A Del Potro non basta andare avanti di un set e un break. Djokovic mette il turbo nel momento del bisogno e vola in finale al Masters. Per lui è la 74esima vittoria stagionale.
Djokovic è andato in crescendo, Del Potro in calando
 
Di Gianluca Roveda – 11 novembre 2012

 
Un set di assestamento, poi è emersa la legge del più forte. Novak Djokovic è il primo finalista delle ATP World Tour Finals. Opposto a Juan Martin Del Potro, in semifinale grazie alla differenza set, ha alzato il livello nel momento del bisogno e ha mantenuto la stessa intensità fino alla fine. Così, in sintesi, la semifinale pomeridiana del Masters ATP. Nel primo set c’è stato grande equilibrio. Djokovic avrebbe potuto andare in vantaggio in avvio, ma un servizio vincente e un paio di catenate di dritto hanno tenuto l’argentino in gara. Sul 3-3 era il serbo a salvarsi, ma l’equilibrio era spezzato dall’irregolarità di Djokovic con il dritto. Del Potro se ne è accorto, ha spinto duramente da quella parte e ha trovato il break che lo ha mandato avanti di un set. Se contro Federer si era disunito dopo aver vinto il primo, stavolta ha provato a restare concentrato. Ha iniziato il set con uno splendido lob vincente, poi è salito 15-30 sul servizio del serbo con un altro pallonetto. L’argentino era decisamente in gara, e andava addirittura avanti di un break al termine di un super scambio di 33 colpi. Sembrava tutto pronto per il ritorno tra i grandi. Poi, all’improvviso, ha iniziato ad andargli tutto storto. Djokovic ha giocato un paio di buoni colpi per rimettere in sesto il set, spedendo Del Potro in un corto circuito mentale, frutto di antiche incertezze. Quando Djokovic ha messo il turbo, si è capito che in finale ci sarebbe andato lui. Del Potro ha giocato un altro pessimo game di servizio e ha ceduto rapidamente il secondo set.
 
L’inerzia era tutta dalla parte di Djokovic. Il serbo ha iniziato a usare lo slice con sapienza, mettendo l’argentino fuori posizione. La tattica ha funzionato e lo ha spedito subito 2-0. Del Potro non si muoveva più con efficacia e non riusciva a sfruttare la potenza dei suoi colpi. Stavolta era Djokovic a comandare sulla diagonale del dritto, spingendo Del Potro continuamente fuori dal campo. Il settimo gioco sigillava un altro break e l’argentino – esausto e mentalmente già in vacanza – non ha tenuto in campo una sola risposta nell’ultimo game. Si potrebbe pensare a una rimonta sorprendente, in realtà Djokovic ha reso questo tipo di imprese una quasi normalità. “Nole ha migliorato il suo gioco tra la metà del secondo set e la fine del match – ha detto Del Potro – e ha meritato di vincere. Nei primi due set io ho giocato bene, ma se non tieni il livello giusto per tutta la partita è difficile battere uno come lui. Ho avuto la mia chance quando sono stato avanti di un break nel secondo, ma non ho servito come ieri. E poi Nole ha risposto alla grande”. Per il serbo è la vittoria numero 74 in stagione. Dovesse vincere il torneo, arriverebbe a quota 75 e supererebbe David Ferrer. Lo spagnolo, tuttavia, ha ancora la finale di Coppa Davis per migliorare il suo bilancio. Del Potro si consola con la bella sensazione di essere tornato forte e pericoloso. Nel 2013 ci sarà anche lui.