La FFT impedirà a Marion Bartoli di giocare le Olimpiadi. Lei, ex finalista a Wimbledon, si dispera e promette battaglia. “Sono stata zitta per 15 anni, dopo i Giochi dirò tutto. E sarà una guerra”
Marion Bartoli impegnata al Foro Italico
Di Riccardo Bisti – 31 maggio 2012
Marion Bartoli è un tipo particolare. Non inganni il fatto che viaggia sempre con papà Walter, ex medico che le ha insegnato a giocare in un campetto di Le Pay en Velay, sua città natale. Oggi Marion ha 27 anni ma non può fare a meno di lui. Pagherà la scelta di restargli fedele non rappresentando la Francia ai Giochi Olimpici di Londra. E’ tutto molto semplice: la federtennis francese non consente il coaching privato nei match di Fed Cup: in quelle settimane bisogna affidarsi esclusivamente ai coach federali. La Bartoli, inseparabile dal padre, non ha mai accettato la regola e ha giocato un solo match in tutta la carriera, nel lontano 2004. Per giocare le Olimpiadi, tuttavia, bisogna essersi rese disponibili per almeno due match di Fed Cup nei due anni precedenti i Giochi. Non è stato il caso della Bartoli, che si è sottoposta a un braccio di ferro con la FFT. I federales hanno detto che non avrebbero cambiato le regole per una sola giocatrice. Risultato: niente Olimpiadi per la migliore tennista francese, disperata perché sull’erba di Wimbledon avrebbe potuto competere per una medaglia. Nel 2007, Marion colse proprio a Wimbledon il miglior risultato in carriera, battendo Justine Henin in semifinale prima di perdere contro l’inavvicinabile Venus Williams. Marion è una ragazza testarda: molto probabilmente, nella settimana olimpica, la vedremo in gara nei tornei americani sul cemento.
“Non ho speranze – ha detto Marion – ho provato milioni di volte a spiegare come stanno le cose, ma dalla federazione ho sempre ottenuto le stesse risposte. E’ come parlare a un muro, non c’è niente da fare”. Forse avrebbe potuto giocare qualche partita senza il padre a bordo campo. Onestamente, la sua carriera non ne avrebbe risentito. Ma non lo ha fatto, e la Francia ne ha pagato le conseguenze. Dopo il ritiro di Amelie Mauresmo, il team capitanato da Nicolas Escude è miseramente retrocesso nel Gruppo II e per poco non finiva nei gruppi zonali, evitati solo grazie a una vittoria contro la Slovenia. Normale che sia così, con giocatrici tutte fuori dalle top 50. “Io non cambio idea, perché quello che chiedo non è impossibile – continua la Bartoli – tutti gli altri paesi consentono di farlo, ogni federazione concede il permesso di portarsi dietro il coach. Non vedo perché dovrei cambiare idea, le cose vanno avanti così da 15 anni”. Passi per il principio, ma la Bartoli sbaglia quando dice che tutte le altre nazioni consentono il coaching privato. Gli Stati Uniti adottano le stesse regole della Francia, tanto che nel 2002 Billie Jean King cacciò Jennifer Capriati perche non voleva staccarsi da papà Stefano. In nome della coerenza, le americane persero clamorosamente in casa contro l’Austria. La federtennis francese si attacca ai principi e non vuole piegarsi al desiderio di una sola giocatrice. E’ una presa di posizione discutibile ma legittima.
Ma la corsa è infuriata e promette di non restare con le mani in mano, soprattutto al termine del torneo Olimpico. “Hanno il coltello dalla parte del manico fino ai Giochi, ma dopo mi sentirò libera di criticarli, e per loro sarà dura. Per 15 anni non ho detto niente, ma ad agosto scoppierà una guerra vera e propria, credetemi”. Nel frattempo, la Francia rischia di non avere neanche una singolarista nel tabellone olimpico. Pauline Parmentier è numero 66 WTA, e in questo momento il “cut-off” è fissato intorno al numero 61. Non dovesse farcela, l’ultima chance resterebbe una wild card. Il fatto è che gli inviti dovrebbero andare ai piccoli paesi emergenti, e non certo a un gigante come la Francia. “La federazione vive nel suo mondo e ha bisogno di aprire gli occhi su ciò che pensano di loro nel resto del mondo. Io spero sinceramente che Pauline ce la faccia”. Intanto ha subito la cocente delusione di una brutta sconfitta al Roland Garros, dove ha perso al secondo turno contro Petra Martic. Nessuna conferma della semifinale dell'anno scorso, dunque. Una sconfitta che ha tolto l'imbarazzo alla FFT. Chissà come avrebbero reagito se Marion avesse vinto il Roland Garros…
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