Lo spagnolo centra la quarta semifinale Masters 1000, la terza a Shanghai. E' il giusto premio per chi non è mai uscito dai top-100 in dodici anni. Ora sfida Gilles Simon. Nell'altra semifinale, ennesima sfida Federer-Djokovic.

Di Riccardo Bisti – 10 ottobre 2014

 

Vivremo il 36esimo episodio dell'affascinante rivalità tra Roger Federer e Novak Djokovic, ma la copertina di oggi se la prende Feliciano Lopez. Anzi, il “bel” Feliciano come è soprannominato per la sua avvenenza, tanto da essere più famoso per il suo aspetto fisico (vedi le osservazioni di Judy Murray via Twitter, che lo definì “Deliciano”) che per i risultati sul campo. Eppure è uno dei giocatori più longevi del circuito, coetaneo di Roger Federer. Zitto zitto, col suo tennis spettacolare ed elegante, sta vivendo la migliore stagione in carriera. Non gli era mai capitato di raggiungere due semifinali Masters 1000 in un anno. Ce l'ha fatta nel 2014: dopo Madrid si è ripetuto a Shanghai, dove c'era già arrivato un paio di volte (2009 e 2011). Non c'è dubbio che il Qi Zhong Stadium sia il suo campo preferito. E' stato più forte dei dolori alla schiena che lo hanno attanagliato durante il match contro Mikhail Youzhny. “Ho vinto di pura epica” ha raccontato dopo il 5-7 6-4 6-4 che gli regala una semifinale tutt'altro che impossibile contro Gilles Simon (che ha schiantato alla distanza Tomas Berdych, ormai focalizzato sull'imminente colloquio con Ivan Lendl). Numero 21 ATP, con i 360 punti che è già sicuro di intascare a Shanghai, salirà al numero 14 nella Race stagionale. E quella dei 33 anni (compiuti lo scorso 20 settembre) resterà la sua migliore stagione, ancora più preziosa per il titolo ATP a Eastbourne (il quarto in carriera) e le quattro vittorie contro giocatori top-10. In carriera ne ha centrate 29, soltanto nel 2003 e nel 2008 ne aveva ottenute di più (cinque).


BELLO E POSSIBILE

Se è vero che la dicitura “spagnolo atipico” non ha più senso da almeno 10 anni, non c'è dubbio che Lopez sia un giocatore del passato, casualmente nato e cresciuto nella Spagna di fine 20esimo secolo. Mentre i connazionali si nutrivano di pane e topspin esasperato, lui affinava il rovescino in slice e le eleganti volèe. Per restare così a lungo tra migliori, tuttavia, ci voleva anche costanza e voglia di lavorare. Gli piace la mondanità, ha posato per diversi servizi fotografici, ma non si è mai dimenticato di alzarsi la mattina per andarsi ad allenare. E oggi, che ha trovato una certa stabilità familiare, sta giocando un tennis eccezionale. Rafa Nadal era bloccato dall'appendicite, ma lui ha giocato una partita perfetta e ha dato continuità nei turni successivi. Adesso sogna di raggiungere la finale più importante, anche se contro Simon sarà dura. Ma non certo impossibile, visto che lo ha battuto due volte sue tre (sempre sull'erba). Feliciano è una perla rara nel tennis di oggi. Gioca bene su tutte le superfici, è completo e ha saputo migliorarsi anno dopo anno. Il rovescio, ad esempio, era un punto debole. Lo giocava soltanto in slice. Ancora oggi predilige questa soluzione, tanto da averlo reso quasi infallibile, ma tira anche buoni colpi in topspin. E' uno per cui vale la pena pagare il biglietto e merita stima per la capacità di restare tra i top-100 per ben dodici anni di fila. C'è entrato nel luglio 2002 e non vi è mai uscito, con un solo periodo di crisi nel 2006-2007 (dove comunque non è mai sceso oltre la 93esima posizione). Adesso, a 33 anni, “Feli” cerca il successo per cui essere ricordato. E' improbabile che ci riesca a Shanghai, ma intanto ha già fatto miracoli.


ANCORA FEDERER-DJOKOVIC

E' improbabile perchè Novak Djokovic sembra tornato su un altro pianeta, il pianeta di chi non perde un match in Cina da 29 partite. Contro un David Ferrer arrazzatissimo, il serbo si è imposto 6-4 6-2 vincendo un primo set eccezionale, in cui lo spagnolo ha recuperato anche l'impossibile. Brekkato in avvio, ha avuto due palle break per acciuffare il 5-5. Ma Nole ha ritrovato la solidità mentale che lo contraddistingue. “Il decimo gioco del primo set è stato cruciale. Lui aveva iniziato a sbagliare molto meno, rendendo tutto molto più difficile. Per fortuna ho servito bene nel momento decisivo – ha detto Djokovic, che su Federer ha aggiunto – lui ama giocare questi match e sa come affrontarli. Con lui è sempre una bella sfida, non c'è un chiaro favorito. Penso che ogni partita tra noi sia un thriller. Dobbiamo giocare al massimo per vincere”. Nell'ultimo match di giornata, lo svizzero ha evitato complicazioni con Julien Benneteau. Il francese ha giocato uno splendido primo set, addirittura sontuoso nel dodicesimo game, ma poi è crollato e si è arreso col punteggio di 7-6 6-0. E pensare che 48 ore prima era praticamente fuori dal torneo. Ma Leonardo Mayer ha sciupato tutti i cinque matchpoint a disposizione e Roger è ancora in gara. La storia si scrive anche così.

 

MASTERS 1000 SHANGHAI – QUARTI DI FINALE

Novak Djokovic (SRB) b. David Ferrer (SPA) 6-4 6-2

Roger Federer (SUI) b. Julien Benneteau (FRA) 7-6 6-0

Gilles Simon (FRA) b. Tomas Berdych (CZE) 7-6 4-6 6-0

Feliciano Lopez (SPA) b. Mikhail Youzhny (RUS) 5-7 6-4 6-4