L’azzurra gioca una partita tatticamente perfetta contro la Kerber e la manda a casa in due set. Conquista i quarti ed è ad un passo dal Masters WTA. E adesso la Vinci…
Sara Errani è certa di salire al numero 8 WTA
 
Di Riccardo Bisti – 4 settembre 2012

 
Dal 2008, la ricordiamo sistematicamente. Maud Levi Rosenbaum Blumenthal è l’unica italiana (per modo di dire…) ad avere raggiunto le semifinali all’Open degli Stati Uniti. In verità, molto prima che il torneo si chiamasse “Us Open”. Nel 1930, con la distinzione tra dilettanti e professionisti, si giocavano gli Us Championships. Perse 6-3 6-2 con la Harper quando giocava per l’Italia, in virtù del matrimonio con il barone Giorgio di Giacomo Levi. Il matrimonio durò sette anni, tanto che nel 1934 tornò negli Stati Uniti e poi si sposò con l'americano di New York Walter Blumenthal. Nata e morta a Chicago, è americana a tutti gli effetti. Ma è un dato di fatto che in quel 1930 giocava per l’Italia. Non l'hanno ancora eguagliata, ma per il quinto anno consecutivo piazziamo il tricolore tra le prime otto. Pennetta nel 2008, 2009 e 2011, Schiavone nel 2010, adesso Sara Errani. La romagnola ha firmato una bella impresa, superando per la seconda volta Angelique “Angie” Kerber. L’aveva battuta al Roland Garros, si è ripetuta sul cemento del Louis Armstrong. E’ una vittoria profondamente diversa da quella di tre mesi fa. A Parigi c’era una Errani carica, al top della forma, sapeva di essere a un passo dalla storia. E giocò un match capolavoro. Sul cemento, la pressione era tutta sulla tedesca. Adesso la Germania ha tante giocatrici: Petkovic, Goerges, Lisicki, Barthel…ma la Kerber è l’unica davvero in grado di arrivare in fondo. L’anno scorso veleggiava intorno alla 100esima posizione, poi una semifinale proprio a New York le ha fatto capire di essere forte. E’ stata l’unica a battere Serena Williams nella super-estate dell’americana. Ma la Errani le ha dato una lezione di tattica e di testa.
  
Tornerà a Brema con le ossa rotte, accompagnata da coach Torben Beltz che durante il tie-break del primo set rideva, ancora convinto che la sua pupilla l’avrebbe spuntata. Invece è finita 7-6 6-3 per Sarita, per la prima volta nei quarti allo Us Open. Ma il 2012 è l’anno delle prime volte. Non era mai andata nella seconda settimana di uno Slam, ma ora ha messo il turbo. Quarti in Australia, finale a Parigi, terzo turno a Wimbledon e adesso quarti a New York. C’è arrivata d’autorità, schiantando alla distanza la forte (in prospettiva) Muguruza, lasciando le briciole a Dushevina e Puchkova prima di battere, con la testa ancor prima che col tennis, la tedescona dagli occhi blu. Il tennis è bello perché consente ai pesi leggeri di giocare contro i massimi. Giocando con grande intelligenza, e approfittando al massimo degli errori della tedesca, si è presa un successo che vale oro, sia perché la fa volare ad un passo dal Masters di Istanbul, sia perché zittisce le critiche di chi ricordava che per arrivare agli ottavi non aveva battuto una sola giocatrice compresa tra le top 100. La Kerber picchiava duro, ma il suo braccio ha tremato nei momenti importanti, forse perché sapeva che la Errani le avrebbe sempre fatto giocare un colpo in più. Nel primo set c’è stata una viva altalena di emozioni, terminate con un doppio fallo della tedesca sul 5-6 nel tie-break. Il secondo ha vissuto a strappi: 3-0 Errani, 3-3, 6-3 Errani. Mentre l’azzurra era attenta a giocare tutti i punti, la tedesca si è fatta prendere da fretta e sconforto e ha commesso un errore dopo l’altro. L’anno scorso, la Kerber ci aveva tolto la gioia di una semifinale con la Pennetta. Stavolta ha aperto il sogno ad un quarto di finale tutto italiano, che sarebbe garanzia di un posto in semifinale. Non resta che incrociare le dita e aspettare Vinci-Radwanska….