La Suarez Navarro vola in finale a Miami e riporta la Spagna tra le top-10 dopo 14 anni. Il suo tennis classico, sublimato da un gran rovescio a una mano, ha sgretolato le certezze di Andrea Petkovic. “Oggi poteva aiutarmi solo Gesù Cristo”. 

Ogni vittoria di Carla Suarez Navarro è una buona notizia per il tennis. Con il suo splendido rovescio a una mano e un gioco fatto di talento e intelligenza, la canaria è un piacere per gli occhi. Il capolavoro l'aveva fatto nei quarti contro Venus Williams, e ne ha raccolto i frutti nella semifinale contro Andrea Petkovic, irriconoscibile, quasi disastrosa nel 6-3 6-3 che ha spinto la spagnola in finale. Manco a dirlo, è la prima in un Premier Mandatory. Chissà cosa ne pensano i latinos della zona: erano partiti per tifare Rafa Nadal, poi si sono ritrovati a sostenere Juan Monaco…alla fine esultano per questa ragazza di 26 anni che da un anno riflette se operarsi al gomito. Ogni tanto le fa male, eppure ha scelto di andare avanti e ha trovato il miglior tennis in carriera. E' il premio alla costanza e alla continuità professionale. Lavora da anni con lo stesso coach, quel Xavier Budo che quando entra in campo a dare consigli le fa sempre girare la partita. Dalle Canarie si è trasferita in Spagna a 14 anni e nessuno pensava, rovescio a parte, che quella ragazzina sarebbe entrata tra le top-10. Già, perchè il prossimo ranking le farà una bella sorpresa: sarà la terza spagnola di sempre a entrare tra le top-10 dopo le mitiche Arantxa Sanchez e Conchita Martinez. E non è escluso che possa lottare per un posto al Masters di Singapore. In questo momento è numero 4 nella Race e sta per arrivare il periodo migliore: la terra battuta: dovesse restare tra le big, poi potrebbe raccogliere ancora qualcosa sul cemento estivo. In fondo i rimbalzi alti e regolari sono perfetti per il suo gioco. Lo ha mostrato contro la Petkovic, reduce da un super-torneo e ben decisa a centrare la finale. Ma si è fatta prendere dall'agitazione, infilando ben 32 errori gratuiti.


"DI TESTA SEI PERFETTA"

Ma la Suarez Navarro ci ha messo del suo, tenendo un ottimo rendimento al servizio. Non poteva esagerare con la potenza, allora lo ha variato spesso, ottenendo risultati straordinari: neanche una palla break concessa. Certo, la Petkovic ha regalato tanto, però Carla le ha dato una mano con tante variazioni, soprattutto con il rovescio. L'impossibilità di giocare una palla uguale all'altra le ha impedito di prendere il ritmo. Non aveva soluzioni. Al termine del primo set, Carla ha chiesto l'intervento del coach che le ha detto di continuare così: “Di testa sei perfetta”. Il primo vincente vero e proprio, per la Petkovic, è arrivato nell'undicesimo game. Il che è tutto dire. Ha avuto un po' di timori sul 3-2, quando si è trovata 0-40 sul servizio della Petkovic e ha rischiato di non concretizzare il break. Ma ce l'ha fatta, mettendo la pietra tombale sull'incontro.


TERZA TOP-10 SPAGNOLA

“Carla sta giocando bene e ha alzato il suo livello negli ultimi 12 mesi – ha detto la Petkovic – ma oggi è dipeso tutto da me. Ero molto stressata e sono stata pessima per tutta la partita. Ho provato a lottare, ma ho commesso troppi errori. Amo Miami, c'è uno splendido ambiente, ma oggi è stata solo colpa mia”. Quando le hanno chiesto del suo team, ha specificato: “Sono stati grandi, mi hanno incoraggiato…ma oggi avrebbe potuto aiutarmi soltanto Gesù Cristo”. Da parte sua, la Suarez è di poche parole, come sempre. “Lavoro tutto l'anno con il mio team per vivere momenti come questo”. Già, momenti così. Come detto, riporta la Spagna tra le top-10 dopo 14 anni (l'ultima fu Arantxa Sanchez) e in finale a Miami dopo 22. Manco a dirlo, l'ultima fu sempre Arancita. Mentre tra gli uomini hanno ottenuto risultati eccezionali, tra le donne non sono certo una potenza. Nell'era del computer hanno avuto soltanto 23 top-100, 24 se consideriamo Julia Vakulenko, ucraina che ha cambiato nazionalità a fine carriera ed è stata n. 31. Con l'arrivo di Garbine Muguruza, sempre più competitiva (anche se ancora incostante), la Spagna può diventare temibile in Fed Cup e, chissà, trovare due top-10. Attualmente è così tra gli uomini, ma tra qualche anno potrebbe non essere più così.

 

WTA PREMIER MANDATORY MIAMI – Semifinali

Carla Suarez Navarro (SPA) b. Andrea Petkovic (GER) 6-3 6-3

Serena Williams (USA) b. Simona Halep (ROM)