisamente più riposata. Per lei è il primo titolo Premier in carriera, più che meritato: ha portato a casa 17 dei primi 24 punti e ha commesso appena 6 errori gratuiti in tutto il match, durato poco più di un’ora. Da parte sua, la ceca ha riconosciuto di aver giocato un tennis aggressivo, quasi senza errori. “Non cambierei nulla di questa partita. Sapevo che avrei potuto giocare bene, ma non mi aspettavo un match così facile. Probabilmente lei era stanca, poi si sarà messa un bel po’ di pressione per la storia del numero 1…credo che lo meriti, sarà per la prossima volta!”. In particolare, la Pliskova è stata perfetta con il servizio. Sette ace, incastonati tra 24 colpi vincenti, le hanno dato una mano. E ha chiuso con l’ennesimo “asso”, sul quale la Kerber non ha praticamente avuto la forza di andare. Difficile dire se la Pliskova sarà una mina vagante allo Us Open: verrebbe da dire di sì, ma negli Slam fa una gran fatica. E’ quasi incredibile la sua differenza di rendimento tra i Major e il resto dei tornei. Da parte sua, la Kerber può certamente ambire al bersaglio grosso e anche al sorpasso sulla Williams. Ci sarà tempo per trasformarsi in ragionieri e fare tutti i calcoli del caso: oggi è tempo di celebrare il bel successo di Karolina Pliskova, anche per tutto quello che ha mostrato nei turni precedenti. Non si rifila un 6-1 6-3 alla Muguruza totalmente per caso…


Karolina Pliskova (CZE) b. Angelique Kerber (GER) 6-3 6-1