ROLAND GARROS. Andreas vince d’autorità contro Davydenko e ora trova Kukushkin. “Davydenko doveva sottostare ai suoi ritmi” dice coach Sartori.
Andreas Seppi è atteso da Mikhail Kukushkin

Di Riccardo Bisti – 28 maggio 2012

Del nuovo Seppi si è detto e scritto di tutto
. A 28 anni ha trovato la maturità e la forza di crescere ancora. “Abbiamo cercato il modo per dargli più elasticità, soprattutto al servizio” ha detto coach Massimo Sartori, al suo fianco dal 1995. La crescita è indiscutibile, certificata dal ranking ATP. Ma battere Davydenko al primo turno del Roland Garros non è un risultato banale, anche perché il russo era reduce da un ottimo torneo a Nizza, dove era giunto in semifinale prima di perdere dal “miracolato” Brian Baker. Risalito al numero 47 ATP, il russo conosce i segreti della terra battuta. A Parigi vanta una semifinale (anche se datata) e adesso si trova nell’invidiabile condizione di non avere nulla da perdere. L’esatto opposto di Seppi, che ha realizzato tutti i sogni di bambino tranne uno: raggiungere la seconda settimana in uno Slam. Vanta qualche terzo turno, ma si è sempre bloccato. Si è presentato a Parigi al massimo della forma e si poteva temere un pizzico di agitazione. Invece ha giocato una partita quasi perfetta, imponendosi con il punteggio di 6-3 7-6 7-5. Vittoria netta, mai in discussione. La notizia migliore arriva proprio da coach Sartori: “Andreas ha costretto Davydenko a prendere rischi importanti. E poi doveva sempre sottostare ai ritmi di Seppi”. Seppi ha vinto bene il primo set e avrebbe potuto chiudere facilmente anche il secondo se avesse sfruttato uno dei diversi setpoint avuti sul 5-2 e sul 5-3. Al tie-break, tuttavia, ha saputo trovare l’allungo decisivo dal 4-4. In altri tempi, l’allungo lo avrebbe fatto il suo avversario. Così come nel terzo, quando sul 5-5 ha elevato i giri del motore e conquistato il break decisivo.
 
Al secondo turno se la vedrà con Mikhail Kukushkin, russo-kazako dal buon talento che ha avuto bisogno di cinque set per battere l’imprevedibile (ma in disarmo) Ernests Gulbis. Chissà se Seppi chiederà qualche consiglio a Volandri, battuto a Monte Carlo proprio dal russo. Sarà un match importante, non solo per la classifica. Seppi cercherà di raggiungere il terzo turno a Parigi per la prima volta in carriera (ce l’ha fatta due volte a Wimbledon e una a New York). In caso di vittoria, troverà il vincente di Verdasco-Muller. Dovesse essere lo spagnolo, sarebbe un match complicato. A livello di terzo turno in uno Slam, tuttavia, può anche andar bene. Ma bisogna fare un passo alla volta. Adottando questa politica, Seppi ha conquistato il best ranking a distanza di quattro anni e adesso punta dritto ai top 20 e – perché no – a migliorare la 18esima posizione conquistata da Camporese e Gaudenzi, storico limite del tennis italiano negli ultimi 30 anni. “L’obiettivo non deve essere quello – conclude Sartori – ma quello di conoscersi a fondo e raggiungere il proprio limite, qualunque esso sia”. Speriamo che il momento d’oro prosegua anche nella stagione su erba, superficie che gli è storicamente amica: i prossimi impegni saranno Halle, Eastbourne e Wimbledon. Ma è ancora tempo di Parigi. E Seppi non l’aveva mai vista così bella.