REGOLE – Interessanti novità regolamentari nel circuito ATP: dal 2017, chiunque si ritirerà prima di scendere in campo intascherà comunque il prize money del primo turno. Si tratta di una sperimentazione, probabilmente per evitare che giochino tennisti mezzi infortunati. Arrivano gli Special Exempt tra ATP 250 e ATP 500, più tutela per i doppisti.

Il periodo di offseason serve per tante cose. Rinnovare staff tecnici, firmare nuovi contratti, lavorare per la nuova stagione…e dare un'occhiata ai regolamenti. Secondo alcune indiscrezioni, diffuse via Twitter dagli argentini di Fue Buena, il Rulebook ATP avrà alcune interessanti innovazioni. La più significativa riguarda i prize money. Ad oggi, se un tennista si ritira prima di scendere in campo, perde automaticamente il prize money del primo turno. Per questo è capitato, soprattutto nei tornei più ricchi, che qualcuno scenda in campo pur senza essere al top della condizione. In questo modo non si perde il diritto di…”passare alla cassa”. Quando però arriva il forfait ed entra in tabellone un lucky loser, il montepremi del primo turno passa direttamente a lui. Dal 1 gennaio, in forma sperimentale per tutto il 2017, chi si ritirerà prima di giocare avrà ugualmente il suo premio in denaro. Al contrario, cambierà il guadagno del lucky loser. Il “perdente fortunato” intascherà il premio relativo al turno raggiunto, più quello destinato al perdente all'ultimo turno delle qualificazioni, ma dovrà sottrarre il denaro che andrà al giocatore ritirato. Faccenda un po' macchinosa, più semplice da spiegare con un esempio. Facciamo finta che il primo turno di un torneo offra 5.000 dollari, il secondo 10.000 e l'ultimo turno delle qualificazioni 2.000: se il giocatore A si ritira prima di scendere in campo, intascherà comunque i suoi 5.000 dollari. Il suo posto in tabellone sarà preso da un lucky loser, il giocatore B. Se quest'ultimo dovesse arrivare al secondo turno, intascherebbe “soltanto” 7.000 dollari: 10.000 per il secondo turno più 2.000 delle qualificazioni, ma dovrebbe sottrarre i 5.000 che restano al giocatore A. In caso di sconfitta al primo turno, intascherebbe soltanto 2.000 dollari senza nessun guadagno extra. Forse hanno deciso così per evitare che scendano in campo giocatori in cattive condizioni fisiche, anche se potrebbe prestarsi a qualche forfait di troppo. E' opportuno ricordare che si tratta di una sperimentazione, tenendo conto che dovrebbe valere per il solo circuito ATP e non per gli Slam o la WTA.

SPECIAL EXEMPT
Altre due novità: la prima riguarda gli “Special Exempt”. I regolamenti dicono che un giocatore regolarmente iscritto alle qualificazioni può essere ammesso in tabellone se arriva in semifinale o in finale a un evento della settimana precedente, risultando impossibilitato a giocare le “quali”. La norma, tuttavia, è valida per i soli tornei della stessa categoria. (Masters 1000, ATP 500, ATP 250, Challenger). Dall'anno prossimo, i risultati negli ATP 250 saranno validi anche per gli ATP 500. Per intenderci, se un tennista raggiunge le semifinali a Stoccarda, può ottenere uno Special Exempt per il Queen's o Halle. Stessa dinamica tra Marsiglia e Dubai/Acapulco, oppure tra Mosca/Stoccolma/Anversa e Vienna/Basilea. Ma sono soltanto alcuni esempi. L'esenzione, tuttavia, sarà una per ciascun torneo (negli altri tornei possono essere due).

MENO SUPER-COPPIE NEI TORNEI ATP
L'ultima modifica riguarda le entry list dei tabelloni di doppio e va a tutela degli specialisti. Ad oggi, le entry list si effettuano in base al miglior ranking di ciascun giocatore, non importa se di singolare o doppio. Dall'anno prossimo ci sarà una scala di priorità così suddivisa:
– Precedenza a chi si iscrive utilizzando due ranking di doppio, poi:
– A chi si iscrive utilizzando un ranking di doppio e uno di singolare, poi:
– A chi si iscrive utilizzando due ranking di singolare.
In altre parole, ci sarà più spazio per i doppisti e meno per le super-coppie che di tanto in tanto si formano, sfruttando la classifica di singolare. Pensate a Federer-Wawrinka, Cilic-Del Potro, Raonic-Gulbis e tante altre. Insomma, maggiore tutela “sindacale” per i doppisti, che peraltro si devono già accontentare del 25% del montepremi di ciascun torneo.