Azarenka e Sharapova si giocheranno la leadership mondiale, ma il match non accende gli appassionati. E allora si torna a parlare del grunting. 
Maria Sharapova e Victoria Azarenka sono due tra le giocatrici più "rumorose"

Di Riccardo Bisti – 27 gennaio 2012

 
Bisogna domandarsi perché, alla vigilia della finale di uno Slam, si parla così tanto del “grunting”. Victoria Azarenka e Maria Sharapova affrontano l’argomento malvolentieri, e hanno pure ragione. Il problema è che questa finale non solletica le fantasie degli appassionati. Al massimo quelle dei guardoni, visto che la bielorussa e la siberiana sono le tra le tenniste più avvenenti. Ma è difficile attendersi un grande spettacolo. Le due giocano troppo uguale, troppo piatto, troppo monotono…Insomma, gli organizzatori (e non solo) avrebbero preferito qualcosa di diverso. Na Li perché si porta dietro un miliardo di persone, Sam Stosur perché è l’idolo di casa con il cuore di panna, Serena Williams perché sarebbe stata l’ennesima resurrezione, Petra Kvitova perché è destinata a diventare la numero 1. Persino una finale con la pallettara Caroline Wozniacki sarebbe stata più interessante: almeno ci sarebbe stato un contrasto di stili. Insomma, Sharapova-Azarenka hanno un doppio compito: non solo vincere il torneo e diventare numero 1, ma anche rendere interessante un match che rischia di vivere di sbadigli e….strilli.
 
Entrambe le giocatrici hanno respinto con forza le insinuazioni secondo cui dovrebbero ridurre il loro grunting. Channel 7, l’emittente australiana che produce il torneo, ha realizzato un “gruntometro” che calcola l’intensità del rumore. Secondo la Azarenka, è per questo che la questione è tornata d’attualità. “Credo che alcune persone siano annoiate, che non abbiano nulla da fare – ha detto “Vika” – hanno creato una macchina che misura il volume dei grugniti. Soldi spesi bene, eh?” ha detto con fare polemico. La Sharapova è ormai abituata a questi discorsi. Quando entrò nel circuito, si narrava che i suoi urli si sentissero a 3 campi di distanza. Agnieszka Radwanska ha detto candidamente che il rumore della Sharapova la disturba, a differenza di quello della sua amica Azarenka. La stessa polacca si è detta favorevole ad eventuali iniziative della WTA per ridurre il grunting, anche se – secondo noi – se dovessero essere imposte delle regole dovrebbero valere per tutti e non solo per le giovani giocatrici come lasciato intendere da comunicato di qualche giorno fa. “Ho sentito questa storia diverse volte nel corso della mia carirera – ha detto la Sharapova – voi mi avete visto crescere, mi avete visto giocare. Sono sempre stata così. Nessuno di abbastanza importante mi ha detto di cambiare o di fare qualcosa di diverso”.
 
Qualcuno ha chiesto alla Azarenka, provocatoriamente, se sentisse i grugniti della Sharapova. “Certo, mica sono sorda – è stata la replica – e sono sicuro che anche lei senta me. E anche le 15.000 persone che sono nella Rod Laver Arena, magari ancora più lontane. Io rispetto ogni avversaria. Qualunque cosa facciano, sono certo che lo fanno per svolgere al meglio il loro lavoro. E credo che sia giusto così”. Nel corso della sua conferenza stampa, la Azarenka ha parlato di sua nonna, 71 anni, che alla sua età andava ancora a lavoro alzandosi alle 5 del mattino. “Quando vedi storie come queste ti rendi conto di quanto il tennis non sia poi così importante”. Di certo, sarà un match-chiave per la sua carriera. Dovesse vincere, diventerebbe la prima bielorussa numero 1 del mondo e il prossimo weekend il match di Fed Cup (addirittura di Serie B) contro gli Stati Uniti delle sorelle Williams sarebbe ancora più intrigante di alcuni match del World Group I. Ma non è ancora tempo per pensarci: c’è uno Slam da conquistare. E nessuno ha la pretesa che “Vika” e “Masha” debbano farlo in silenzio. Almeno ci hanno dato qualcosa di cui parlare.