Anni fa, l’Australian Open era la “gamba zoppa” dello Slam. Adesso le novità partono sempre da Melbourne e gli altri rincorrono. Il nuovo montepremi, turno per turno.
Lavori in corso a Melbourne Park
 
Di Riccardo Bisti – 22 dicembre 2012

 
Dopo analisi, riunioni e ragionamenti, è stato pubblicato il dettaglio dei montepremi dell’Australian Open 2013. A ottobre era stato reso noto il prize-money totale, superiore ai 30 milioni di dollari australiani. Un aumento-record che ha fatto la gioia dei giocatori. In precedenza, si era addirittura parlato di uno sciopero perché i tennisti non accettavano di intascare una percentuale di poco superiore al 10% degli utili generati da uno Slam. L’aumento complessivo, tuttavia, non spiegava i dettagli turno per turno. Oggi li abbiamo: è ufficiale il tentativo di aiutare chi perde ai primi turno. In termini percentuali, la crescita più alta riguarda chi perderà al secondo turno. (45.500 dollari contro i 33.300 dell’anno scorso, con un aumento del 36,6%). Crescita importante anche per chi perde all’esordio (27.600 contro 20.800, più 32,7%). Chi uscirà al terzo turno intascherà 71.000 dollari contro i 54.625 dell’anno scorso, con una crescità del 30%. Gli organizzatori sono intervenuti in modo capillare, aumentando del 15% i premi per chi gioca le qualificazioni. Ridono anche i doppisti: le coppie eliminatal primo turno prenderanno il 30% in più. Le cifre sono emerse dopo una lunga consultazione tra gli organizzatori e i rappresentati di ATP e WTA. Si tratta del primo passaggio di un piano quadriennale. “La nostra motivazione? Fornire un maggiore contributo al maggior numero di professionisti in modo da potersi costruire una vita decente – ha detto il direttore del torneo Craig Tiley – come ho detto in passato, si tratta di un problema reale e dobbiamo affrontarlo. Questa è la ragione per cui gli incrementi maggiori riguardano i primi turni, le qualificazioni e il doppio. Sono premi che riguardano i giocatori di bassa classifica e per i loro successi, che non devono essere sottovalutati. Anche solo raggiungere il main draw di uno Slam è un grande risultato. E per farcela devi essere uno dei più bravi a fare il tuo mestiere”.
 
Qualche aumento, tuttavia, riguarderà anche i giocatori più forti. Per intenderci, i vincitori di entrambi i tabelloni porteranno a casa l’impressionante cifra di 2.430.000 dollari australiani, il più grande premio singolo nella storia del tennis. “Per mantenere un equilibrio tra le varie esigenze si sono tenute numerose consultazioni con il circuito e i giocatori, il cui ruolo è stato molto importante. Ma non ci fermiamo qui – ha proseguito Tiley – continueremo a parlare e ci saranno ulteriori incrementi nei prossimi anni. Questo è soltanto il primo passo”. Fino a qualche anno fa, l’Australian Open era considerato la “gamba zoppa” dello Slam. Eppure, anno dopo anno, i canguri hanno saputo crescere fino a crare uno degli eventi sportivi più importanti al mondo. L’Open degli Stati Uniti ha un giro d'affari maggiore, ma nemmeno il recente aumento di montepremi gli consentirà di superare l’Australian Open, il cui prize-money resterà leggermente superiore. Nati a Melbourne nel 1905, i Campionati Australiani si sono giocati in sei città tra Australia e Nuova Zelanda prima di tornare nella sede originaria. Ma Kooyong si è ben presto rivelato inadeguato per un torneo così importante. Negli anni 80, gli organizzatori hanno capito che era il momento di svoltare: oltre a spostare il torneo a Flinders Park (oggi Melbourne Park) e hanno abbandonato l’erba per passare a una superficie dura (prima il Rebound Ace, oggi il più confortevole Plexicushion).
 
A Melbourne sono stati precursori in tutto. La Rod Laver Arena è stato il primo impianto tennistico a dotarsi di un tetto retrattile per giocare anche in caso di pioggia, e qualche anno fa è stata inaugurata l’Hisense Arena, stadio con le medesime caratteristiche. A breve sorgerà un terzo tetto nella rinnovata Margaret Court Arena, la cui capienza salirà a 7.500 spettatori. A proposito di spettatori: nonostante la lontananza con il resto del mondo e la scarsa densità abitativa del paese, l’Australian Open ha più pubblico di Wimbledon e Roland Garros e non dista troppo dallo Us Open. E’ vero che i due Slam extraeuropei hanno il vantaggio delle sessioni serali (che presto arriveranno anche a Parigi), ma il successo è sotto gli occhi di tutti. Le cose sono migliorate anche sul piano mediatico: il fuso orario rende piuttosto scomoda la trasmissione televisiva, ma le nuove tecnologie (streaming online su tutti) e l’aggiustamento degli orari (le ultime giornate si giocano di sera, quando in Europa è mattino) hanno aumentato il pubblico su scala globale. Tutti aspetti che rendono più piacevole il torneo, ma la questione economica era l’unica che davvero interessava ai giocatori. Vediamo cosa succede negli altri Slam: Wimbledon ha portato il suo montepremi a 16,1 milioni di sterline (aumento del 10% il più importante dal 1993 a oggi), aumentando del 26% i premi per chi perde al primo turno e del 21% per chi partecipa alle qualificazioni. A Parigi hanno aumentato i premi di un milione, crescendo fino a 18,7 milioni di euro, offrendo un aumento del 20% agli sconfitti al primo turno. Dello Us Open abbiamo già detto. Morale? Quella che fino agli anni 80 era la gamba zoppa del Grande Slam, adesso è diventata il traino per gli altri tre. Con buona pace di chi vorrebbe spostarla in qualche Emirato.
 
AUSTRALIAN OPEN – PRIZE MONEY 2013
 
Primo Turno: 27.600$
Secondo Turno: 45.500$
Terzo Turno: 71.000$
Ottavi di finale: 125.000$
Quarti di finale: 250.000$
Semifinale: 500.000$
Finalista: 1.215.000$
Vincitore: 2.430.000$
 
Montepremi valido per i tabelloni di singolare maschile e femminile.
Le cifre sono espresse in dollari australiani.