Ai 3.000 metri di Quito si impone il qualificato Roberto Carballes Baena, al primo titolo in carriera. “Dedico questo successo a chi mi è sempre stato vicino, a partire dai miei genitori”. Battuto al fotofinish Albert Ramos. Il ragazzo di Granada non sembra avere la stoffa per diventare un campione da top 10-15: ci smentirà?

Il feudo di Victor Estrella Burgos ha cambiato padrone. Vincendo sei partite in sette giorni, Roberto Carballes Baena non poteva scegliere una sceneggiatura più drammatica – e dunque migliore – per intascare il suo primo titolo ATP. Nei quarti e in semifinale ha rimontato un set di svantaggio a Jarry e Martin, mentre in finale è emerso da una dura battaglia contro Albert Ramos Vinolas, battuto 6-3 4-6 6-4 in due ore e mezzo. E pensare che il biondino di Granada non vinceva una partita nel tour da quasi un anno. Le ha radunate tutte nella stessa settimana: “Ripenso ai tanti anni di allenamento che ho vissuto per arrivare fino a qui – ha detto dopo il successo – ringrazio la mia famiglia, soprattutto i miei genitori, che mi sono stati dietro per così tanti anni. Festeggeremo quando sarò tornato a casa. Quando sono arrivato a Quito non pensavo di vincere, ma sono migliorato giorno dopo giorno. Due anni fa sono entrato per la prima volta tra i top-100, ma non avevo ancora giocato bene in un torneo ATP. Ho vinto partite decise su pochi punti, adesso spero di giocare più eventi del circuito per alzare il mio livello e vincere più partite possibile”. Avrebbe potuto chiudere in due set se non avesse commesso un grave doppio fallo sul setpoint per Ramos sul 4-5 nel secondo set. A quel punto la partita poteva scivolargli via, specie quando ha dovuto annullare una palla break sul 2-3. Si è salvato, e nel game successivo è stato lui a scappare via.

IL GRAN GIORNO DEI QUALIFICATI
Ha avuto bisogno di giocare tre matchpoint, ma poi uno smash liberatorio gli ha regalato il primo titolo, facendo sdraiare – distrutto ma felice – sulla terra battuta ecuadoriana. E pensare che aveva perso 4 volte su 5 contro Ramos, l'ultima proprio l'anno scorso a Quito. Poche ore dopo Mirza Basic, dunque, il circuito ATP scopre un nuovo “first time winner”. Lo spagnolo è il terzo dopo Medvedev a Sydney e, appunto, Basic a Sofia. Curiosità statistica: non accadeva dal gennaio 2015 che due qualificati vincessero un torneo ATP nello stesso giorno: all'epoca Troicki e Vesely si imposero rispettivamente a Sydney e Auckland. Con questo successo, Carballes Baena ha scalato una trentina di posizioni e si è accomodato al numero 76. “A nessuno piace perdere le finali, ma purtroppo succede – ha detto Ramos, che ne ha vinta soltanto una su sei – mentalmente stavo bene ma ho faticato molto. Le condizioni di gioco erano molto veloci, non mi piacevano. Tuttavia ho continuato a lottare e per poco non giravo la partita. Nel tennis tocca prendere delle decisioni in una frazione di secondo: a volte va bene, altre meno. Di questa partita ricorderò le cose che ho sbagliato”. A tuffarsi nella piscina del Club Jacarandà, dunque, è stato Roberto Carballes Baena. 24 anni, gran combattente e molto preparato sul piano fisico, non sembra avere qualità straordinarie. Per intenderci, non dovrebbe essere un nuovo Pablo Carreno Busta, capace di essere forte anche sul cemento e raggiungere i primi dieci. Gli manca qualcosa sul piano della statura e della qualità tennistica complessiva. Vedremo se saprà smentire questa sensazione.

ATP 250 QUITO – Finale
Roberto Carballes Baena (SPA) b. Albert Ramos Vinolas (SPA) 6-3 4-6 6-4