Le è sempre piaciuto essere diversa. E poi non le manda a dire. Dopo il successo su Jelena Jankovic alll'Australian Open, Svetlana Kuznetsova si è lamentata del comportamento della serba, che avrebbe comunicato con il suo clan (il fratello e Marko e lo sparring partner) per tutta la partita. L'ha comunque spuntata 9-7 al terzo e si giocherà un posto nei quarti contro Anastasia Pavlyuchenkova. I più attenti, avranno notato che “Sveta” indossa i capi di un brand sconosciuto. Si tratta del cinese Qiaodan, che peraltro è stato al centro di una curiosa controversia legale. Ma andiamo con ordine. Il mercato cinese è piuttosto affollato, così molti marchi provano a emergere cercando di mettere sotto contratto alcuni campioni stranieri, soprattutto giocatori di basket. Da qualche anno, tuttavia, ci provano anche con il tennis. Li Ning, per esempio, ha vestito Marin Cilic fino a qualche mese fa (prima che il croato tornasse a Fila), ma nel suo roster ha avuto nientemeno che i campioni Shaquille O'Neal (prima) e Dwyane Wade (adesso). Operazioni del genere anche i marchi “Anta” e “Peak”. Adesso è il momento di Qiaodan, che veste la Kuznetsova dal 2013. Il contatto arrivò tramite l'agente della russa. “Gli ho chiesto quale fosse il nome del brand, e lui non lo ricordava. Allora gli ho detto: 'Ok, fammi pure mandare qualche campione'. Non posso firmare con qualcuno che non conosco, voglio vedere la qualità del prodotto, mi piace apparire bene”. I campioni l'hanno impressionata, poiché Qiaodian aveva preparato per lei un logo speciale: le sue iniziali con un una farfalla. Poiché la Kuznetsova era reduce da un infortunio ed era scesa intorno al numero 70 WTA, la farfalla era il simbolo della rinascita. “A quel punto ho capito che avrebbero potuto trattarmi in modo speciale”.
LA BATTAGLIA LEGALE CON MICHAEL JORDAN
L'accordo va avanti ancora oggi, per la piena soddisfazione delle parti, anche se nel 2012 Qiaodan è stata al centro di una vivace polemica con una leggenda del basket: Michael Jordan. L'ex leggenda dei Chicago Bulls ha effettuato un'azione legale perché, a suo dire, Qiaodan aveva tratto beneficio (anche economico) dalla traduzione in mandarino del suo cognome. Da quando ha acquisito enorme popolarità, sul finire degli anni 80, è conosciuto dal pubblico cinese proprio come “Qiaodan”. Il mese scorso, l'alta corte della Cina ha dato parzialmente ragione a Jordan, sostenendo che possiede i diritti dei caratteri cinesi della parola “Qiodan”. Tuttavia, il brand è stato autorizzato a utilizzare il nome con i caratteri occidentali. La vicenda legale è finita qui, e adesso Qiaodian si è concentrata sulla Kuznetsova, di gran lunga la testimonial più importante. Come diverse altre giocatrici, “Sveta” ha la possibilità di collaborare con i creativi per disegnare gli abiti. “Ci dice che tipo di design preferisce, così come i colori e i materiali – ha detto Vivienne Wang, responsabile marketing dell'azienza – inoltre avremo anche alcuni prodotti speciali pensati per lei, come le t-shirts per i suoi fan, nonché allenatori e famiglia”. Insomma, una “brandizzazione” completa del mondo Kuznetsova, che peraltro è tornata tra le top-10 WTA e sembra non avere intenzione di fermarsi. Ben decisa a portare in alto il nome di un marchio che la rende diversa dalle altre.