Opposto a Grigor Dimitrov, portabandiera del bel gioco, Jannik ha offerto una prestazione senza sbavature, con cui conquista la prima semifinale a Parigi… e la vetta del ranking Atp
foto Ray Giubilo
Torno a dire, per chi voglia farne uso, che la bellezza del gesto non va confusa con il rendimento. La prima impatta con il gradimento dell’occhio, la seconda con la gestione dei punti.
Tradotto in pillole, è il pensiero tattico a fare la differenza tra giocatore e giocatore, cosicché colpire senza orientamenti non ha riscontro in termini di risultati.
Jannik Sinner ha costruito tutto questo partendo da lontano, rintracciando in vittorie e sconfitte materiale prezioso da cui trarre utili insegnamenti circa la lettura del match. Un bel mix che lo sta rendendo ogni giorno più forte e soprattutto consapevole dei suoi mezzi.
Quest’oggi oltre la rete c’era il solito Dimitrov tirato a lucido, uno che, quando decide di brillare alla Federer, diventa per molti pressoché ingiocabile.
Per tutti ma non per il nostro portabandiera, che contenendone l’esuberanza nei momenti di grazia, ha saputo affrontarlo sul grande Chatrier con due break chirurgici messi a segno nel primo e secondo set e punti straordinari giocati in epilogo del terzo, un tie break decisivo giocato da nuovo campione del mondo. Una leadership, quella mondiale, per noi storica, arrivata nel giorno perfetto di questo giovane in carriera perché accompagnata da questa prima semifinale sulle sabbie rosse del Bois des Boulogne.
Il resto attiene alla scaramanzia poiché tutti pensiamo che sia solo l’inizio, ma nessuno lo dice! E allora incrociamo le dita e andiamo avanti.