FINALE COPPA DAVIS – Tutti i membri del team francese risiedono in Svizzera, naturalmente per ragioni fiscali. Qualcuno li prende in giro, ma loro non si scompongono. “C’è una migliore qualità della vita”.

Di Riccardo Bisti – 22 novembre 2014

 
Qualche tempo fa, in occasione di un match tra Jo Wilfried Tsonga e Roger Federer, una parte dell’opinione pubblica francese polemizzò. “Come mai tanto clamore per un derby svizzero?”. Il risentimento verso Cassius Jo era dettato dalla sua residenza in Svizzera. Per i francesi, popolo nazionalista come pochi (non è un caso che Monsieur Chauvin fosse proprio francese), non è il massimo che i migliori tennisti abbiano la residenza altrove. Nel weekend di Lille si sono turati il naso e stanno tifando per i galletti, ma ci sarebbe materiale per polemiche a volontà. Tutti i membri dell’attuale team francese, compreso il quinto uomo Gilles Simon, risiedono in Svizzera. Avevano fatto altrettanto diversi giocatori del passato come Mauresmo, Bartoli, Forget e Pioline. “E’ vero, ma non possiamo parlare molto di questo argomento, specialmente perchè sta arrivando il presidente Hollande” ha detto Pioline a un cronista del New York Times. Non c’è dubbio che sia una finale inedita: non è mai successo nella storia della Davis che tutti i protagonisti risiedessero in una sola nazione. Inutile aggiungere che l’esodo dei francesi in Svizzera abbia motivi fiscali. Tutto nasce dal fatto che il Principato di Monaco, noto paradiso fiscale, ha un accordo col governo francese che non conferisce ai cittadini francesi gli stessi privilegi degli altri residenti. Eppure, “Fatta la legge, trovato l’inganno”. O meglio, la soluzione alternativa. E così i francesi hanno trovato la soluzione svizzera. “Dopo il mio primo anno nel tour, quando ho visto quanto mi era rimasto nel portafoglio, mi sono trasferito” ha detto Gilles Simon, uno che ama molto parlare. Ma su questo argomento ha tagliato corto. L’argomento è molto sentito in Francia, tanto che nel 2012 Yannick Noah e Guy Forget sono stati ascoltati da una commissione del senato francese che stava indagando sull’evasione fiscale. Anche Tsonga è seccato dall’argomento. “La gente parla ma non ha gli elementi per farlo. Nella mia ultima dichiarazione dei redditi in Francia, nel 2011, ho pagato 230.000 euro per 47 giorni di permanenza”.
 
MIGLIORE QUALITA' DELLA VITA

Il regime fiscale francese impone che i guadagni nei tornei giocati in Francia e in Coppa Davis siano imponibili dalle autorità francesi, così come alcuni contratti di sponsorizzazione. Tuttavia, non c’è dubbio che i tennisti di alto livello siano imprenditori di se stessi che guadagnano molti soldi in un periodo relativamente breve. Per questo, devono massimizzare i guadagni. Il caso di Tsonga era salito alla ribalta un mese fa, quando non ha giocato il torneo di Basilea perchè le sue agevolazioni restano tali soltanto se non lavora nè genera guadagni in Svizzera. Alcuni giocatori hanno addotto altre motivazioni per la scelta di andare oltre confine. C’è chi parla di una maggiore qualità della vita, altri sostengono che i figli abbiano un’istruzione migliore. Altri ancora dicono che in Svizzera sono meno noti e possono condurre una vita più tranquilla. Un ex giocatore rimasto anonimo ha confessato, sempre al NY Times, che in Svizzera non vengono guardati storti quando guidano un’auto costosa. Di certo non sanno granchè del paese che li ospita: alla vigilia della finale di Lille, l’Equipe ha effettuato un quiz tra i giocatori francesi per comprendere la loro reale conoscenza del paese elvetico. I risultati sono stati scoraggianti: qualcuno pensava che la capitale fosse Zurigo e nessuno conosceva il titolo dell’inno nazionale. Tuttavia, sapevano che l’FC Basilea è campione nazionale di calcio. “Noi rappresentiamo la Francia, non importa dove viviamo – ha protestato Simon – non siamo certo gli unici casi di giocatori che risiedono in un paese diverso dal loro”.
 
NIENTE MONTE CARLO PER I FRANCESI
In effetti il fenomeno è diffuso. Gli Stati Uniti sono spesso la scelta preferita, sia per il clima che per la qualità della vita, specie per chi viene da paesi poveri o lontani dalle rotte del tennis. Per tanti giocatori europei, invece, la meta preferita è Monte Carlo. Tanti giocatori italiani abitano nel Principato, così come il numero 1 Novak Djokovic. “Ovviamente li prendiamo giro per questa cosa – ha detto Rosset – e non mi stupirei se qualche tifoso svizzero esponesse uno striscione ironico verso i francesi”. Per adesso, la vicenda agonistica è troppo tesa per parlare anche di questo. Tsonga, che risiede a Gingins, nei pressi di Ginevra, sostiene che in Svizzera può avere una vita normale senza che nessuno lo infastidisca. "La gente non si preoccupa di quello che faccio, è una vita reale. Mi sono trasferito per ragioni fiscali, ma ci sto bene. Sono ai piedi delle montagne, posso andare in bicicletta, pescare sui fiumi e sui laghi. Mi piace. Qundo avrò smesso, non è da escludere che ci rimanga”. Inutile aggiungere che anche la Francia offre le stesse cose, anche se un regime fiscale ben diverso. Ma se i soldi ti restano in tasca e lo puoi fare legalmente, perchè ascoltare le ragioni del cuore? Se davvero i galletti dovrebbero alzare la decima insalatiera, state certi che tutti si dimenticheranno questa storia. Anche se andranno a festeggiare nelle loro case oltre confine. Nella patria del nemico.