C'è stato il rischio che il discusso sciopero al femminile, messo in atto nella giornata della Festa della Donna, si tramutasse in uno…sciopero delle vittorie delle azzurre al Premier Mandatory di Indian Wells. Per fortuna, a tempo quasi scaduto, Sara Errani ha evitato la Caporetto rosa. Però Sara è ancora lontana dalla migliore condizione: è ovvio che sia così, dopo i problemi fisici di inizio stagione. Quello contro Mandy Minella era soltanto il sesto match stagionale per Sarita, uscita per la prima volta dalle top-100 WTA dopo quasi dieci anni. Ma vi rientrerà presto, specie se manterrà il giusto spirito. In una giornata senza troppe soluzioni nel braccio, Sarita ha avuto il merito di non mollare contro la graziosa lussemburghese, ottima amica di Karin Knapp. Quando Mandy si è aggiudicata 6-1 il primo set, Sarita sembrava immersa in un pozzo senza fondo. Fedele alle sue caratteristiche, ha dato tutto quello che aveva: non molto, ma è bastato per cucire un 1-6 6-4 7-5 che la spinge al secondo turno contro Barbora Strycova. Se il primo set è stato un pianto agonistico, nel secondo Sara si è portata avanti ma è riuscita a scrollarsi di dosso l'avversaria soltanto al decimo game (peraltro dopo aver cancellato una palla del 5-5). Il terzo è stato battaglia agonistica, più che tecnica. La Minella prendeva un break di vantaggio al terzo game, accompagnandolo con un provocatorio “Forza, dai!”, pronunciato nella lingua di Dante. Teneva fino al 3-1, poi veniva riacchiappata. Ancora avanti di un break (4-3 e servizio), la Minella continuava a commettere errori più o meno gravi, di sicuro numerosi, mentre la Errani si limitava a restare nella sua comfort zone. A due punti dal match sul 5-4, Sara chiudeva al dodicesimo game, peraltro dopo che la Minella era stata avanti 40-15 e aveva commesso un doppio fallo sul 40-30. La vera Sarita è lontan(issim)a, ma intanto raccoglie punti importanti e inverte la tendenza in vista della stagione su terra battuta, fondamentale per ritrovare gloria e classifica.
KO SCHIAVONE E GIORGI (E ANCHE TREVISAN E PAOLINI IN CINA)
In attesa dell'esordio di Roberta Vinci, eliminate le altre due azzurre in gara. Francesca Schiavone era stata chiara: non è tanto un problema arrivare a un buon rendimento, mentre è più complicato mantenerlo. Vinte due partite nelle qualificazioni, non è quasi mai stata in partita contro Louisa Chirico, 17 anni più giovane di lei e vincitrice con un doppio 6-3. Difficilmente Francesca andrà a Miami, dove ha chiesto una wild card per le qualificazioni (che però non dovrebbe arrivare). La speranza è che mantenga la classifica sufficiente per giocare il main draw a Parigi, dove pure l'operazione wild card sembra piuttosto complicata. Qualche rimpianto in più per la sconfitta di Camila Giorgi, di nuovo in campo dopo il problema fisico che l'aveva bloccata a Doha. Camila ha giocato un match con alti e bassi nel 7-6 6-3 incassato da Johanna Larsson. La trama è stata quella vista in tante partite di Camila: tante belle soluzioni alternate a errori, soprattutto con il dritto. La regia americana ha spesso inquadrato papà Sergio, che a un certo punto mimava il gesto del servizio in kick, come a suggerire a Camila di aumentare il margine di sicurezza e diminuire il numero di doppi falli. Alla fine ne commetterà 8, nemmeno troppi (la Larsson si è fermata a 6), ma ha giocato maluccio i primi punti del tie-break (si è trovata sotto 5-0 prima di perdere 7-3). Nel secondo, sotto 1-4, si è riavvicinata sul 3-4 ma ha perso gli ultimi due game, lasciando strada alla svedese. Lo scorso anno perse al secondo turno, quindi non ci saranno grandi contraccolpi in termini di classifica. Adesso proverà a recuperare qualche punto a Miami. Nel frattempo, Martina Trevisan e Jasmine Paolini sono uscite al secondo turno delle qualificazioni al torneo ITF di Zhuhai, dove peraltro sono accompagnate da Tathiana Garbin. La prossima settimana saranno a Shenzhen. Non resta che sperare in un'inversione di tendenza….