La doppia personalità di Murray
Giugno è il mese del Roland Garros, ma anche di Wimbledon. Per questo, l'edizione britannica di GQ ha dedicato la copertina ad Andy Murray, primo britannico a giocare la finale dopo 74 anni. All'interno del magazine c'è un'intervista in cui lo scozzese ha parlato a 360 gradi, ricordando gli incubi che lo avevano colpito dopo la sconfitta contro Roger Federer, sopiti soltanto grazie all'oro olimpico. Quando gli hanno chiesto un parere sull'idea che i britannici si sono fatti di lui, ha detto: "Domanda difficile. Da atleta, io provo a fare del mio meglio sul campo da tennis. Quello che pensa la gente dovrebbe essere irrilevante. Ad essere onesti, ho incontrato qualche difficoltà ad aprirmi ed essere sorridente nelle conferenze stampa e nelle interviste. Cerco di dare risposte oneste, ma sono situazioni abbastanza noiose, quindi non ho mai avuto a che fare con scandali o cose del genere. Direi che sono diverso da come appaio. Mi preoccuperei se le persone che mi stanno accanto mi dicessero che sono cambiato. E' molto facile essere falsi davanti a una telecamera".Giugno è il mese del Roland Garros, ma anche di Wimbledon. Per questo, l'edizione britannica di GQ ha dedicato la copertina ad Andy Murray, primo britannico a giocare la finale dopo 74 anni. All'interno del magazine c'è un'intervista in cui lo scozzese ha parlato a 360 gradi, ricordando gli incubi che lo avevano colpito dopo la sconfitta contro Roger Federer, sopiti soltanto grazie all'oro olimpico. Quando gli hanno chiesto un parere sull'idea che i britannici si sono fatti di lui, ha detto: "Domanda difficile. Da atleta, io provo a fare del mio meglio sul campo da tennis. Quello che pensa la gente dovrebbe essere irrilevante. Ad essere onesti, ho incontrato qualche difficoltà ad aprirmi ed essere sorridente nelle conferenze stampa e nelle interviste. Cerco di dare risposte oneste, ma sono situazioni abbastanza noiose, quindi non ho mai avuto a che fare con scandali o cose del genere. Direi che sono diverso da come appaio. Mi preoccuperei se le persone che mi stanno accanto mi dicessero che sono cambiato. E' molto facile essere falsi davanti a una telecamera".