Ci sono momenti in cui il fisico non ne può più. Dopo oltre 15 anni di professionismo, è quanto sta accadendo a David Ferrer. Tanti giocatori vorrebbero trovarsi al suo posto, al numero 12 ATP e con un bottino di 26 partite vinte in stagione, ma per “Ferru” è un bilancio insufficiente. Difficile parlare di “crisi” per un giocatore che per almeno cinque anni ha ottenuto risultati clamorosi, forse addirittura superiori rispetto al suo talento. Ma la sconfitta contro Julien Benneteau (6-4 2-6 6-4 lo score) al primo turno del Masters 1000 di Cincinnati profuma di resa. A 34 anni, il fisico non risponde più come prima e la testa è inevitabilmente logorata. “Testa + Fisico”, il mix vincente che gli ha permesso di vincere 26 tornei, raggiungere una finale Slam (Parigi 2013), diverse semifinali e mantenere un rendimento incredibilmente regolare. Oggi il mix non funziona più e David sta raccogliendo tante delusioni, non ultima la brutta sconfitta alle Olimpiadi contro Yevgeny Donskoy. Il suo miglior risultato stagionale restano i quarti all’Australian Open, dove peraltro aveva giocato un buon match contro Andy Murray. Sembrava il preludio a un’altra bella stagione, invece ha raccolto “solo” quattro semifinali in tornei ATP di secondo piano: Auckland, Buenos Aires, Ginevra e Bastad.
CUEVAS A SORPRESA SU QUERREY
A Cincinnati, dove un paio d’anni fa aveva raggiunto la finale (battendo in semifinale proprio Benneteau), ha giocato su buoni livelli soltanto un set (il secondo), ma per il resto ha meritato di perdere. Una volta intascato il secondo, ha consentito a Benneteau di prendere due break di vantaggio (4-1 e servizio). Ne recuperava uno, ma non era sufficiente. Per il francese è una vittoria importante: a quasi 35 anni, prova a rilanciarsi anche in singolare dopo i quarti della scorsa settimana a Los Cabos. E’ appena rientrato tra i top-300 ATP, mentre vanta un ottimo ranking in doppio (36). L’esperienza e la qualità non gli mancano: la strada è lunga, ma intascare un po’ di punti laddove può utilizzare la classifica protetta può essere un bel colpo. Tra gli altri risultati di giornata, si segnala il bel successo del giovane Jared Donaldson (classe 1996), vincitore in due set su Nicolas Almagro. I latinos si sono rifatti col successo a sorpresa di Pablo Cuevas su Sam Querrey. Sul cemento di Cincinnati, pochi ci avrebbero scommesso.
La crisi senza fine di David Ferrer
KO anche al primo turno di Cincinnati, lo spagnolo sembra entrato in una spirale senza uscita. Nel 2016, il suo rendimento è clamorosamente peggiorato rispetto agli ultimi cinque anni: è fuori dai top-10 e non ha giocato neanche una finale in stagione. Ne approfitta il redivivo Julien Benneteau.