Se la ceca l’avesse salvata, tenendo il servizio, l’episodio sarebbe passato in secondo piano, invece il suo match è inevitabilmente finito sul punto conteso: con un diritto in rete ha consegnato alla Sakkari il break decisivo, e cinque punti dopo era a rete a stringere la mano all’avversaria, prima di vendicarsi rifilando tre violente racchettate al seggiolone, rompendo la plastica che lo ricopre. Un gesto degno del miglior John McEnroe, che fa ancora più rumore perché commesso da una giocatrice di solito restia a mostrare emozioni, in positivo come in negativo. L’errore arbitrale c’è, e non è disonesto pensare che le sia costato la partita, ma la sua reazione non è in alcun modo giustificabile. Come se non bastasse, a rincarare la dose ci ha pensato la gemella Kristyna, che con un tweet ha scritto di non aver mai visto nulla di peggio a livello WTA, e di augurarsi che la giudice di sedia in questione (indicando anche nome e cognome) non sia mai più designata per arbitrare un incontro suo o della sorella. Per il momento il seguito dell’incidente resta sconosciuto, ma pare scontato che per la tennista ceca sia in arrivo una multa piuttosto salata, e forse anche conseguenze più importanti (squalifica?). In attesa di saperne di più, anche se la WTA ha comunicato di non essere abituata a rendere pubblico l’ammontare delle sanzioni pecuniarie, l’episodio riapre il dibattito sulla possibilità di introdurre l’occhio di falco anche sulla terra battuta, dove a far fede è sempre e solo il buon vecchio segno. L’ha ipotizzato anche la Sakkari, ma la scelta è sempre scartata da ATP e ITF, col timore che – a causa del margine d’errore del sistema Hawk-Eye – la valutazione tradizionale del segno e quella elettronica possano talvolta trovarsi in disaccordo. Tuttavia, in uno sport abituato a tenersi alla larga da certe polemiche, e nel quale la tecnologia ha ridotto praticamente a zero l’errore umano, il rischio di cadere in certe trappole andrebbe eliminato del tutto. Si può.
The worst i have ever seen @wta and i hope this lady Marta Mrozinska will never ever judge any match of me or Karolina again #blacklistforever
— Kristyna Pliskova (@KrisPliskova) 16 maggio 2018