Fossimo in Anabel Medina Garrigues, quel post su Twitter non ci avrebbe fatto piacere. Erano le 16.42 quando Garbine Muguruza ha pubblicato una foto che la ritrae in giro per le strade di Doha. La campionessa di Wimbledon ha scelto di disertare la Fed Cup per preparare al meglio la trasferta in medioriente: non contenta, quasi come se fosse un dispetto, si è fatta accompagnare da Conchita Martinez, appena scaricata dalla federtennis spagnola. Alle 16.42 le cose le andavano bene, visto che Carla Suarez Navarro ha tenuto a bada il talento di Jasmine Paolini. Tuttavia, al termine della giornata, nei panni di Anabel non saremmo troppo soddisfatti. Dopo l'1-0 firmato dalla Suarez Navarro, l'Italia ha centrato il punto dell'1-1 grazie a un'ottima Sara Errani. La sfida, dunque, è ancora in equilibrio. Fossimo in Tathiana Garbin, invece, saremmo contenti: la Paolini ha retto bene l'urto dell'esordio, mentre si è vista una delle migliori Errani dopo il rientro per la nota sospensione. Grintosa, precisa, “cattiva”, concentrata, la romagnola ha avuto bisogno di un'oretta per maltrattare la Arruabarrena, incapace di trovare soluzioni alternative. Una batosta che può avere conseguenze nella psiche della 25enne di San Sebastian, che – in assenza di alternative credibili – scenderà in campo contro la Paolini nell'ultimo singolare. E se la Errani dovesse battere la Suarez (non impossibile, visti i precedenti), per lei sarebbe davvero tosta. Insomma: un match che ci vedeva sfavoriti è diventato all'improvviso possibile. I pezzi del puzzle si stanno incastrando proprio come “Tax” avrebbe auspicato alla vigilia. C'era lei, a fianco di una giovanissima Errani, nel 2008, proprio contro la Spagna. Giocarono un doppio a risultato acquisito, vincendo. C'era lei anche oggi, a caricarla e a sostenerla in un match che era inevitabilmente il crocevia del weekend di Chieti, con il PalaTricalle non esaurito ma che ha garantito un discreto pubblico e un buon sostegno per le azzurre.
JASMINE CEDE CON ONORE
“Jasmine ha un dritto che lascia ferme le avversarie”. Parola di Renzo Furlan, che la segue part-time da qualche tempo. In effetti, la lucchese ha un colpo piatto, fulminante. Sui campi in cemento potrà darle tante soddisfazioni. Il test di oggi era troppo complicato: la Suarez Navarro ha esperienza e qualità troppo superiori, inoltre è una delle poche terraiole pure nel circuito WTA (per quanto abbia colto ottimi risultati anche sul duro). È stata quasi commovente, Jasmine, nel cercare di riprendere i pallettoni carichi di topspin della canaria. Col rovescio si apriva il campo, con il dritto cercava il vincente. La Paolini ha patito un pizzico di emozione all'inizio (ha subito il break al terzo e al quinto game), poi ha provato ad accorciare il campo per evitare scambi troppo lunghi, in apnea. Non è andata sempre bene, però è stata ordinata. Ha eseguito con diligenza i dettami della Garbin, offrendosi qualche giocata spettacolare, ma la differenza era netta. Il 6-2 6-3 è un risultato giusto e tutto sommato va bene così: nessuna umiliazione, nessun particolare rimpianto. La Suarez ha giocato con la giusta concentrazione, senza sottovalutare l'avversaria e affidandosi a quelle 2-3 cose in cui è maestra. Si è concessa un pizzico di distrazione in entrambi i set, ma soltanto quando era avanti di due break. Tuttavia, appena la Paolini si riavvicinava, ristabiliva le gerarchie. Nel secondo set, senza più i tremori dell'esordio, Jasmine ha giocato ancora più a viso aperto. Ci sono stati un paio di game combattuti, soprattutto il quinto. Sul 2-2, Carla ha capito che avrebbe dovuto impostare la fuga definitiva e lo ha fatto. Sul 5-2 ha concesso il secondo break a Jasmine, ma se lo è ripreso chiudendo con un passante di rovescio. Tutto normale. La Spagna si è presa il punto, Jasmine Paolini un po' di esperienza. Le tornerà utile.
IL DOMINIO DELLA ERRANI
Nonostante si conoscano bene, Sara Errani e Lara Arruabarrena non si erano mai affrontate. La classifica WTA dava un po' di vantaggio alla basca, ma il campo ha raccontato altre cose. Secondo Pablo Lozano, tornato a pieno titolo nel team Errani (e dunque anche in Fed Cup), la romagnola era piuttosto nervosa prima di scendere in campo, e si aspettava un match di un paio d'ore. È andata decisamente meglio, soprattutto in risposta. La Arruabarrena non è stata in grado di tenere neanche un turno di battuta: quando i numeri sono così negativi, è impensabile fare match pari. Tornata nel suo habitat – la terra battuta – Sarita ha mostrato forma, rabbia e motivazione. Dopo uno scambio di break nei primi due game, ha intascato sette giochi consecutivi fino al 6-1 2-0. Faticando a più non posso, la supertifosa della Real Sociedad ha scippato il servizio alla Errani nel terzo game del secondo set, al termine di uno scambio durissimo. Ha provato a incitarsi, ma proprio non ce n'era. Sul 3-1, è salita 15-40 sul servizio della Errani ma lì l'azzurra ha capito che era il momento di chiudere definitivamente la partita. Lo ha fatto e si è presa un successo che ne certifica lo status di leader azzurra, e ci tiene in vita in una partita molto, molto importante. Più che il sogno World Group I, azzannare i play-off ci eviterebbe di cadere in sabbie mobili molto pericolose. Dal Gruppo 1 sono uscite squadre molto pericolose come Lettonia, Gran Bretagna e Giappone. Dalla Zona Americana emergerà la vincente di Paraguay-Brasile.
RAGIONEVOLI SPERANZE
Si partirà alle 14 con Errani-Suarez (diretta TV su SuperTennis): la classifica è tutta per la spagnola, ma i precedenti sono ossigeno. Siamo 8-3 per Sarita, che diventa 5-2 sulla terra battuta. Sulla polvere di mattone, tra l'altro, la Suarez non vince da 12 anni (quarti di un torneo ITF a Barcellona, nel 2006). Un buon 50% e oltre della sfida si deciderà qui. Sul 2-1 per la Spagna, la Arruabarrena ritroverebbe un po' di tranquillità per sfidare la Paolini. In caso di 2-1 per noi, beh, non vorremmo essere nei suoi panni. Uno degli aspetti più positivi della prima giornata è stato l'atteggiamento della Paolini: sempre concentrata, positiva, non si è mai lasciata andare a gesti di disappunto e ha lottato nel migliore dei modi. C'è da credere che farà altrettanto contro la Arruabarrena. Difficile credere a cambi di formazione: l'esordio di Jasmine è stato positivo e mandare in campo Deborah Chiesa sarebbe un rischio troppo grande. Al contrario, la Spagna non ha alternative: Maria José Sanchez Martinez ha vinto al Foro Italico, ma da anni si dedica soltanto al doppio, mentre Georgina Garcia è all'esordio assoluto nonostante abbia quasi 26 anni. In altre parole, spedirla in campo sarebbe troppo rischioso. E allora non è da escludere una soluzione al doppio di spareggio. E lì, per usare una frase fatta, sarebbe una lotteria.