La FIT e la collaborazione con gli Emirati Arabi
ROMA – Negli anni di presidenza Binaghi, la FIT ha privilegiato l'attività nazionale. Adesso, per la prima volta, guarda all'estero. E' stato siglato in questi giorni un accordo con la Federazione degli Emirati Arabi, presentata al Foro Italico nella mattinata di mercoledì. “Cercavamo un compagno che avesse caratteristiche molto diverse da noi”. ha detto Binaghi. L'opportunità è arrivata tramite Roberta Calarese, italiana grande appassionata di tennis che ha sposato un emiratino e risiede a Dubai da 15 anni. Recentemente è entrata nei ranghi dirigenziali di Tennis Emirates e ha potuto coronare il sogno di far collaborare i due paesi, come peraltro avviene in altri ambiti (vedi l'accordo tra Alitalia ed Etihad). Il piano consiste in cinque punti iniziali, ma potrebbe estendersi ad altri settori. I giovani tennisti degli Emirati, a causa dell'impressionante caldo delle loro estati, potranno venire in Italia per giocare all'aperto, anche al Centro FIT di Tirrenia. “Il nostro obiettivo è portare il tennis a un altro livello – ha detto Ahmad Ahli, vicepresidente della federtennis emiratina, presente alla conferenza – Noi puntiamo a costruire giocatori di ottimo livello, top-100 e top-50, ma il traguardo principale è una crescita del nostro sport nella cultura del paese”. La FIT collaborerà alla crescita normativa della federtennia amica, aiutandola a stilare i regolamenti, e dando una mano nella realizzazione di tornei internazionali di livello base (ITF, Challenger, Futures), ideali per la crescita dei giovani tennisti. “Inoltre ci coordineremo in vista dell'assemblea mondiale dell'ITF, in programma in Cile, dove si stabilirà il prossimo presidente ITF". Non è escluso che la collaborazione possa estendersi ulteriormente, magari con l'arrivo di personale italiano negli Emirati Arabi o l'utilizzo dei campi arabi per i nostri top-players nel periodo della stagione invernale. Tennis Emirates è nata nel 1983 e si è affiliata all'ITF l'anno dopo.Negli anni di presidenza Binaghi, la FIT ha privilegiato l'attività nazionale. Adesso, per la prima volta, guarda all'estero. E' stato siglato in questi giorni un accordo con la Federazione degli Emirati Arabi, presentata al Foro Italico nella mattinata di mercoledì. “Cercavamo un compagno che avesse caratteristiche molto diverse da noi”. ha detto Binaghi. L'opportunità è arrivata tramite Roberta Calarese, italiana grande appassionata di tennis che ha sposato un emiratino e risiede a Dubai da 15 anni. Recentemente è entrata nei ranghi dirigenziali di Tennis Emirates e ha potuto coronare il sogno di far collaborare i due paesi, come peraltro avviene in altri ambiti (vedi l'accordo tra Alitalia ed Etihad). Il piano consiste in cinque punti iniziali, ma potrebbe estendersi ad altri settori. I giovani tennisti degli Emirati, a causa dell'impressionante caldo delle loro estati, potranno venire in Italia per giocare all'aperto, anche al Centro FIT di Tirrenia. “Il nostro obiettivo è portare il tennis a un altro livello – ha detto Ahmad Ahli, vicepresidente della federtennis emiratina, presente alla conferenza – Noi puntiamo a costruire giocatori di ottimo livello, top-100 e top-50, ma il traguardo principale è una crescita del nostro sport nella cultura del paese”. La FIT collaborerà alla crescita normativa della federtennia amica, aiutandola a stilare i regolamenti, e dando una mano nella realizzazione di tornei internazionali di livello base (ITF, Challenger, Futures), ideali per la crescita dei giovani tennisti. “Inoltre ci coordineremo in vista dell'assemblea mondiale dell'ITF, in programma in Cile, dove si stabilirà il prossimo presidente ITF". Non è escluso che la collaborazione possa estendersi ulteriormente, magari con l'arrivo di personale italiano negli Emirati Arabi o l'utilizzo dei campi arabi per i nostri top-players nel periodo della stagione invernale. Tennis Emirates è nata nel 1983 e si è affiliata all'ITF l'anno dopo.