13 ore e 50 minuti. Tanto ci è voluto all’Aniene per aggiudicarsi la finale contro Parma che alla vigilia sembrava una formalità. Invece…

da Rovereto, Fabio Colangelo

 

13 ore e 50 minuti. Tanto ci è voluto al circolo Canottieri Aniene per aggiudicarsi una finale che alla vigilia sembrava dovesse essere poco più di una formalità per la formazione romana.

 

Dopo la rinuncia a sorpresa del Capri, campioni delle ultime 4 edizioni, la squadra capitolina era diventata l’unica grande favorita di questa edizione del campionato di Serie A1. Già finalisti nel 2008, e sconfitta solo al doppio di spareggio in semifinale dai futuri campioni lo scorso anno, i romani hanno pienamente rispettato il ruolo, giungendo imbattuti in finale.

 

Ad attenderli in finale c’era il circolo tennis Castellazzo di Parma, giunto a sorpresa in finale dopo essere stato ripescato dalla serie A2. Il match si presentava più che scontato, sia per il fatto che l’Aniene fosse favorito (classifiche alla mano) in ogni singolare, ma soprattutto perché le due compagini si erano già affrontate nel girone meno di un mese fa, dove, nonostante giocassero fuori casa, i campioni d’Italia s’imposero agevolmente già dopo i singolari.

 

Fortunatamente il tennis è sport imprevedibile, e grazie a delle ottime prestazioni e ad un grande cuore, i ragazzi di capitan Montenet sono stati molto vicini ad un’impresa che avrebbe avuto dell’incredibile. La contesa si è aperta, di fronte ad una discreta cornice di pubblico, con lo scontro tra Daniele Bracciali (Parma) ed il polacco Panfil per l’Aniene. Nel girone ebbe la meglio quest’ultimo in due set, mentre in finale la maggior esperienza e attitudine a giocare match “pesanti”, ha portato l’aretino a ribalatare il risultato e a regalare il vantaggio e una piccola speranza alla sua squadra.

 

Il secondo singolare vedeva opposte le “bandiere” delle due squadre, ovvero Vincenzo Santopadre per l’Aniene e Alessandro Tombolini per il Castellazzo. E’ stato un monologo dell’immenso Santopadre, che si è imposto per 6-0 6-3, mostrando ancora una volta un livello di gioco ed una condizione psico-fisica eccezionale.

 

Sull’uno pari sono scesi in campo i rispettivi numeri 1. C’era grande attesa nel vedere all’opera Simone Bolelli, l’unica vera “star” di questa finale maschile. L’emiliano ha però dovuto inchinarsi all’amico e compagno di tanti anni di allenamento Alberto Brizzi che ha espresso un tennis molto solido ed intelligente, ed ha dimostrato di valere molto di più di quanto dica la sua attuale classifica (261 Atp).

 

Con la conquista di quello che era il match più difficile sulla carta, il Castellazzo ha iniziato a cullare il sogno tricolore in vantaggio per 2 a 1. Sogno che stava per diventare realtà quando Luca Vanni si aggiudicava il primo set nei confronti di Flavio Cipolla, trovatosi a scendere in campo in una situazione di svantaggio della sua squdra decisamente imprevista. Il simpatico Flavio però non si è perso d’animo, ha iniziato a controllare i servizi e i colpi da fondo molto potenti del toscano, ed ha riportato la sua squadra in parità conquistando agevolmente il secondo e terzo set.

 

Dopo mezz’ora di riposo e già quasi 10 ore di tennis sono scesi in campo Bracciali e Tombolini per Parma opposti a Di Mauro (rimasto a guardare i singolari per scelta tecnica) e Santopadre. Si è visto un doppio di ottimo livello, con Bracciali da una parte e Santopadre dall’altra ispiratissimi. Hanno avuto la meglio i parmensi con il punteggio di 5-7 7-6 13/11, che spiega l’equilibrio e l’incertezza che è regnata in campo fino all’ultimo.

 

E’ stato cosi che Bolelli e Cipolla si sono trovati a dover fronteggiare Brizzi e Vanni senza poter fallire. Il primo set è stato un’assolo della coppia dell’Aniene che dopo il 6-0 iniziale sembrava già pronta per il doppio di spareggio. Reazione d’orgoglio del duo emiliano, che è riuscito a portarsi fino a 4-1 nel tie break del secondo parziale, prima di cedere agli avversari.

 

Per il doppio decisivo, giocatosi purtroppo di fronte ai soli appassionati a seguito delle due squadre ed agli addetti ai lavori, l’Aniene ha ripoposto Bolelli e Cipolla, mentre Parma ha affiacato all’inamovilbile Bracciali l’eroe di giornata Brizzi. Nella prima frazione il livello del duo dell’Aniene è stato impressionante, con Bolelli che ha mostrato sprazzi di gioco da grande campione. Il 2-6 iniziale non ha però demoralizzato i rappresentanti del Castellazzo che sono riusciti ad entrare in partita ed a ribaltare le sorti del match. Sul 5-3, 40/30 servizio Bracciali (mai breccato nel corso della giornata) ci si preparava ad assistere al match tie break decisivo per il titolo. Ma una chiamata molto dubbia e un’errore banale a rete hanno restituito il break ai romani che, galvanizzati dal break insperato, hanno conquistato anche i tre games successivi ed hanno regalato il titolo alla propria squadra.

 

Complimenti ai vincitori che da tanto lottavano per questo scudetto, ed onore agli sconfitti che hanno regalato grandi emozioni al proprio pubblico che li ha seguiti con passione sugli spalti per tutta la durata della finale.

 

 


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