Mentre Camila Giorgi giocava le qualificazioni a Stoccarda, Annika Beck si trovava a Cluj Napoca, in Romania, dove il team tedesco di Fed Cup si giocava la permanenza nel World Group I. Non ha giocato, poiché la capitana Barbara Rittner le ha preferito Kerber e Petkovic. Neanche il vantaggio logistico ha permesso a Camila di intascare punti preziosi al Premier di Stoccarda, dove si è arresa con un netto 6-4 6-2 proprio alla Beck. E’ stata una brutta partita, una delle peggiori esibizioni della Giorgi nel 2016. Si è avuta la conferma – qualora ce ne fosse bisogno – che la terra battuta è la sua peggiore superficie. I rimbalzi alti, la necessità di dover scivolare e dover giocare 2, 3, 4 colpi in più cozzano con la sua voglia di chiudere il punto senza dover aspettare. La Giorgi ha giocato piuttosto male, ma una corretta analisi impone un’attenuante e un’aggravante. L’attenuante riguarda lo stile di gioco della Beck. Supportata da una buona condizione atletica, gioca palle “sporche”, allarga il campo, impedisce alla Giorgi di giocare 2-3 palle di fila con lo stesso assetto. Insomma, è il tipo di giocatrice che Camila soffre. Potremmo domandarci come mai non riesce a trovare le contromisure contro un certo tipo di avversarie, ma le risposte sarebbero ancora più complesse. L’aggravante riguarda i numeri: 0 su 7 nelle palle break è una dato preoccupante, anche per il modo in cui le ha sciupate. Troppi errori, poca lucidità tattica. Un film già visto parecchie volte.
La cronaca si riassume nei due maxi-game giocati nel primo set, entrambi perduti. Sul 3-3, la Beck ha strappato il servizio alla Giorgi dopo che l’azzurra aveva rimontato da 0-40. Dai e dai, nonostante due palle per salire 4-3, si è fatta brekkare. Dopo aver tenuto un laborioso turno di servizio sul 3-5, la Giorgi aveva la grande chance nel decimo game quando si è trovata 0-40 sul servizio della tedesca. Niente da fare: il game è volato vita, così come il primo set e buona parte della partita. Nel secondo, con tranquillità e un buon feeling, la Beck ha giocato sempre meglio e ha infilato cinque giochi consecutivi che le regalano un derby contro Angelique Kerber, sua compagna in Fed Cup e campionessa in carica del Porsche Tennis Grand Prix. Per la Giorgi resta un’esperienza non troppo positiva, poiché aveva già perso nelle qualificazioni contro Louisa Chirico ed era entrata in tabellone grazie al forfait di Sara Errani. Una manciata di punti WTA e il prize money del primo turno non sembra un bottino sufficiente per giustificare la spaccatura con la FIT dei giorni scorsi, ma ormai il dato è tratto. Adesso salirà in macchina e coprirà i circa 500 chilometri che separano Stoccarda da Praga, dove la prossima settimana parteciperà al locale torneo WTA. Da segnalare che all’angolo di Annika Beck c’era Francesco Aldi, ex ottimo giocatore azzurro (n. 111 ATP nel 2005), quando era allenato da Francesco Cinà. Non è dunque un caso che accanto a lui ci fosse Roberta Vinci e che nel tabellone di doppio ci sia l’inedita coppia Vinci-Beck. Nelle scorse settimane, la tedesca si è allenata proprio a Palermo, presso il Country Tennis Institute diretto proprio da Cinà con la partecipazione di Aldi. E così è nata una collaborazione in cui è stata coinvolta anche la Vinci. La prima a farne le spese è stata proprio un’italiana.
Annika Beck (GER) b. Camila Giorgi (ITA) 6-4 6-2