Dopo la stranissima semifinale con Djokovic, in conferenza stampa Gael Monfils ha risposto a viso aperto ai giornalisti, spiegando i motivi del suo tennis particolare. “Non dite che non mi sono impegnato. Dovevo trovare una soluzione per cambiare le cose, e ha funzionato eccome. McEnroe? Mi dispiace per le sue critiche: ho solo cercato di fare del mio meglio”.

Le opinioni possono variare da persona a persona, ma è indubbio che ciò che ha combinato Gael Monfils contro Novak Djokovic è qualcosa di molto particolare, sicuramente mai visto in una semifinale Slam. Qualcuno si è divertito a vederlo giocare un tennis senza il minimo significato, altri invece non l’hanno apprezzato affatto, mentre i giornalisti, in conferenza stampa, hanno provato a capire meglio i motivi della sua strategia del tutto particolare. “Sicuramente – ha raccontato Gael dopo la sconfitta – le persone non erano pronte a vedere qualcosa di simile, ma perché avrei dovuto continuare a giocare nello stesso modo e perdere il set 6-0? Ho provato a far pensare Djokovic, a metterlo di fronte a qualcosa di nuovo e vedere cosa sarebbe successo. Quando l’avversario è troppo forte, giocare in maniera standard non serve a nulla, c’è bisogno di cambiare le cose. Lo so che non è stato qualcosa di naturale, ma non dite che non mi stavo impegnando. Fan***o, volevo solo cercare una soluzione per vincere l’incontro, nient’altro. Ho fatto un cenno al mio coach e gli ho fatto capire che sarei passato al piano B. Sapevo bene cosa fare, in passato contro Djokovic l’avevo anche già fatto. Era necessario e ha funzionato, mi ha permesso di rientrare nel primo set. L’ho fatto correre, l’ho fatto venire a rete e l’ho passato, e ho rimontato fino al 5-3 15-40, è stata un’ottima strategia. I fischi? Fanno parte del gioco, la gente si aspettava un match diverso”.

John McEnroe, probabilmente dimenticandosi quello che combinava ai suoi tempi, l’ha definito “poco professionale”, e Gael non ha perso l’occasione di rispondere. “Penso sia una brava persona, e non ho nulla contro di lui. Quindi non adoro sentire certe cose, mi dispiace sapere che una leggenda come lui mi abbia criticato, perché ho solo cercare di fare del mio meglio. Mi dispiace che mi abbia definito poco professionale, perché sto lavorando, sto crescendo, sto imparando, e dicendo così dà dei poco professionali anche al mio coach, al mio fisioterapista, al mio preparatore atletico e quant’altro. Mi dispiace se qualcuno pensa che io stia sprecando il mio tempo, ma so benissimo come fare per giocare al massimo delle mie possibilità”. Su ciò che ha fatto si può discutere a lungo, ma è sempre stato piuttosto chiaro che da uno come Monfils ci si potesse aspettare qualsiasi cosa. “Mi piace divertirmi in tutto ciò che faccio nella mia vita, adoro provare a essere creativo sul campo da tennis, ma anche fuori. Creo musica, dei dipinti, dei vestiti, dei passi di danza. Invento tutto ciò che mi passa per la testa”.