Lo spagnolo trionfa a Madrid senza perdere un set. In finale, sono bastati 71 minuti per battere Wawrinka. E’ il 23esimo Masters 1000, record assoluto, e il 40esimo sulla terra.
Rafa Nadal si sdraia sulla terra rossa di Madrid. Sullo sfondo, i segni della battaglia
Di Riccardo Bisti – 13 maggio 2013
Rafa Nadal è l’uomo dei record. Se Roger Federer non riprende a vincere, e con Novak Djokovic così distante, lo spagnolo è destinato a diventare il più vincente nella storia dei tornei Masters 1000. Quello del Mutua Madrid Open è il titolo numero 23, due lunghezze sopra lo svizzero. In finale, si sarà stupito nel trovarsi Stanislas Wawrinka dall’altra parte della rete. Lo svizzero sbagliato. Se contro Federer è avanti 19-10 negli scontri diretti, contro “Stan” non aveva perso un set in nove precedenti. Niente di nuovo alla Caja Magica, dove è maturato un netto 6-2 6-4 in appena un’ora e undici minuti. Insomma, a Madrid hanno avuto due finali così così, una specie di punizione divina per la scarsa affluenza di pubblico nei giorni scorsi. Rafa è partito fortissimo, conquistando di forza il break al primo game. Si è trovato 0-40, ma ha avuto bisogno di sei palle break per effettuare lo strappo. Lo voleva a tutti i costi. Sullo slancio, è volato 4-0 e ha chiuso rapidamente il primo set. Nel secondo c’è stata più lotta. Più in generale, c’è stato più equilibrio di quanto non dica il punteggio. La partita, forse, avrebbe potuto prendere una piega più intrigante nel quarto game del secondo, con Wawrinka avanti 2-1. Lo svizzero era riuscito a trovare un pizzico di aggressività in risposta. Sull’ennesimo deuce, con Nadal a rete, avrebbe potuto passarlo. Invece ha deciso di mitragliarlo, come se volesse abbatterlo come un birillo. Risultato? Ha messo fuori il quarto passante. E Rafa si è salvato. Wawrinka subiva il contraccolpo e si trovava 0-40 nel game successivo. Con la consueta grinta si aggiudicava cinque punti consecutivi e restava a galla.
Ma lo strappo finale era solo rimandato: sul 3-3, 15-15, ha sbagliato un rovescio e commesso due doppi falli consecutivi che hanno regalato a Nadal il terzo titolo a Madrid, il secondo alla Caja Magica dopo quello del 2010 (anno in cui completò lo Slam rosso, vincendo i tre Masters 1000 su terra più il Roland Garros). “Rafa è partito molto bene, se anche avessi giocato al top e fossi fresco fisicamente, sarebbe stato difficile batterlo. Nadal giocava aggressivo con il dritto, la palla volava e io non riuscivo a prendere in mano il gioco – ha detto Wawrinka – in particolare, il suo topspin mi obbligava a giocare il rovescio dal secondo piano”. Con queste premesse, la missione era disperata. Eppure Wawrinka ha confermato di vivere un momento di grazia. Roger Federer ha detto che può tornare tra i primi 10 e può qualificarsi per le ATP World Tour Finals. Su Nadal c’è poco da dire: ha messo il pilota automatico ed è bastato. I suoi numeri sono sempre più importanti: quello vinto a Madrid è il 55esimo titolo in carriera, il numero 40 sulla terra battuta. Eguagliato Thomas Muster al secondo posto di sempre. Resta davanti il solo Guillermo Vilas, un altro mancino, a quota 46. Difficilmente l’argentino resterà al comando, anche se – salvo sorprese – nel 2013 Nadal giocherà soltanto altri due tornei sulla terra (Roma e Parigi). Il sorpasso potrebbe arrivare tra un paio d’anni. Quello dei Masters 1000 è già avvenuto.
MASTERS 1000 – I PLURIVINCITORI
Rafael Nadal – 23
Roger Federer – 21
Andre Agassi – 17
Novak Djokovic – 13
Pete Sampras – 11
Thomas Muster – 8
Andy Murray – 8
Michael Chang – 7
Andy Roddick – 5
Boris Becker – 5
Jim Courier – 5
Gustavo Kuerten – 5
Marat Safin – 5
Marcelo Rios – 5
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