FED CUP – Con più facilità del previsto, Kvitova e Safarova non lasciano un set alle tedesche e portano la Repubblica Ceca a un passo dal terzo titolo in quattro anni. Rischio Lisicki per Barbara Rittner?

Di Riccardo Bisti – 9 novembre 2014

 

Lucie Safarova assomiglia sempre di più a Fausto Gardini. Non certo per somiglianza fisica, ma perchè quando gioca in Fed Cup, in casa, sul campo amico di Ostrava o Praga, diventa praticamente imbattibile. Accadeva lo stesso a Gardini quando giocava sul campo centrale del Tennis Club Bonacossa di Milano. Ancora una volta, come due anni fa contro la Serbia, Lucie può essere decisiva per la conquista del titolo. E per la Repubblica Ceca sarebbe il terzo negli ultimi quattro anni. Le ultime due sconfitte della corazzata ceca, guarda un po', sono arrivate contro l'Italia, entrambe in semifinale, nel 2010 e nel 2013. Ma sulla terra rossa è tutta un'altra storia. Sul sintetico della O2 Arena nemmeno le tedesche, ottime sui campi veloci, sono riuscite a strappare un set. Prima Petra Kvitova ha fatto il suo dovere contro una Petkovic più sfasata dalla rapidità della superficie che stanca per le fatiche della scorsa settimana. Un 6-2 6-4 che non ammette repliche, se non qualche piccola recriminazione per i primi game del secondo set, quando la Petkovic ha preso un break di vantaggio (1-0 e servizio). In quel momento è emersa tutta la classe della campionessa di Wimbledon. Il controbreak immediato ha messo in chiaro le cose e ha obbligato la Petkovic a rincorrere. E il passaggio a vuoto, puntuale, è arrivato sul 4-5. Sul 30-30, a due punti dalla sconfitta, ha commesso un doppio fallo che ha messo la parola fine alla partita. “E' stato fondamentale trovare subito il controbreak in avvio di secondo” ha detto la Kvitova, che in Fed Cup ha vinto 22 singolari su 28. Ma se il suo successo era in qualche modo prevedibile, le speranze di un successo tedesco passavano necessariamente dal successo della Kerber contro la Safarova.


O2 ARENA SEMPRE ESAURITA

La tedesca è più avanti in classifica e ama i campi duri, anche indoor. In effetti si è spesso portata in vantaggio, sia nel primo che nel secondo set, ma non è mai riuscita a chiudere. Era come se la Safarova avesse attaccato un elastico alle caviglie della tedesca e giocasse al gatto col topo. “Sono rimasta concentrata punto dopo punto, ci ho sempre creduto” ha detto la Safarova dopo il passante di dritto che ha sancito il 6-4 6-4 finale. “E' meraviglioso vincere in un'atmosfera del genere”. Ormai le ragazze della Fed Cup sono molto popolari nel loro paese, fino a portare una folla di 13.000 persone per nulla sazia delle vittorie del passato. “La folla è stata molto importante, mi hanno incitato a lungo anche quando ero in svantaggio” ha ammesso la Safarova, che potrebbe anche non aver bisogno di tornare in campo se la Kvitova dovesse infilare il 3-0. La Repubblica Ceca ha vinto il suo primo titolo da nazione indipendente nel 2011, dopo che con i colori della Cecoslovacchia si era imposta in cinque occasioni. Oltre allo storico successo del 1975 con Martina Navratilova, arrivarono tre successi consecutivi tra il 1983 e il 1985. Di quella squadra faceva parte Helena Sukova, premiata proprio in questo weekend per l'attaccamento alla Fed Cup. Nella storia della competizione non è mai successo che una nazione rimontasse uno svantaggio di 0-2 in finale.


RITTNER, MOSSA DISPERATA?

Ci proverà la Germania di Barbara Rittner, che si è presentata a Praga con grandi ambizioni e invece non ha centrato neanche un set. Un fallimento su tutta la linea, che potrebbe anche aprire qualche processo. Dovranno trovare in fretta una soluzione se vogliono risollevare una finale che sembra compromessa. Per questo, sono molto insistenti le voci secondo cui contro Petra Kvitova potrebbe essere schierata Sabine Lisicki. Ci sono almeno un paio di ragioni tecniche a sostegno della tesi: la rapidità del campo, così simile all'erba che Bum Bum Bine ama così tanto, e il fatto di aver battuto la Kvitova in passato, oltre ad averla trascinata al terzo in tutte le sconfitte. “Non voglio parlare di questo argomento” ha detto la Rittner, quasi infastidita dalla domanda. In effetti, la Lisicki non ha contribuito alla campagna del 2014, mentre la Kerber è una “fedelissima” e fino a ieri aveva vinto tutti i singolari. Per la capitana tedesca, dunque, si pone un problema di coscienza: insistere con la Kerber oppure rischiare una Lisicki dal potenziale più alto? L'impressione è che possa giocarsi una carta disperata, perchè sullo 0-2 non c'è più margine di manovra. Anche se, come ha detto Petr Pala, il fortunato capitano ceco, “L'ultimo punto è sempre il più difficile da conquistare”.  

FED CUP 2014 – FINALE
REPUBBLICA CECA – GERMANIA 2-0

Petra Kvitova (CZE) b. Andrea Petkovic (GER) 6-2 6-4
Lucie Safarova (CZE) b. Angelique Kerber (GER) 6-4 6-4