ROLAND GARROS – L’azzurra fa il suo dovere contro la Pfizenmaier e adesso ha un tabellone eccezionale. La Giorgi recrimina per un errore arbitrale nel tie-break contro la Kuznetsova.
Di Riccardo Bisti – 29 maggio 2014
Tutto come previsto. Ha vinto chi doveva vincere e ha perso chi doveva perdere. Simone Bolelli e Camila Giorgi hanno salutato il Roland Garros, mentre prosegue l’avventura di Sara Errani e Andreas Seppi. “LA” notizia vera e propria non c’è. Avrebbe potuto esserci se la Giorgi avesse centrato l’impresa contro Svetlana Kuznetsova, e tutto sommato non ci è andata troppo lontana.
CAMILA E LA CHIAMATA SFORTUNATA
Trovare scuse è un costume tipicamente italiano, ma non c’è dubbio che una chiamata sbagliata nel tie-break abbia condizionato il 7-6 6-3 con cui Svetlana Kuznetsova ha artigliato il terzo turno. Avanti 4-3 nel tie-break, l’italoargentina ha giocato una palla nettamente buona su cui la Kuznestova ha commesso un errore. Purtroppo le è stata chiamata fuori, costringendo l’arbitro a un overrule. Sul 5-3, forse, avremmo raccontato un’altra storia. La Giorgi è comunque salita 5-4, ma la russa ha mostrato classe ed esperienza nel momento del bisogno. Doti che mancano ancora alla Giorgi: a dispetto dell’atteggiamento sempre molto composto, ha subito il contraccolpo in avvio di secondo set, finendo sotto 0-3 e non riuscendo più a rimontare. E’ stata la solita Giorgi, sempre protesa alla caccia del punto, nemica del colpo interlocutorio. La tattica le è valsa 40 colpi vincenti, ma anche 49 errori gratuiti. Ha impressionato la differenza in termini di “produzione di gioco”. Nel bene e nel male, Camila ha deciso le sorti del punto in 89 occasioni contro le 26 della Kuznetsova. Ci si domanda cosa potrebbe fare se le percentuali diventassero più favorevoli…per ora, non sembra che abbia intenzione di cambiare qualcosa nella sua impostazione. Eppure basterebbe poco per giocare con più sicurezza, senza rinunciare all’aggressività. In fondo, non le si chiede certo di diventare una pallettara.
ERRANI, UN AMICO DI NOME TABELLONE
Tutto OK per Sarita, unica italiana rimasta in gara nel tabellone femminile. Non c’era nulla (proprio nulla) che facesse pensare a una sorpresa di Dinah Pfizenmaier, discreta giocatrice tedesca che però non ha nulla per mettere in difficoltà Sarita. Sul Campo 2, l’azzurra ha avuto qualche difficoltà solo in avvio (sotto 2-0), poi ha infilato sei giochi di fila e non ha avuto problemi a chiudere. Le notizie migliori arrivano dal tabellone: al terzo turno sfiderà l’israeliana Julia Glushko, numero 98 WTA, autrice di una mezza sorpresa su Kirsten Flipkens. Sarà il primo scontro diretto tra le due, ma i risultati dell’israeliana (nata in Ucraina il 1 gennaio 1990) non fanno paura. Inoltre potrebbe essere stanca dopo aver giocato due battaglie di tre set. Se non ci saranno sorprese, il crocevia del torneo di Sarita sarà l’ottavo contro Jelena Jankovic, già battuta a Roma. Dovesse farcela, nei quarti avrebbe una tra Soler Espinosa, Bertens, Petkovic e Mladenovic, con la prospettiva di una semifinale senza Na Li. Se non è un buon tabellone questo….
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