WTA Finals – L’americana domina Simona Halep dopo averci perso nel girone e vince il suo quinto Masters. “Quella sconfitta mi ha reso una giocatrice migliore”.
Di Riccardo Bisti – 27 ottobre 2014
Se Agnieszka Radwanska regalerà una borsa a Caroline Wozniacki per averle "regalato" un posto in semifinale, Serena Williams dovrebbe prestare la sua carta di credito alla povera Simona Halep. 48 ore prima, alla rumena sarebbe bastato perdere in due set contro la Ivanovic per sbattere l'americana fuori dal torneo. Invece ha onorato lo sport e se l’è ritrovata in finale. L’esito era scontato: come spesso accade in queste situazioni, chi perde il primo match poi vince il secondo. Serena è stata ancora più crudele: ha dominato. Con un secco 6-3 6-0 si è aggiudicata il quinto Masters in carriera, il terzo consecutivo, legittimando una leadership WTA che la matematica (ma solo la matematica…) aveva messo in dubbio alla vigilia del torneo. Ma se Maria Sharapova è uscita mestamente nel girone, Serena ha saputo riprendersi dopo lo scivolone di mercoledì e ha rimesso le cose a posto. Durante la premiazione ha ringraziato la rumena, facendole un bel complimento: “Mi hai reso una giocatrice migliore”. Di solito succede il contrario, con la più forte a motivare le altre. Invece Serena si è presentata super-concentrata e ha colpito la palla come le capita solo nei giorni buoni. “Nella nostra ultima partita avevo fatto tanti errori, sapevo che non avrei dovuto ripetermi. Dovevo giocare con un vero Serena Syle e fare quel che mi riesce meglio: farmi rispettare. Ho provato a farlo fin dal primo punto. Perdere la prima partita, per me, è stato un bene. Ora so cosa aspettarmi l’anno prossimo e su cosa prepararmi durante la stagione invernale”.
HALEP SENZA BENZINA
Ovviamente alla vigilia aveva bluffato, quando diceva che vincere tre game le sarebbe bastato (aveva perso 6-0 6-2 nel round robin). O forse intendeva dire che la Halep avrebbe dovuto essere contenta di vincerne tre, come poi è effettivamente successo. La rumena, faticando a più non posso, ha tenuto duro fino al 4-3. Ma quando ha incassato il break nell’ottavo game ha perso contatto, testa e partita. Sul 5-3, Serena ha sancito il primo parziale con due ace. Un set in cui ha avuto una condotta piuttosto aggressiva, scendendo a rete in 14 occasioni e intascando 11 punti. Era davvero concentrata. Nel secondo ha continuato con la stessa intensità, mentre la Halep ha sentito all’improvviso le fatiche di una stagione durissima, la prima da top-player. Forse ha sentito un pizzico di appagamento per una finale inattesa, vuoi per qualche acciacco, vuoi perchè il rendimento era calato negli ultimi mesi. Il set è scivolato via, senza alcuna tensione agonistica, fino all’ultimo vincente della Williams. A fine partita, Simona avrebbe detto di essere stanca e con il braccio dolorante. Ma l’impressione è che Serena, nonostante i 33 anni compiuti giusto un mese fa, abbia ancora una cilindrata irraggiungibile per le altre. Il campo di partecipazione delle WTA Finals si presentava intrigante, e più o meno tutte le partecipanti avevano legittime speranze di vittoria. Ma alla fine ha vinto lei, ancora una volta. E soltanto Martina Navratilova ha vinto più Masters.
SERENA E LA STORIA DEL TENNIS
Da parte sua, la Halep ha mostrato una certa rassegnazione. “Sono partita bene, ho avuto la chance del 3-1 ma non ho ottenuto quel game. Essendo una delle partite più importanti della mia carriera ero un po’ nervosa, stanca, e non sono riuscita a fare quel passo dentro il campo per essere aggressiva come negli altri giorni. Ho dato tutto, ma questo era il mio livello odierno. Ma per me resta un ottimo momento”. Dopo ogni successo, si rinnova il dibattito sul ruolo di Serena nella storia del tennis. Difficile fare un ranking all-time. Per non rischiare, diciamo che forse non è la più grande di tutti i tempi, ma probabilmente è la più forte. Non c’è contraddizione: quando Serena si è dedicata anima e corpo al tennis ha raggiunto picchi irraggiungibili. Tuttavia è stata troppo incostante e, a volte, poco professionale. Per questo è difficile collocarla. Certamente il 2014 è stato un po’ deludente negli Slam, ma lo Us Open le ha permesso di agganciare Evert e Navratilova. Ed è molto probabile che le supererà. “E’ fantastico, non mi aspettavo di chiudere l’anno in questo modo – ha detto – ero contenta anche solo di poter giocare. A un certo punto ho pensato che il mio ultimo match sarebbe stato quello con la Bouchard. Il 2014? Non è stato il mio anno migliore”. Un anno che si è chiuso con un coppa in più, un bel gruzzolo…e un’orchidea che porta il suo nome. Passano gli anni, ma Serena continua ad essere implacabile.
WTA FINALS 2014 – Finale
Serena Williams (USA) b. Simona Halep (ROM) 6-3 6-0
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