Capita spesso che un giocatore non riesca ad emergere a causa della mancanza di risorse. A sentire Aleksandra Krunic, gran personaggio allo Us Open 2014, esiste anche il problema opposto. Nata a Mosca, si è allenata in Russia fino ai 17 anni prima di spostarsi in Slovacchia. Soltanto lo scorso anno è tornata nel paese d'origine, dove vive con i nonni. "Ho uno sponsor, un amico d'infanzia di mio padre – dice la Krunic – mi aiuta sin da quando ho 14 anni, per lui sono una specie di seconda figlia. Quando hai tutto a disposizione è un grande vantaggio, ma potrebbe anche essere uno svantaggio. Non sai davvero che cosa ti serve. Non ero abituata a lottare per certe cose, perchè ogni mia esigenza era soddisfatta. Dovevo soltanto andare in campo". Evidentemente ha imparato a soffrire. La Krunic ha anche svelato un simpatico siparietto con Djokovic: "L'ho cacciato dalla palestra prima del mio match contro la Keys, poi l'ho visto di nuovo prima di affrontare la Kvitova, così a fine partita abbiamo scherzato. Mi ha detto: 'Mandami pure fuori a calci, se poi giochi così bene!'"Capita spesso che un giocatore non riesca ad emergere a causa della mancanza di risorse. A sentire Aleksandra Krunic, gran personaggio allo Us Open 2014, esiste anche il problema opposto. Nata a Mosca, si è allenata in Russia fino ai 17 anni prima di spostarsi in Slovacchia. Soltanto lo scorso anno è tornata nel paese d'origine, dove vive con i nonni. "Ho uno sponsor, un amico d'infanzia di mio padre – dice la Krunic – mi aiuta sin da quando ho 14 anni, per lui sono una specie di seconda figlia. Quando hai tutto a disposizione è un grande vantaggio, ma potrebbe anche essere uno svantaggio. Non sai davvero che cosa ti serve. Non ero abituata a lottare per certe cose, perchè ogni mia esigenza era soddisfatta. Dovevo soltanto andare in campo". Evidentemente ha imparato a soffrire. La Krunic ha anche svelato un simpatico siparietto con Djokovic: "L'ho cacciato dalla palestra prima del mio match contro la Keys, poi l'ho visto di nuovo prima di affrontare la Kvitova, così a fine partita abbiamo scherzato. Mi ha detto: 'Mandami pure fuori a calci, se poi giochi così bene!'"