L'azzurro cede a Chuhan Wang, numero 553 ATP, ed esce dal campo polemizzando con pubblico e avversario. E' la quinta sconfitta consecutiva: urge mettersi alle spalle il momento negativo.

Di Gianluca Roveda – 7 ottobre 2014

 

Si parlerà soprattutto del dito medio rivolto al pubblico, ma il punto non è questo. Fabio Fognini resta il miglior giocatore italiano e critiche eccessive potrebbero essere essere distruttive Tanto si ripeterebbero le stesse cose. L'azzurro ha perso una brutta partita, forse la peggiore in carriera, al Masters 1000 di Shanghai. Non gli era mai capitato di perdere contro un tennista fuori dai top-500 ATP. E' accaduto contro lo sconosciuto Chuhan Wang, improvviso eroe di giornata per il pubblico cinese. E' una sconfitta dolorosa perchè il tabellone era incredibilmente favorevole: dopo Wang, Fabio avrebbe affrontato (da favorito) il tunisino Malek Jaziri. Ma è entrato in una spirale negativa iniziata dopo Cincinnati, dove aveva ottenuto un ottimo quarto di finale. Da allora ha vinto un solo match ed è alla quinta sconfitta consecutiva. Il piazzamento tra i top-20 a fine anno non è a rischio, ma Fognini avrebbe nel braccio qualcosa di più. Per questo spiace vederlo perdere 7-6 6-4 contro il cinese in una partita mediocre, in cui si è limitato a palleggiare, senza aggressività, e ha lasciato che fosse Wang a comandare il gioco. Nel primo set non ci sono stati break, ma Fabio ha sbagliato tutto negli ultimi due punti del tie-break. Poi ha ceduto il servizio nel terzo game del secondo set. A zero, con due doppi falli e due errori gratuiti. Il tipico passaggio a vuoto che gli capita in quasi ogni partita: era successo anche sette giorni fa a Pechino contro Gulbis.


UNA NATURA DA ACCETTARE

Il problema è che Wang non è Gulbis e Fabio avrebbe avuto il tempo per recuperare. Invece ha ceduto ed è uscito dal campo con un pizzico di polemica, sia con l'avversario che con il pubblico. Adesso sarà importante mettersi alle spalle questa brutta parentesi e ripartire con il solito entusiasmo. Non dovrebbe essere difficile, poiché Fognini si è sempre rialzato dopo cadute di questo genere. Il suo 2014 terminerà con i tornei di Mosca, Valencia e Parigi Bercy. Senza dimenticare la Serie A1, dove cercherà di dare una mano al Park Genova per la conquista del tricolore. Un buon finale di stagione servirà a dimenticare la brutta parentesi di Shanghai, ma non certo a cancellarla. Fabio dovrà avere la maturità di ripercorrere le pagine più negative del 2014 e trovare la forza di non ripeterle più. Come abbiamo scritto tempo fa, il processo di crescita partirà quando si renderà conto che certe caratteristiche non si possono cambiare. Fabio sarà sempre un istintivo: fino a quando proverà a cambiare (o proveranno a cambiarlo) il rischio di un corto circuito sarà sempre dietro l'angolo. Accettare la propria natura gli renderà più facile controllarla. Nel frattempo i cinesi si godono la favola di Wang, protagonista a sorpresa. “Mi ero allenato con Fognini la scorsa settimana a Pechino, e mi sembrava che il suo ritmo fosse superiore al mio. Invece questo match mi ha fatto capire che posso competere contro i top-100. La prossima volta che affronterò un giocatore del suo livello non sarò così nervoso e saprò che non è impossibile vincere”. Wang ha seguito alla lettera i consigli del coach Juan Esparcia, ex di Guillermo Garcia Lopez, che conosce bene Fognini e gli aveva rivelato le sue debolezze.


MURRAY PARTE BENE, MERCOLEDI' GLI ALTRI BIG

La sconfitta di Fabio è stata la notizia del giorno al Masters 1000 di Shanghai, dove l'unico big in campo era Andy Murray. Lo scozzese, motivato dalla necessità di raccattare punti per qualificarsi al Masters, non ha avuto grossi problemi contro Teimuraz Gabashvili. “E' stato un buon inizio, ma c'è ancora un po' di lavoro da fare – ha detto Murray – sono curioso di vedere come sarà la situazione a fine torneo. Negli anni passati arrivavo a Parigi Bercy con la certezza di essere qualificato, mentre stavolta dovrò giocarmela fino in fondo. C'è molta pressione, ma non sono l'unico”. Adesso troverà Jerzy Janowicz, battuto lo scorso anno in semifinale a Wimbledon. Da segnalare la faticosa vittoria di Feliciano Lopez contro Thanasi Kokkinakis. Lo spagnolo è stato bravo a restare concentrato dopo aver perso 14-12 il tie-break del primo set. I grandi scendono tutti in campo mercoledì: grande curiosità per Novak Djokovic (tornato a vincere dopo l'appannamento post-matrimonio), Roger Federer (al rientro dopo una piccola vacanza) e Rafael Nadal (in campo nonostante un principio di appendicite).  
 

MASTERS 1000 SHANGHAI – IL TABELLONE