Il ligure si disunisce a fine secondo set, ma alla fine vince un duro derby contro Paolo Lorenzi. Adesso dovrà essere bravo a gestire lo status di favorito in (quasi) tutti i match.
Fabio Fognini è il secondo giocatore di più alta classifica a non aver ancora vinto un torneo ATP
Di Riccardo Bisti – 2 maggio 2013
Fabio Fognini è entrato in una nuova dimensione. Non è più il talento dall’immenso potenziale che può infilare il colpaccio da un momento all’altro. Oggi è una bella realtà, uno che sulla terra battuta vale i primi 15, forse di più. Adesso tutti si attendono il risultato, l’impresa, l’exploit, magari a partire da Oeiras (467.800€, terra). Fabio è il più forte tennista in circolazione a non aver vinto un solo torneo ATP. Ranking alla mano, il solo Jerzy Janowicz gli sta davanti tra i tennisti a "zero tituli", ma Fabio non ha nulla da invidiargli, a maggior ragione sulla terra battuta. E allora è tempo di ottenere il successo che l’anno scorso è stato soltanto sfiorato a Bucarest (contro Gilles Simon) e a San Pietroburgo (contro Klizan). Non sappiamo se arriverà all’ex Estoril, anche perché la concorrenza si chiama Wawrinka e Ferrer, non esattamente gli ultimi arrivati. Ma ormai Fabio deve avere obiettivi alti, importanti, e non commettere l’errore di porsi limiti. Ma c’è un altro errore che deve evitare: sottovalutare gli avversari. Non crediamo che abbia preso sottogamba l’impegno contro Paolo Lorenzi, ma certamente avrebbe potuto chiudere più facilmente. Invece ha avuto bisogno di 2 ore e 42 minuti per chiudere 7-6 5-7 6-4 e accedere ai quarti, dove se la vedrà con lo spagnolo Pablo Carreno Busta. I derby sono partite speciali, a qualsiasi livello, e Lorenzi ha interpretato il match un po’ meglio di Fabio. Paolo conosce bene le sue armi e i suoi limiti e ne fa tesoro. Sapeva che nel braccio di ferro da fondocampo, nel tocco e nell’esplosività non c’era partita. Sapeva che l’esito sarebbe dipeso da Fognini. E allora ha giocato al massimo, cercando far colpire più palle possibili al ligure, nella speranza di mandarlo fuori fase.
Per poco non riusciva a spuntarla. Nel primo set, dopo aver subito il primo break al termine di uno scambio di quasi 40 colpi (4-2 Fognini), riagganciava il match nel game successivo e si arrampicava al tie-break, dove saliva 3-0. Lì Fabio trovava un parziale di 6 punti consecutivi che rimettevano a posto il set, per la gioia di coach Josè Perlas, che ha seguito il match insieme ad Andreas Seppi e Massimo Sartori. Il tecnico spagnolo era soddisfatto a metà: gli piaceva il Fognini incisivo con il dritto (spesso è andato a segno con la soluzione anomala, magari dopo aver sfiancato Lorenzi dall’altra parte), ma non tollerava gli alti e bassi. Ad ogni modo, il ligure prendeva un break anche nel secondo set e andava a servire per il match sul 5-4. A quel punto si è irrigidito e un black-out di pochi minuti è bastato all’ammirevole Lorenzi per allungare la partita. Il terzo proseguiva sui binari dell’equilibrio, con Lorenzi che sciupava una palla break per andare avanti. Fognini era un po’ nervoso (scorie del giocatore che fu…), si faceva curare per un problema alla coscia, ma alla fine trovava il break che lo spediva nei quarti. Il bicchiere mezzo vuoto sta nella fatica per aver battuto un avversario inferiore. Il bicchiere mezzo pieno riguarda il risultato: in altri tempi, Fabio avrebbe perso. Adesso avrà un match molto delicato contro Pablo Carreno Busta, classe 1991, autore di un impressionante inizio di stagione nei tornei futures: ne ha vinti sette di fila, raccogliendo 39 vittorie consecutive prima di cedere a Kevin Anderson a Casablanca. Un anno e mezzo fa si era issato a ridosso dei top 100, ma un infortunio lo ha tenuto fermo per sette mesi. E’ ripartito dai piccoli tornei e ha raccolto una vittoria dopo l’altra, fino all’attuale 228esima posizione. Ma vale molto di più, anche perché a Oeiras ha superato le qualificazioni e al primo round ha superato Julien Benneteau. Fabio dovrà stare molto attento.
Ha fatto il suo esordio anche David Ferrer, che ha avuto bisogno di tre set per battere Edouard Roger Vasselin (6-4 4-6 6-3 lo score). Lo spagnolo è giunto in Portogallo in extremis in virtù del forfait di Juan Martin Del Potro, vincitore delle ultime due edizioni. “Mi trovavo a casa a riposare, poi mi hanno chiamato da qui dicendomi che erano interessati ad avermi perché era arrivato il forfait di Del Potro. Ho accettato con piacere, anche perché qui mi hanno sempre trattato bene” ha detto lo spagnolo, che però sembra l’ombra del giocatore del 2012 e di inizio 2013. “Non mi sento il favorito. Adesso penso solo a giocare contro Hanescu, ma devo migliorare molto”. Nel suo ipotetico percorso, in semifinale troverebbe Andreas Seppi, che farà il suo esordio giovedì contro Alejandro Falla. Per Seppi è una settimana delicata: gli scadranno i 250 punti del successo conquistato lo scorso anno a Belgrado. Il torneo serbo è stato cancellato, allora ha ripiegato sul Portogallo. Il campo di partecipazione è piuttosto competitivo, ma non poteva essere diversamente. In queste settimane, Seppi cercherà di conservare lo status di numero italiano dall’assalto di Fognini. Stiamo entrando nella fase calda.
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