'Vika' domina Caroline Wozniacki con un facile 6-4 6-2, mostrando la consistenza dei tempi migliori. Dovesse tenere questo ritmo anche nei prossimi giorni, potrebbe andare molto avanti. Sabato sfiderà la Zahlavova Strycova.
Di Marco Caldara – 22 gennaio 2015
Poteva essere il match del giorno, in realtà è diventato lo show di Victoria Azarenka, che sulla nuova Margaret Court Arena ha mostratoì tutta la sua voglia di tornare in alto. Nella sfida fra ex numero uno del ranking WTA contro Caroline Wozniacki, la bielorussa l’ha spuntata 6-4 6-2, in un’ora e trentotto minuti utili a dar sfoggio di tutto il suo repertorio, con 31 winners e ben 21 punti chiusi nei pressi della rete. La Wozniacki non ha neanche giocato male, mostrandosi anche discretamente propositiva, ma nella prima serata australiana la Azarenka si è rivelata molto più consistente, da ogni zona del campo. Ha vinto anche alcuni punti in pieno stile ‘Wall-zniacki’, con i piedi lontano dalla riga di fondo, ma a differenza dell’avversaria sapeva come far male anche in attacco. I colpi della danese invece non le hanno mai dato fastidio, tanto che senza un paio di distrazioni avrebbe anche potuto chiudere più agevolmente. Nel primo set è stata prima 3-0, con una palla del 4-0, e poi 4-3 40-0, ma in entrambi i casi si è lasciata riprendere. Un nuovo allungo nel nono gioco le ha però consegnato comunque la frazione, mentre nella seconda non c’è mai stata storia. Un break sull’1-1 ha rotto definitivamente l’equilibrio, regalando alla tennista di Minsk un’altra vittoria preziosissima nel suo cammino verso il definitivo 'come back'.
VIKA CRESCE MATCH DOPO MATCH
Tutta la fiducia dell’Azarenka, di giallo vestita, si è vista nella maniera in cui ha chiuso l’incontro: è venuta a rete attaccando il rovescio della danese, e con una naturalezza degna del miglior Roger Federer ha piazzato una splendida volèe di rovescio nell’altro angolo. E poi niente urli di gioia, niente saltelli. Solo un pugnetto silenzioso, col sorriso e con gli occhi pieni di felicità, gli stessi di chi ha vissuto un periodo difficile, ma è ormai sicura di non doverci più pensare. Dopo il 6-3 6-2 di martedì a Sloane Stephens, dunque, la 25enne dell’Est ha fornito un’altra grande prova, a dimostrazione di come la settimana di allenamento tra Brisbane e l’Australian Open le sia servita per rifinire gli ultimi dettagli, ancora fuori posto nel Queensland. “Penso sia stato un gran match – ha detto la bielorussa – e si è visto del tennis di qualità. Sicuramente aver di fronte una giocatrice di alto livello mi ha aiutato a esprimermi al meglio. Sono contenta, ho tenuto lo stesso livello dall’inizio alla fine e la tattica aggressiva ha funzionato, così come il gioco di volo. Qualcosa da migliorare c’è sempre, ma già rispetto all’incontro di primo turno sono cresciuta molto”. Dalla sue parole emerge tanto entusiasmo, e quella sana voglia di giocare a tennis e divertirsi, che dopo tanti anni nel circuito tende spesso a venir meno. “Sono felicissima di essere tornata a competere, a provare l’emozione per una vittoria, ho tanta voglia di continuare a far sempre meglio. Siamo all’inizio della stagione, mi attendono molti altri tornei: non aspetto altro”.
“È GIÀ SUI LIVELLI DI PRIMA”
Addirittura, alla vigilia del match odierno si pensava che la Wozniacki potesse averne di più, anche alla luce dell’ottimo 2014 che l’ha riportata fra le grandi, invece ha subìto una dura lezione, da un’avversaria battuta in sei dei nove precedenti. In breve, ‘Vika’ ha avuto un rendimento troppo alto anche per la numero 8 del mondo. “Ha giocato meglio di me – l’ha incoronata la danese – e c’è stato poco da fare. È stata molto aggressiva, consistente, colpiva sempre in anticipo. Ma non mi stupisce: qui ha vinto due volte, e non è certo un caso. Credo sia allo stesso livello di prima dell'infortunio”. Se dovesse tenerlo anche nei prossimi impegni, il torneo potrebbe sorriderle. Sicuramente, con prima la ceca Barbora Zahlavova Strycova, numero 23 WTA, e dopo una fra Cornet e Cibulkova, è la favorita per raggiungere il quarto di finale con Serena. Per molte sarebbe sinonimo di stop, per lei no: rispetto alle colleghe la teme sicuramente meno. Sul cemento ci ha sempre fatto partita, uscendo vincitrice in tre occasioni, non avrà nulla da perdere, e l’Australian Open è il torneo che le ha dato le maggiori soddisfazioni, come dimostrato dalla doppietta 2012-2013. Tre motivi in più per sognare il colpaccio della definitiva rinascita. Certo, nei quarti ci deve arrivare, ma col tennis mostrato oggi sarebbe sorprendente il contrario.
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