Dopo aver perso Nadal, lo storico torneo pre-Wimbledon viene sommerso dalla pioggia e da una caterva di eliminazioni eccellenti. Ad Halle se la ridono e pianificano un torneo WTA.
Rafael Nadal in azione ad Halle
Di Riccardo Bisti – 15 giugno 2012
Chris Kermode è una brava persona e un ottimo organizzatore. E’ stato uno dei principali artefici del passaggio delle ATP World Tour Finals a Londra. Ma è anche il braccio e la mente, nonché il direttore, dello storico torneo del Queen’s. Fa un buon lavoro: è l’artefice del cambio di sponsor (da Stella Artois ad Aegon, main-sponsor di quasi tutti i tornei britannici) ed ha strappato la firma di Andy Murray per i prossimi 5 anni. Non male per un torneo 250 che deve patire la durissima concorrenza di Halle: grazie a un regime fiscale più favorevole, i tedeschi sono riusciti a scippare Nadal ai britannici. E pensare che Rafa giocava ininterrottamente a Londra dal 2006. Tuttavia il Queen’s ha una tradizione importante, che va al di là dei nomi in campo. Non è un caso che venga trasmesso dalla prima all’ultima palla sia da BBC che da Eurosport. Eppure quest’anno sta girando tutto male. Dopo un’acquazzone che ha cancellato l’intero programma di lunedì, nei giorni successi il torneo ha subito una batosta dopo l’altra: fuori Hewitt, fuori Roddick, fuori Murray. Semplicemente, i vincitori di 10 delle ultime 12 edizioni. Senza considerare l’importanza che Andy Murray riveste per un torneo in Gran Bretagna. Come se non bastasse, hanno perso altre teste di serie come Gilles Simon, Marcos Baghdatis, Gilles Muller e Ivo Karlovic. Di più: giovedì è caduto anche Jo Wilfried Tsonga, finalista in carica e favorito del torneo dopo l’eliminazione di Murray. Tsonga si è rotto un dito ed è molto preoccupato: Wimbledon è in dubbio. “Domani farò un test, ma la sensazioni sono negative” ha detto il francese. A completare un quadro da incubo arrivano le previsioni meteo: dovrebbe piovere per tutto il weekend. L’acqua è arrivata già giovedì, bloccando un match e rinviando di un giorno Nalbandian-Roger Vasselin.
Il torneo del Queen’s era uno egli eventi sportivi top del Gran Bretagna, mentre adesso assomiglia a una fiera paesana. Non lo diciamo noi, lo scrive la stampa britannica. Qualche centinaio di chilometri più a est, Gerry Weber Junior fa un sorriso largo così. Il torneo lanciato da suo padre nel 1993 ha acquistato vigore anno dopo anno ed ha raggiunto un accordo “a vita” con Roger Federer. Con l’arrivo di Rafa Nadal (che ha firmato per tre anni) e di altri nove top-30, va a gonfie vele. Questa inversione di rotta dipende dal durissimo regime fiscale in Gran Bretagna. La legge prevede che gli atleti debbano pagare le tasse non solo sul prize-money, ma su tutti i guadagni che possono incassare con la loro presenza in Gran Bretagna. Esempio: il vincitore di Wimbledon deve pagare le tasse su tutte le sponsorizzazioni che ha ottenuto in qualità di campione di Wimbledon. Se le cose andranno avanti così, Nadal non giocherà più nel paese a meno che non ne sia costretto. In altre parole, Wimbledon e Masters si, Queen’s no. E mentre Murray perde all’esordio e fa il sarcastico in conferenza “Oh, vedo le stazioni di panico. Adesso non avrò più chance di essere pronto per Wimbledon”, ad Halle i progetti sono sempre più ambiziosi: a partire dal 2014, la città tedesca potrebbe ospitare un torneo WTA, assumendo il format di “Combined”. In questi giorni è andato ad Halle la supervisor WTA Pam Whytcorrs, rimasta particolarmente impressionata dalla location. “Queste sono strutture eccezionali, molto ben tenute”. Il direttore del torneo Ralf Weber, pieno d’orgoglio, ha aggiunto che Halle "Non ha bisogno di alcun aggiustamento per ospitare un torneo WTA”. Se la cosa dovesse andare in porto – come è probabile – si prevedono tempi ancora più duri per il torneo della Regina.
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