Notevole partecipazione azzurra allo Us Open. C'è la concreta chance, tra main draw e qualificazioni, di portare 24 giocatori a NY. Impressionano i numeri nelle “quali” maschili, si muove qualcosa anche tra le donne. La quantità è fondamentale per poi raggiungere la qualità.

Si è sempre detto che la quantità sia la condizione necessaria per arrivare alla qualità. E allora, in vista dello Us Open, l'Italia si scopre in ottima posizione. È possibile che siano addirittura 24 (!) i tennisti italiani a giocare sul Decoturf di Flushing Meadows. Numero record, impensabile fino a qualche anno fa. A poche ore dalla pubblicazione delle entry list delle qualificazioni, la situazione è questa:

5 italiani nel tabellone principale maschile
1 italiana nel tabellone principale femminile
11 italiani nelle qualificazioni maschili
5 italiane nelle qualificazioni femminili

La somma algebrica fa 22, ma ci sono ottime chance che possano esserci anche Alessandro Giannessi e Stefano Napolitano, rispettivamente numero 232 e 233 ATP, terzo e quarto giocatore esclusi dalle qualificazioni. Tra main draw e qualificazioni, è probabile che arrivino almeno tre forfait per dare semaforo verde ai due azzurri. Ci sperano entrambi, soprattutto Napolitano, che ha iniziato la campagna americana addirittura nella prima metà di luglio, fatto insolito per un tennista italiano. Ma andiamo a vedere, tabellone per tabellone, chi ci rappresenterà al Billie Jean King National Tennis Center.

TABELLONE MASCHILE
Classifica ed esperienza fanno pensare che il più accreditato sia Fabio Fognini, autore di una delle più belle vittorie in carriera proprio a Flushing Meadows (2015, contro Rafael Nadal). C'è attesa anche per Marco Cecchinato: dopo gli exploit estivi, dovrà dare concretezza alle sensazioni secondo cui potrebbe fare ottime cose sul cemento all'aperto. Lo Us Open è l'unico Slam in cui Andreas Seppi ha mancato l'accesso agli ottavi di finale. Ci proverà quest'anno, a patto che i fastidi all'anca lo lascino in pace (i problemi fisici gli impediranno di giocare il Masters 1000 di Toronto). Lo Us Open 2018 segnerà la prima partecipazione di Matteo Berrettini, ormai florida realtà del nostro tennis. Dopo un'estate a tutta birra, si prenderà due settimane di riposo e poi preparerà Flushing Meadows con il torneo ATP di Winston Salem. Speriamo di sbagliarci, ma potrebbe essere l'ultimo Slam di Paolo Lorenzi da ammesso di diritto in tabellone. Quest'anno sta faticando nei tornei del tour ed è uscito dai top-100: potrà giocare a New York in virtù dell'entry list anticipata di sei settimane. A New York dovrà difendere la pesante cambiale di 180 punti: una sconfitta immediata potrebbe costargli cara, almeno in termini di classifica.

TABELLONE FEMMINILE
I quarti a Wimbledon hanno rilanciato la stella di Camila Giorgi, nuovamente a ridosso delle top-30 WTA. Da allora, l'italoargentina si è presa un po' di pausa e non ha giocato a Washington. La rivedremo a Cincinnati. Sempre per ragioni di entry list anticipata di sei settimane, dovrà giocare le qualificazioni in entrambi i tornei. Non avrà questo problema a New York, dove sarà l'unica azzurra ammessa di diritto. Proprio a Flushing Meadows, cinque anni fa, ottenne uno dei primi exploit in carriera: una grande vittoria su Caroline Wozniacki, durante la sessione serale, sull'Arthur Ashe. Una Camila in forma può essere pericolosa per chiunque.

QUALIFICAZIONI MASCHILI
Come a Wimbledon, saremo super-rappresentati. A Londra abbiamo portato sette giocatori al turno di qualificazione, anche se lo superarono soltanto in due (più Sonego, ammesso come lucky loser). Il giocatore di più alta classifica è Thomas Fabbiano, che peraltro deve difendere i 90 punti conquistati l'anno scorso. Il pugliese spera ancora di essere ammesso nel main draw: in questo momento, dopo il forfait di Tomas Berdych, è il sesto “fuori”. Difficile, ma non del tutto impossibile, che arrivino sei forfait. In gara che Lorenzo Sonego (sempre più vicino al traguardo del top-100), Stefano Travaglia (impegnato nel weekend nelle qualificazioni di Toronto), Simone Bolelli, Gianluigi Quinzi (risalito al numero 162 ATP grazie agli ottimi risultati nei tornei Challenger), Salvatore Caruso e i redivivi Luca Vanni e Andrea Arnaboldi. Ha acciuffato in extremis un posto in tabellone Federico Gaio, ottimo finalista al Challenger di Padova. L'ultimo ammesso è Lorenzo Giustino, autore di una stagione così così. Come vi abbiamo detto, Alessandro Giannessi e Stefano Napolitano hanno più che discrete chance di farcela. Davvero un buon bottino di partecipanti, peraltro con un buon mix tra giovani ed esperti, con qualche atleta che sta ancora cercando di effettuare un salto di qualità a livelli più alti. Sognare 2-3 qualificati sembra lecito.

QUALIFICAZIONI FEMMINILI
Si muove qualcosa anche nel settore femminile. Con le nostre Fab Four quasi del tutto scomparse (c'è da sperare in un rientro di Sara Errani nel 2019), un paio di giovani guidano una mini-truppa di cinque giocatrici. Ci saranno Deborah Chiesa e Jasmine Paolini, entrambe classe 1996, forse le più “pronte” a giocare a certi livelli, anche se la loro esperienza nel circuito WTA è ancora limitata. Ci sarà Jessica Pieri, classe 1997, favorita dal fatto che lo Us Open è l'unico Slam in cui le qualificazioni femminili sono a 128 giocatrici. Con il tabellone a 96, difficilmente ce l'avrebbe fatta. Ha qualche anno in più Martina Trevisan, autrice di un buon 2018 dopo i fastidi fisici della seconda parte del 2017. A Parigi ha sfiorato la qualificazione, chissà che non possa farcela a New York. Premio alla carriera per la romana Martina Di Giuseppe: dopo tanti anni nelle retrovie, ha vissuto un 2018 con tanti buoni risultati nel circuito ITF e dunque giocherà il suo primo Slam a 27 anni. Più difficile pensare a qualche qualificazione, anche perché ci saranno avversarie piuttosto forti. Ma da qualche parte bisognerà pur cominciare.