AUSTRALIAN OPEN – Le parole del serbo dopo il trionfo in Australia. “Il momento chiave sono stati i primi game del secondo. E ora la Davis”. Poi offre cioccolatini a tutti.
Novak Djokovic scherza mentre si mette in posa con i raccattapalle
TennisBest – 28 gennaio 2013
Novak Djokovic ha già lasciato l'Australia. Gli hanno concesso di saltare il tradizionale photoshooting sulle rive dello Yarra per farlo volare in Europa e preparare il match di Coppa Davis contro il Belgio. Si è parlato di questo e molto altro nella conferenza stampa di fine torneo, in cui il serbo ha nuovamente offerto i cioccolatini ai giornalisti, tradizione inaugurata due mesi fa alle ATP World Tour Finals (e che gli aveva portato fortuna). Nella chiacchierata con la stampa, Djokovic si è focalizzato sulla gioia che gli ha regalato questo titolo e sulla portata storica del successo, certificata dalla presenza di Andre Agassi. Tuttavia, ha lasciato agli addetti ai lavori il compito di stabilire se anche lui ha contribuito a cambiare il gioco. Di seguito, l’intera conferenza stampa di Nole.
L’anno scorso ti sei presentato qui verso le 4 del mattino. Credo che questo sia un buon orario.
E' relativamente presto (ride).
Quanto è stata difficile la partita di stasera?
E’ stata dura. Quando giochi con uno dei tuoi più grandi rivali, al top della forma, c’è sempre molto da giocare. I primi due set sono durati due ore e venti minuti: penso che questo dica abbastanza sull’intensità del match. Me l’aspettavo, sapevo che sarebbe stata fisicamente impegnativa. Ci sono stati alcuni punti di svolta nel corso della partita. Forse uno di questi è stato il secondo game del secondo set, quando mi sono trovato 0-40. Lui ha sbagliato alcuni colpi, e sono riuscito ad uscire da quel punto cruciale. Dopo quel momento mi sono sentito più leggero e sicuro mentalmente di quanto non fossi nella prima ora di gioco.
Hai fatto qualcosa di diverso rispetto alla finale dello Us Open?
I nostri match degli ultimi tre anni sono stati decisi da pochissimi punti, quindi è difficile dire se ho fatto qualcosa di diverso. Si, ho provato ad essere più aggressivo. Ho tirato i miei colpi, soprattutto nel terzo e nel quarto set. Sono andato a rete più spesso. Ho avuto un buon successo in termini percentuali, quindi è andata bene. Avevo bisogno di dettare il gioco, sono davvero contento di aver giocato al meglio.
Come si confronta la sensazione che stai provando ora rispetto agli altri Slam vinti?
Ogni torneo, soprattutto gli Slam, è molto speciale. Così ogni vittoria è incredibile, ovviamente aggiungendo la parte storica, con tre successi consecutivi. E’ molto emozionante. In questo momento sono pieno di gioia. Tutto questo mi darà grande fiducia per il resto della stagione.
Tu ed Andy siete tra i migliori ribattitori del circuito, ma ci sono voluti più di 30 game per vedere un break. Come mai?
Abbiamo servito bene entrambi. Tenevamo i nostri turni di battuta piuttosto facilmente. Ho servito meglio nei primi due set di oggi che in qualsiasi partita degli ultimi due anni. Ma sapevo che lui risponde alla grande e ha la capacità di farti giocare sempre un colpo in più. Essere in grado di portare a casa tanti punti gratis col servizio è stato sicuramente positivo.
Andre Agassi ha sempre giocato bene in questo torneo. Stasera ti ha consegnato il trofeo. C’è qualcosa di simile nel vostro stile o atteggiamento che vi porta a iniziare così bene la stagione?
Forse lo stile di abbigliamento. Lui aveva molti colori e io amo i colori, forse abbiamo qualche somiglianza in questo. No, penso che sia uno dei giocatori ad aver cambiato il tennis. Non solo il gioco in sè, ma anche il modo in cui la gente lo vede. E’ una leggenda dello sport. Ha avuto molto successo. Ha vinto tutto: medaglia d’oro, olimpiadi, grandi slam, tutto. Ha avuto un grande impatto sul gioco perchè ne ha modificato lo stile. Penso che sia stato uno dei primi picchiatori da fondocampo. Prima di lui, in molti giocavano serve and volley. E’ lì che il gioco ha iniziato a cambiare e sono arrivati tanti tennisti in grado di vincere il punto da fondo. Ovviamente è stato un piacere e un onore ricevere il trofeo da lui.
Abbiamo vissuto un altro Slam con tre dei Big Four in semifinale e due in finale. Pensi che il divario con gli altri si stia riducendo o è in crescita?
Questa domanda è sempre in voga. Non ho grandi risposte in questo senso. Come ho detto prima, è logico aspettarsi che i primi quattro al mondo siano i maggiori pretendenti a vincere i tornei. Ma non voglio sottovalutare gli altri, soprattutto quelli piazzati tra i primi 10-15 al mondo. Io sono stato ad un soffio dal perdere contro Wawrinka. Questo la dice lunga sulla qualità e la competitività del tennis. E lui è intorno al numero 15 ATP. E’ possibile che possano fare un passo avanti e battere i migliori nei tornei del Grande Slam. Tsonga, Del Potro e Ferrer lo hanno già fatto in passato. C’è sempre la possibilità. Ma credo che negli ultimi cinque anni i primi quattro siano i più dominanti.
