Destanee Aiava lascia l'Australian Open, ma ha mostrato ottime cose. Nata nel 2000, ha messo alle corde Mona Barthel giocando senza paura. Nei punti importanti ha commesso troppi errori, ma il futuro è suo. Anzi, il destino, come dice il suo nome. Cresciuta nel mito di Serena Williams, l'ha appena conociuta.

Ok, la Giovine Australia può ridere. Destanee Aiava e Alex De Minaur hanno rispettivamente 16 e 17 anni e sono i volti nuovi, quelli che hanno illuminato una prima giornata già piena di luce. In un tennis sempre più anziano, con la bellezza di 10 “Over 35” nel solo tabellone maschile, Destanee e Alex fanno 33 anni in due e danno concretezza a un'Australia che ha già rialzato la testa, almeno tra gli uomini, con i vari Kyrgios, Tomic e Kokkinakis. Tra le donne, con Samantha Stosur che ha ampiamente scavallato i 30 anni, e con il solo talentino d'importazione Daria Gavrilova, la Aiava promette scintille. Le ha mostrate anche nel suo match d'esordio all'Australian Open, dove ha perso contro Mona Barthel, ma ha fatto un figurone. Non crediamo che Serena Williams fosse davanti alla TV a seguire la partita, ma sarebbe stata orgogliosa della ragazza che ha iniziato a giocare grazie a lei, nel 2005. Di origine samoana, figlia di sportivi, era davanti alla TV e rimase folgorata dalla classe della Williams. “Mamma, voglio diventare come lei, voglio provarci con il tennis” disse. E qualche giorno fa, presso la Margaret Court Arena, le due si sono finalmente incontrate in un evento promozionale organizzato da Wilson, che fornisce le racchette a entrambe. “E' stato uno dei giorni più belli della mia vita, ho avuto la possibilità di palleggiare con Serena – aveva detto la Aiava – spero che in futuro ci siano altre possibilità”.

IN CAMPO SENZA PAURA
Era emozionata, quasi tremolante. Contro la Barthel non ha dato la stessa sensazione, anzi, è scesa in campo convinta di vincere, lamentandosi per gli errori già nel primo game. Grande presenza agonistica, ottimo tennis, è certamente una predestinata. Numero 386 WTA, salirà rapidamente anche se chi la gestisce dovrà organizzare la programmazione nel modo corretto. Destanee, destino. Ce l'ha scritto nel nome, anche se mamma Rosie (che è anche la sua allenatrice) ne ha spiegato l'origine. Lei e il marito desideravano tanto avere un figlio, così quando è nata la primogenita non hanno avuto dubbi. Lei ama farsi chiamare “Des”: l'unico autorizzato a chiamarla “Dee Dee” è il fratello minore Toriq, 11 anni. La mamma non ha alcun background tennistico, e si è dovuta inventare nel ruolo di allenatrice. Da un paio d'anni, su richiesta della figlia, le hanno messo accanto un coach. C'è ancora molto da lavorare, ma nel grezzo c'è un diamante puro. Contro la Barthel, ex numero 23 WTA, ha spesso preso l'iniziativa. Ha tirato più colpi vincenti dell'avversaria (25 a 19), ha avuto più palle break (4 contro 3, ma ne ha sfruttata soltanto una) ma ha commesso troppi errori gratuiti. 38, contro i 24 della tedesca. Quando saprà ridurli…