Tutto come previsto. Circa un mese fa vi avevamo anticipato che le “Davis Cup Finals” si sarebbero giocate a Madrid: oggi l'ITF ha ufficializzato la decisione. L'unica novità è che, rispetto alle indiscrezioni dei giorni scorsi, l'intera settimana si giocherà presso la Caja Magica, il maxi impianto inaugurato nel 2009 e che già ospita il Mutua Madrid Open di maggio. Si pensava che semifinali e finali si potessero giocare presso l'immenso Wizink Center, già sede di diversi eventi. Per ora la soluzione è scartata, ma potrebbe essere presa in considerazione per il 2020. Probabilmente vogliono prima verificare il successo della manifestazione. Per adesso, la certezza è che le “Davis Cup Finals” si giocheranno nella capitale spagnola nel 2019 e nel 2020, mentre dall'anno successivo è possibile (anzi, probabile) che si sposteranno a Indian Wells, a “casa” del miliardario Larry Ellison, che si è già speso a favore della riforma e aveva avanzato la candidatura del suo Indian Wells Tennis Garden. Con le ATP Finals in programma a Londra fino al 2020, era inevitabile scegliere una sede europea (anche se, come vedremo, non c'è certezza sulle date). Madrid ha superato la concorrenza di Lille, che pure metteva a disposizione un campo centrale molto più grande: lo Stade Pierre Mauroy può ospitare fino a 27.000 spettatori, come peraltro vedremo nella finale del 2018.
QUALE CAMPO DI PARTECIPAZIONE?
Da parte sua, l'Estadio Manolo Santana di Madrid ha una capienza importante ma non straordinaria: 12.500 posti a sedere. Ed è ironico che si giochi nell'impianto intitolato a una leggenda del tennis che aveva manifestato forti perplessità sulla riforma. Abbiamo già detto come il nuovo format demolisca lo spirito e l'essenza della Coppa Davis (due singolari e un doppio per ogni match, incontri al meglio dei tre set, come un banale match di D3 femminile), ma la scelta di Madrid è un insulto alla promozione del tennis. La Davis, universalmente, era apprezzata perché in grado di portare il grande tennis laddove non sarebbe mai arrivato. Non si contano le location esotiche, suggestive e affascinanti che abbiamo ammirato negli anni (da uno stadio di baseball all'hangar di un aeroporto, passando per un lungomare mozzafiato). Invece si andrà in una città e in una sede che già ospita un grande torneo, sia maschile che femminile. Le Davis Cup Finals, inoltre, rischiano di avere un campo di partecipazione peggiore rispetto a quello del Mutua Madrid Open, esponendo ITF e Kosmos a una figuraccia. Per intenderci, il recente Masters 1000 di Madrid ha ospitato 17 dei primi 20 del mondo. A 14 mesi dall'evento, la Davis rischia già di non avere cinque degli attuali top-20. Per scelta personale, non ci saranno Alexander Zverev e Lucas Pouille, mentre è già certo che mancheranno Grigor Dimitrov (Bulgaria) e Stefanos Tsitsipas (Grecia), poiché le loro nazionali non ci saranno. Ed è a forte rischio anche la presenza di Kevin Anderson, visto che il Sud Africa non parte certo favorito nel match di ottobre contro il Portogallo, in cui lui non ci sarà.
DILEMMA CALENDARIO
Da qui a fine 2019 possono cambiare tante cose, in meglio, ma anche in peggio, per il progetto fortemente voluto da Gerard Piqué. Ed è per questo che il difensore del Barcellona sta spingendo affinché l'evento cambi data. Le ultime indiscrezioni sostengono che la prima edizione si giocherà dal 18 al 24 novembre 2019 (non c'è alcuna indicazione sulla data nel comunicato ufficiale), mentre nel 2020 potrebbe concretizzarsi lo spostamento a settembre, subito dopo lo Us Open, nello slot attualmente occupato dalle semifinali (e in cui Piqué aveva pensato di inserire l'incredibile progetto della Majesty Cup). L'idea di uno spostamento a settembre piacere a diversi giocatori ma non a Roger Federer, che vedrebbe minacciata la sua Laver Cup. Pensate a come si intaserebbe il calendario se le proposte di Piqué dovessero andare in porto: Us Open, Coppa Davis e Laver Cup in sequenza, con i primi match dell'Insalatiera da giocarsi poche ore dopo la finale dello Us Open. La scelta di giocare a Madrid (oltre a Lille, le altre candidate erano San Pietroburgo e Istabul) è stata presa da un mini-comitato di quattro persone: oltre a Dave Haggerty e lo stesso Gerard Piqué. c'erano anche Galo Blanco (coach spagnolo), il vicepresidente ITF Renè Stammbach, il nuovo “Comitato Direttivo” della Coppa Davis. Il progetto ha incassato l'OK delle istituzioni: la Città e la Regione di Madrid stanzieranno 10 milioni di euro, in parti uguali, per collaborare allo svolgimento del torneo. Mah.