Quali sono i tuoi obiettivi per il resto della stagione? Il Roland Garros è una priorità?
Adesso la mia priorità è godermi questa vittoria. Sai, nella vita non capita spesso l’opportunità di vincere uno Slam. Per un tennista è il culmine di ogni ambizione. Così proverò a godermi questi momenti per qualche giorno con le persone che amo di più: la famiglia, gli amici, il team. Dopodichè penserò al resto della stagione. Tra pochi giorni ci sarà la Coppa Davis, al coperto, sulla terra…sarà molto divertente. Dopodichè, ovviamente, mancano ancora quattro-cinque mesi al Roland Garros. Naturalmente, vorrei arrvare in fondo a questo torneo. L’anno scorso sono andato in finale ed è stata una bella partita contro Rafa, ma lui è sempre il favorito sulla terra battuta. Tuttavia, se continuo a giocare bene e restare in salute, posso avere una chance.
Negli ultimi tre Slam hai subito dure sconfitte da Rafa e Roger. Entrando in campo oggi, avevi una motivazione speciale dicendo a te stesso che volevi un altro torneo del Grande Slam?
Che motivazione in più vuoi avere? Basta leggere i nomi dei vincitori negli ultimi 50, 100 anni. Essere menzionato nella storia, con tre successi di fila, è incredibile. Io sono sempre motivato in qualsiasi partita. Naturalmente, le finali Slam portano sempre qualcosa di nuovo, qualcosa di speciale, è lì che desideri di esprimerti al meglio.
Hai parlato di Agassi. Anche tu pensi di aver cambiato il gioco? Se si, in che cosa?
Lascio a voi il compito di dire se io abbia o meno cambiato il gioco. Io sto solo cercando di giocare al 100% di dedizione, amore, passione e divertimento. Voglio dire, a 25 anni ho vinto 6 Slam e possiedo diversi trofei. E’ incredibile. Sto solo cercando di godermi questo momento il più possibile. Vedremo dove mi porterà il domani.
L’anno scorso hai giocato la seconda semifinale e hai avuto meno riposo. Quest’anno è accaduto il contrario. Quanto è diverso l’approccio alla finale in base a questo? Pensi che potrebbe essere cambiato qualcosa nella programmazione?
L’unica cosa che posso dire è che questo torneo ha un successo fantastico. Il lavoro che hanno fatto per i giocatori è fantastico. Continuano a migliorare, cercando di essere il migliore dei quattro Slam: credo proprio che siano in cima. Tutti i componenti dell’organizzazione, a partire dal direttore Craig Tiley, si occupano di mettere i giocatori a proprio agio. Sono sicuro che avrete sentito commenti positivi dei giocatori, sia uomini che donne. Altri dovrebbero seguire questo esempio. I cambi nel gioco sono sempre discutibili, dipende da quale prospettiva li guardi. E’ lo stesso in ogni cosa. Sono solo felice di aver vinto un’altra volta.
Passerai da una superficie all’altra?
Questo è il motivo per cui ho detto che il prossimo weekend sarà divertente: dovrò adattarmi alle condizioni di gioco sulla terra indoor, poi giocare in Coppa Davis è sempre difficile. Ma credimi, in questo momento i miei pensieri vanno a questo trofeo, godermelo il più possibile. Spero di avere sufficiente tempo per recuperare ed essere pronto per il match di Davis.
Pensi di essere il tennista più divertente, al giorno d’oggi?
Dici? (ride)
L’ho sentito dire da alcuni raccattapalle, dicono che scherzi sempre. Mi hanno detto che hai salutato Jie Zheng in cinese. Qual’è la tua filosofia di vita per l’umorismo e il buon umore?
E’ difficile trovare una risposta razionale a questa domanda. L’unica cosa che posso dire è che provo a godermi quello che faccio e che ogni momento della mia vita è una benedizione. Ci sono migliaia di aspiranti campioni, ma alla fine in tanti non ce la fanno. Io sono fortunato ad avere avuto questa opportunità ed aver avuto successo. Voglio dire, cos’altro puoi fare oltre ad essere felice e provare a portare la gioia a chi ti sta accanto? Tutti abbiamo cattive giornate, è normale. Ma in generale sono consapevole che essere tennista professionista sia un incredibile viaggio per me. Non so se siete informati: ho avuto il permesso di andare via stanotte, e non domani. Mi scuso di non poter parlare ancora con voi domani. Il motivo principale è che vorrei essere in Europa il prima possibile, in modo da essere pronto per la Coppa Davis. Spero di trovare la vostra comprensione. Alla fine, c’è una piccola tradizione che abbiamo provato a iniziare durante le ATP World Tour Finals: offrire i cioccolatini ai giornalisti nell’ultima conferenza stampa. Vorrei iniziare l’anno allo stesso modo, se me lo permettete.
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