A dodici mesi dalla dolorosa sconfitta nei quarti di finale, Sara Errani si regala la rivincita sulla Petkovic e la seconda settimana al Roland Garros, giocando un match vicino alla perfezione. Finisce invece il sogno della Schiavone, battuta in due set da Andreea Mitu.“La vendetta è un piatto che va servito freddo”, recita la celebre frase utilizzata in vari film e scritti del passato, che calza a pennello per l’ultima grande vittoria di Sara Errani. Lo scorso anno la numero uno d’Italia salutò il Roland Garros nei quarti di finale, stesa senza appello dalle bordate di Andrea Petkovic, mentre dodici mesi più tardi è lei a sorridere, dopo il 6-3 6-3 che ha ridimensionato le ambizioni della tedesca, ma soprattutto le ha di nuovo aperto le porte della seconda settimana a Bois de Boulogne. Se l’è meritata al 100%, giocando uno dei suoi migliori match delle ultime stagioni. La tedescona di Darmstadt le dà quasi venti centimetri e una decina di chili, tradotti in un tennis molto potente e spesso difficile da arginare. Ma con la sua grinta esemplare ‘Davide’ Sara ha battuto tante volte le ‘Golia’ del circuito WTA, col suo muro di difesa e variazioni, oggi costruito alla perfezione per regalarsi una nuova vittoria contro una top ten. Doveva farle giocare più palle possibile e sbagliare poco-nulla, e ci è riuscita aggrappandosi a ogni palla con la tenacia che l’ha resa famosa, sino a dominare buona parte del match con grande lucidità. Ha attaccato quando doveva attaccare e ha difeso quando doveva difendere, sempre regalando pochissimo. C’è un dato che più degli altri racconta la sua partita: ha salvato sette palle-break su dieci (cedendo il servizio appena tre volte), ma soprattutto ne ha convertite sei su otto, facendosi trovare pronta ogni volta che il punteggio lo richiedeva. La Petkovic – ancora alle prese con qualche fastidio fisico, dimostrato da una vistosa fasciatura alla coscia – ha fatto quello che poteva, a tratti bene altri meno, ma è stato merito dell’azzurra se le sue bordate sono risultate poco incisive.
 
SECONDA SETTIMANA PER IL QUARTO ANNO DI FILA
Sara è partita bene, ma soprattutto è stata brava a difendersi con i denti nel momento in cui la rivale ha provato l’affondo. Se le fosse salita sopra, il match avrebbe potuto assumere la stessa piega dello scorso anno, quando alla simpatica tedesca bastò un doppio 6-2 per prendersi la prima semifinale Slam in carriera. Sara lo sapeva e non le ha concesso un centimetro, continuando a tenerla lontana dalla riga con palle cariche e profonde, e usando bene la smorzata. Una tattica che ha sortito gli effetti sperati dal 3-3 in avanti, quando il match è entrato in lotta, esaltando le caratteristiche di grande combattente dell’azzurra. Con tre game di fila si è presa il set, con altri tre è scappata sul 3-0 nel secondo, dando all’incontro la prima piega importante. Quella definitiva, invece, è arrivata sul 4-3, quando la tedesca era riuscita a riprenderla dopo aver salvato una palla dell’1-5 dal sapore di match-point, e una chiamata dubbia della giudice di sedia poteva farle perdere la pazienza. Invece è rimasta concentrata e con un nuovo break è salita 5-3, prima di chiudere al primo match-point. Continua dunque il suo amore con Parigi, iniziato con quattro anni difficili ma poi sbocciato con la finale del 2012. Per la quarta volta consecutiva è alla seconda settimana, e può puntare a un nuovo quarto di finale. A separarla dal traguardo minimo per una come lei ci sarà una fra la sorprendente statunitense Irina Falconi e un’altra tedesca: Julia Goerges. Non c’è da abbassare la guardia, ma sarà favorita contro entrambe, per andare a prendersi quella (potenziale) sfida con Serena Williams che le è sfuggita al Foro Italico.
 
LA SCHIAVONE SI SPEGNE SUL PIÙ BELLO
Mentre Sara si prendeva gli ottavi sul Campo 1, è sfumato sul 2 il sogno di Francesca Schiavove, battuta 7-5 6-4 dalla rumena Andreea Mitu, altra protagonista dell’effetto Fed Cup. Dopo la grande impresa centrata ad aprile contro il Canada di Eugenie Bouchard, la sua connazionale Alexandra Dulgheru è arrivata ai quarti al Foro Italico, e un paio di settimane dopo è stata lei a guadagnarsi il suo posto al sole e gli applausi di Ion Tiriac, presente sugli spalti. Alla seconda apparizione in un torneo del Grande Slam (prima a Parigi) ha vinto tre gran belle partite, mostrando un tennis interessante. Dopo Karolina Pliskova, ci ha sbattuto anche la Schiavone, protagonista della prima parte del match, ma poi scesa di livello nel momento più importante. L’ha stordita di variazioni fino al 5-3, facendole sudare ogni singolo quindici, ma al momento di chiudere il set le quattro ore di fatiche ed emozioni dell’altro ieri si sono fatte sentire. Lei è scesa un pochino, la Mitu è salita di livello e non ha più sbagliato, fino a doppiarla nei vincenti. Dal 3-5 ha vinto sei giochi di fila, salendo 2-0 e poi 3-1 nel secondo. L’azzurra sembrava finita, invece ha reagito e si è presa il 4-3, tornando a saltellare prima di ogni punto, spinta dai cori “Franci, Franci, Franci” del pubblico francese. Ha vinto un paio di punti dei suoi e si è caricata, ma la rivale ha mostrato gli artigli. Dopo due scambi lunghissimi ha siglato il 4-4, e poi ha iniziato a tirare una bomba dietro l’altra con il diritto, sfiancando l’ultima resistenza dell’azzurra. Ha finito in lacrime fra gli applausi, quasi incredula per il traguardo raggiunto, lei che a 23 anni è appena entrata fra le top 100, ma di questo passo è destinata a salire rapidamente. Tuttavia, l’applauso più forte ha accompagnato l’uscita dal campo dell’azzurra, che ha scritto un’altra pagina della sua storia parigina. L’ultima? Forse no.
 
ROLAND GARROS – Terzo turno
Sara Errani (ITA) b. Andrea Petkovic (GER) 6-3 6-3
Andreea Mitu (ROU) b. Francesca Schiavone (ITA) 7-5 6-4