Certe storie sono belle, addirittura bellissime. Conviene farle passare per vere, ma sono false. A parte la netta sconfitta in semifinale, Dominic Thiem è stato grande protagonista agli Internazionali BNL d'Italia. E allora è spuntata nuovamente una vecchia storia, uscita qualche anno fa e ripresa in tutto il mondo, senza alcuna verifica. Tutto nacque da un'intervista del suo ex preparatore atletico, l'ex triatleta Sepp Resnik. Un tipo un po' particolare, che raccontò una serie di storie inverosimili. Ad esempio, che portava Thiem a correre di notte, a guadare i fiumi, a sollevare i tronchi…Tutti la presero per buona, ma lo scorso anno fu proprio una nostra intervista a rivelare la verità. A colloquio con Lorenzo Cazzaniga, Thiem disse con chiarezza che non era vero niente, ad eccezione di una racchetta spaccata durante il Futures di Este, reazione a Resnik che lo accusava di non essere troppo grintoso. Non esattamente una notizia. Le altre, onestamente, erano bellissime. Come la storia dei tronchi sollevati, tipo Rocky Balboa mentre si allenava nella steppa siberiana, in attesa di sfidare Ivan Drago. E poi c'è una foto che lo dimostrerebbe. Thiem aveva già spiegato tutto: “Mi sono messo un tronco d’albero in spalla solo quella volta, perché al fotografo non piaceva l’idea di fare lo shooting in una palestra”. Eppure, i giornali continuano a dare per buona questa storia. Anche nei giorni scorsi l'abbiamo letta un po' dappertutto. E allora a chi chiedere, se non nuovamente al diretto interessato? Lo abbiamo fatto dopo la sconfitta con Djokovic, in modo che potesse parlare davanti a tutti.”Dominic, una volta per tutte, puoi dirci la verità su questa storia?”. “La verità è che sono davvero stanco e sì, non so perché tutti ne abbiano scritto. E' stato un giorno di sessione fotografica, penso nel 2013. E' andata come ho detto l'anno scorso. Non è vero che ogni giorno correvo di notte o facevo qualcosa del genere….Non so, alcuni giornali lo hanno scritto e mi viene chiesto quasi ogni settimana. Non so cosa ci sia di fantastico in proposito. Sì, sono un po' stanco di questa storia”. Speriamo di aver fatto un (piccolo, minuscolo) favore a Thiem e che, soprattutto, ci sia maggior accortezza prima di prendere per buone storie inverosimili che, infatti, si sono rivelate false.
LA CIOCCOLATA DELLA HALEP – La nuova carriera di Simona Halep è partita proprio a Roma, quattro anni fa, quando colse un'inattesa semifinale partendo dalle qualificazioni. Stavolta ha fatto un passo in più e partirà favorita contro Elina Svitolina. Quando le hanno chiesto le chiave del suo stato di forma, ha detto: “Fiducia. Sento il gioco, sono in forma e non ho problemi fisici. E mangio cioccolata”. Chissà se addenterà una tavoletta prima delle finale. Le hanno nuovamente chiesto un parere sulla vicenda di Ion Tiriac e il suo comportamento durante la Fed Cup. “So che Tiriac lo ha difeso. La verità è che Ion ama scherzare. Non so se sia una buona cosa, ma di sicuro non è razzista”.
“HO GIA' RISPOSTO A QUESTA DOMANDA” – Tutti sostengono, con buone ragioni, che Alexander Zverev diventerà numero 1 del mondo. Nel modo di rispondere ai giornalisti, tuttavia, deve ancora affinarsi. Ad esempio, ama sottolineare quando una domanda gli è già stata fatta. Lo ha fatto addirittura tre volte dopo il successo su Isner. Ha addirittura anticipato la domanda del cronista (Simon Briggs), che – parole sue – voleva domandargli se sentisse maggiore pressione in virtù del suo nuovo status. “Non devi sentirti nervoso se hai fatto le cose per bene – dice Zverev – se non hai fatto stupidaggini la sera prima o hai saltato un allenamento, scendi in campo e giochi tranquillo. E io so cosa ho fatto durante la off-season”. Il tedesco ha poi manifestato un pizzico di disappunto (più con il linguaggio del corpo che con le parole) quando è dovuto tornare sull'argomento del “doppio Masters” (la possibilità di giocare sia a Milano che a Londra), e quando gli hanno chiesto un parere sulle modifiche regolamentari delle Next Gen ATP Finals. Sul merito avrebbe ragione (qui andrebbe aperta una riflessione sull'enorme numero di conferenze stampa che, giocoforza, riduce la qualità delle domande), ma crediamo che ci sia modo e modo di rispondere. Migliorerà anche in questo, ne siamo certi.
IL VUOTO DELLA PLAYERS LOUNGE – La rubrica si chiama “A spasso per il Foro Italico”, ma nelle ultime giornate è dura raccogliere spunti passeggiando per Viale delle Olimpiadi, giacché tutto si riduce ai match e alle parole raccolte sul Campo Centrale. Il resto dell'impianto inizia a vivere un clima di smobilitazione: nei campi secondari si gioca il Masters di Quarta Categoria, idea interessante ma che – ovviamente – attira solo i diretti interessati. Per il resto, a parte uno smash completamente steccato da Pierre Hugues Herbert (dal campo 5, la pallina è finita nel Villaggio Ospitalità: impresa notevole, ve lo assicuriamo), una calma via via sempre più piatta. Un buon esempio è la players lounge, laddove i giocatori trascorrono i tempi morti tra chiacchiere, TV, calciobalilla, ping pong e biliardo: nei giorni scorsi era un ritrovo di vite, razze, umanità diverse. Sabato mattina c'era giusto Raemon Sluiter, allenatore di Kiki Bertens, che attendeva la fine di un violento acquazzone prima che la sua allieva scendesse in campo. Insieme a lui, il fidanzato di Kiki. Presente anche Luca Boschetto di Sky Sport, intento a sincerarsi delle condizioni del campo e delle previsioni meteo, per capire quando salire in cabina per commentare la prosecuzione di Djokovic-Del Potro e la prima semifinale, Zverev-Isner. Avesse continuato a piovere, si era già attrezzato con un bel po' di letture. E' andata bene: il programma si è svolto quasi regolarmente.
I RITIRI DELLA MUGURUZA – La seconda semifinale femminile è durata 22 minuti perché Garbine Muguruza si è bloccata per un dolore alla parte destra del collo. “E' successo durante il pre-riscaldamento. Stavo giocando con uno sparring partner, abbiamo alzato il ritmo e lui ha tirato alcuni servizi a buona velocità. Nel rispondere a uno di questi, ho sentito qualcosa. Mi si è come bloccato il collo. Comunque non sono preoccupata per Parigi”. Per Garbine è il quarto ritiro in stagione. Tantini…”Non ti ritiri se non c'è motivo, però è vero. Non saprei che dire…”IL MISTERO SVITOLINA – E' carina e simpatica, le aziende le corrono dietro (ha cambiato tre sponsor tecnici in tre anni: Lacoste, Ellesse, Nike), è numero 1 nella Race WTA…ma Elina Svitolina non attrae. Pochi scrivono di lei e soltanto una decina di giornalisti hanno seguito la sua conferenza stampa dopo la semifinale. Ok, non dirà cose troppo interessanti, ma è perfettamente in media con colleghi e colleghe. Cosa deve fare per aumentare la sua popolarità mainstream? Oh, magari le va bene così….