Quello del Palais Omnisport è uno dei pubblici più vivaci del circuito. ATP. Dagli insulti a Leconte alla rabbia di Benoit Paire, una breve carrellata delle follie parigine.

Di Riccardo Bisti – 27 ottobre 2014

 

Da quando il tennis è entrato in una nuova fase, il Masters 1000 di Parigi Bercy non è più così sentito dai giocatori. La vicinanza con le ATP World Tour Finals lo penalizza e non è un caso che sia il Masters 1000 con più vincitori e finalisti a sorpresa. Ma resta uno dei tornei con il pubblico più vivace e indisciplinato. Si elogia spesso (a ragione) la cultura sportiva dei francesi, ma il Palais Omnisport di Bercy è spesso un catino dove succedono episodi divertenti, soprattutto quando sono in campo i giocatori francesi. Nell'avvicinamento al torneo, l'Equipe ha elencato alcuni episodi che hanno segnato la storia di questo torneo in termini di furia-partecipazione-entusiasmo del pubblico. E' divertente riportarli.

 

1988 – LECONTE PAGA IL ROLAND GARROS

I francesi non gli avevano ancora perdonato la netta sconfitta in finale al Roland Garros contro Mats Wilander. E Bercy fu l'occasione per scaricare la loro rabbia. Il povero “Riton” fu vittima della furia del pubblico durante il primo turno contro John McEnroe, che ammise di non aver mai visto nulla del genere. I fischi partirono sin dal palleggio di riscaldamento: ce l'avevano anche per la sconfitta alle Olimpiadi di Seul contro il coreano Bong Soo Kim, numero 361 ATP. Qualcuno gli gridò: “Henri, dov'è la tua medaglia?”. L'arbitro di sedia, Bruno Rebeuh, ebbe il suo bel daffare per tenere a bada la gente. “Me lo aspettavo” disse Leconte dopo la sconfitta per 7-5 6-1.

 

1993 – I FISCHI A GORAN IVANISEVIC

Tutti ricordano l'edizione vinta dal croato, che tirava un ace dopo l'altro. Ma pochi ricordano che al primo turno dovette annullare un matchpoint allo svedese Jonas Svensson. Scampato il pericolo, battè uno dopo l'altro Chang, Sampras, Edberg e Medvedev in finale. Nel match-clou, tirò 27 ace e l'ucraino vinse la miseria di due punti sulle cinquanta prime palle messe in campo da Goran. Il pubblico, stufo di cotanta esibizione balistica, iniziò ad insultarlo dopo ogni servizio vincente. In realtà, gli insulti si trasformarono in un'ovazione dopo il matchpoint. “Bercy potrebbe essere l'antesignano del pubblico del futuro, che potrebbe ricordare quello del basket e del wrestling” scrisse Philippe Bouin, decano dei cronisti francesi.

 

1996 – IL MANICOMIO DI BORIS BECKER

Il tedesco perse all'esordio da un giovanissimo Carlos Moya e se la prese con la gente. “Vengo da ambienti tranquilli e rilassati come quelli di Stoccarda e Vienna, mentre qui mi sembra di essere in un manicomio. Ogni volta che finisco il torneo di Bercy sono al limite ricovero. La palla è piccola, le linee sono piccole. Se la gente delle prime file si muove, grida e ride, è impossibile giocare il tennis”. Ad ogni modo, Bum Bum ha vinto il torneo in tre occasioni (1986, 1989 e 1992). Nonostante la delusione, predisse un futuro da top-10 per lo spagnolo: pochi mesi dopo avrebbe raggiunto la finale in Australia, nel 1999 sarebbe diventato addirittura numero 1 ATP.

 

1996 – IL GESTACCIO DI PIOLINE

Poche ore dopo, frustrato dalla sconfitta contro Yevgeny Kafelnikov, il francese uscì dal campo rivolgendo il "gesto dell'ombrello" (bras d'honneur in francese) pubblico, a suo dire responsabile della sconfitta. “Quando succedono cose del genere non sono orgoglioso di essere francese. Il mio gesto non era rivolto a tutto il pubblico, ma a un paio di idioti che mi hanno fatto perdere il servizio in avvio di terzo set, ma non potevo andare a 'salutarli' personalmente”.

 

2013 – BENOIT PAIRE E GLI “IDIOTI”

In una carrellata del genere non poteva mancare l'estroso Benoit Paire. Lo scorso anno, afflitto da tanti problemi fisici (ginocchio, schiena e caviglia), perse 6-2 6-2 contro Pierre Hugues Herbert. “In questo stadio non c'è molta gente che capisce di tennis. Ma a Parigi ci sono abituato”. Fu una frase pensata, di cui non si è mai pentito. “Non ritiro la parola 'idioti' – disse il giorno dopo – dopo il riscaldamento ho sentito battute sul mio nome e mi hanno fischiato dopo l'annuncio del mio palmares”. Paire disse che quest'anno gli sarebbe piaciuto giocare sul Campo 1, dove ci sono i veri appassionati e non quelli che vengono “Per farsi vedere”. Uscito dai top-100 e in riabilitazione per un problema al ginocchio, quest'anno non ci sarà. Se ne riparlerà nel 2015.