ROLAND GARROS. Dopo un 2011 tremendo, la Shvedova vola nei quarti a Parigi eliminando la campionessa in carica Na Li. Giocherà le olimpiadi per il Kazakistan.
La stretta di mano tra Yaroslava Shvedova e Na Li
Di Riccardo Bisti – 4 giugno 2012
Dopo la vittoria su Carla Suarez Navarro, Yaroslava Shvedova si era messa a piangere. Quando le hanno chiesto il perché, ha risposto: “E’ stata dura rientrare dopo aver perso tutto. Ero troppo felice per aver ripetuto i risultati di due anni fa. Ho pianto perché è stato un lavoro molto duro”. Dopo aver sbattuto fuori dal torneo Na Li, campionessa in carica, si è limitata a inginocchiarsi sulla terra del campo Suzanne Lenglen. Era nello stesso punto dove Dominika Cibulkova, 24 ore prima, si era sdraiata dopo aver battuto Victoria Azarenka. Il trionfo della Shvedova è clamoroso per il modo in cui è maturato. Fino al 6-3 2-2, Na Li sembrava in controllo. Poi è entrata in un vortice senza fine, simile a quello che l’aveva colpita durante la finale di Roma. La kazaka di origine russa ha vinto gli ultimi 10 giochi ed è volata nei quarti, stesso risultato di un paio d’anni fa quando battè la Radwanska prima di perdere da Jelena Jankovic. Risultato straordinario, ancor più bello perché arriva dopo tanta sofferenza. “L’anno scorso è stato durissimo perché ho avuto tanti infortuni e mi sono operata al ginocchio. Così ho iniziato la stagione fuori dalle prime 200”. “Slava” si è presentata al Roland Garros da numero 142 WTA, ma adesso volerà. La Shvedova è una ragazza super-simpatica. Lo si evince dando un’occhiata al suo sito ufficiale, dove c’è un’autopresentazione molto divertente. “Sono nata in un freddo giorno d’autunno…oddio, non so se quel giorno fosse freddo o caldo, ma di sicuro i miei genitori se lo ricordano”. Figlia di un allenatore di tennis e di una ex atleta, nel 2008 ha accettato l’offerta della federazione kazaka e ha scelto di giocare per la repubblica ex-sovietica. In virtù di questo parteciperà alle Olimpiadi di Londra insieme a Galina Voskoboeva, “acquistata” pure lei dal National Tennis Centre di Astana.
La Shvedova è una buona singolarista, ma è anche una doppista coi fiocchi. Il top lo ha raggiunto un paio d’anni fa, quando insieme a Vania King ha vinto sia Wimbledon che Us Open. E’ salita al numero 4, ma ancora adesso è numero 5. In singolare è stata al massimo numero 29. Il suo è un tennis completo e muscolare. Non potrebbe essere altrimenti con un fisico come il suo, 68 kg ben distribuiti su 180 centimetri di altezza. Contro la Li rimandava tutto con spirito garibaldino. Stava ben lontana dalla linea di fondo e raccattava quasi ogni palla in fase discendente. All’inizio non bastava, poi questo continuo rimandare ha mandato in cortocircuito i fragili meccanismi della Li, memore del papocchio combinato a Roma. Ma qui ha fatto ancora peggio: 10 giochi persi di fila, molti dei quali ai vantaggi, interesserebbero ogni psicologo. Davvero insensati. Prima di giocare contro la Li, una raggiante Shvedova si era detta ottimista: “Lei avrà la pressione di difendere il titolo, mentre io sarò tranquilla e rilassata. Ho già raggiunto i quarti in questo torneo, così proverò a lottare fino alla fine”. Come detto, la Shvedova è un tipo simpatico. Indossa occhiali con montatura celeste e guai a chiamarla “Yaro”, mentre la farete felice se parlate di sport. “Adoro qualsiasi tipo di attività sportiva a parte il curling. Ma è così solo perché non l’ho mai praticato…sono sicura che amerei anche il curling se dovessi provarlo!”. Nei quarti se la vedrà con la vincente di Lepchenko-Kvitova. Sarebbe sfavorita, ma in questo pazzo Roland Garros ormai non si può più dare niente per scontato.
Se domenica Federer e Djokovic hanno sofferto in contemporanea, lunedì è accaduto lo stesso per due protagoniste del tabellone femminile. La Li è stata eliminata, mentre Maria Sharapova ce l’ha fatta ma è rimasta in campo oltre 3 ore per battere Klara Zakopalova, 30enne ceca, con il punteggio di 6-4 6-7 6-2. Masha ha giocato una brutta partita e nel terzo set è comparso anche un fastidio al polso destro. In realtà avrebbe potuto chiudere in due set, ma si è fatta impelagare dall’avversaria e da un servizio che viaggiava ad intermittenza. Masha ha commesso 12 doppi falli e ha portato a casa un misero 32% con la seconda di servizio. Statistiche preoccupanti per chi vuole vincere il torneo e diventare numero 1 del mondo. Ma a differenza di Na Li ha due attributi grossi così e ha ugualmente portato a casa il match. Nei quarti troverà Rus o Kanepi. Sarà favorita ma può rischiare qualcosa, soprattutto se non mette a posto ‘sto benedetto servizio.
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