Non poteva che essere il New York Times a tornare sulla curiosa vicenda tra Victoria Azarenka, Eugenie Bouchard e il coach conteso Sam Sumyk. Lo scorso dicembre, parlando con il giornale americano, la bielorussa aveva definito il coach francese un “maestro di vita”. Per questo, hanno sorpreso l'improvvisa separazione e l'immediata scelta di Sumyk, di nuovo in pista al fianco di Eugenie Bouchard. Il caso era diventato un giallo perchè ci si domandava se Sumyk l'avesse lasciata quando aveva già un accordo con la Bouchard. E un tweet pubblicato dalla bielorussa, pochi minuti dopo la sconfitta della Bouchard ad Anversa (“Quando sono felice da 1 a 10? 100!”) aveva fatto pensare a una separazione burrascosa. Per questo Cristopher Clarey è tornato sull'argomento, ascoltando tutte le parti in causa. La Azarenka, che sta preparando il torneo di Doha insieme al nuovo coach Wim Fissette, e Sumyk, che in questo momento si trova nella sua casa di Newport Beach insieme alla moglie Meilen Tu…che è anche manager della Azarenka! Non ci sono state dichiarazioni al vetriolo. Anzi, le parole sono state piuttosto dolci. Sentite la Azarenka: “Non dimentico quello che abbiamo fatto insieme e gli sarò sempre grata, però è stato sorprendente. Mi sento molto triste per questa separazione. Non c'è rabbia, non ci sono altri sentimenti. Soltanto tristezza”. La Azarenka è ripartita da Wim Fissette, la cui storia è particolarmente curiosa: dopo un'ottima stagione al fianco di Simona Halep, è stato licenziato dalla rumena perchè lei preferiva lavorare con un coach rumeno. Avrebbe dovuto lavorare con Madison Keys, ma poi lei ha preferito affidarsi a Lindsay Davenport e al marito Jon Leach. Adesso torna in pista e per lui è una grande occasione. A gennaio ha aperto una sua accademia in Belgio, ma ha raggiunto un accordo con la Azarenka che gli consentirà di seguirla quasi ad ogni torneo. La partnership scatterà nei prossimi giorni al torneo WTA di Doha.
SUMYK, TRE OFFERTE IN DUE GIORNI
Al contrario, Sumyk si è già seduto all'angolo della Bouchard. Il coach francese ha comunicato alla Azarenka la sua decisione di lasciarla subito dopo la sconfitta in Australia, negli ottavi contro Dominika Cibulkova. A suo dire, non c'erano ragioni economiche: “Il mio contratto con Vika era ottimo. Potrei dire che non mi piacciono i soldi, ma ovviamente anch'io pago le tasse. La verità è che a me interessa raggiungere il numero 1”. Sumyk ha spiegato di amare le sfide e odiare la comfort zone. “Quando avverti la sensazione di comfort è finita la fase di crescita. E io voglio essere il miglior coach possibile”. Quando gli hanno detto che forse non era il momento migliore per lasciare la Azarenka, più vulnerabile del solito, ha controbattuto: “Quale sarebbe il momento giusto? A ben vedere, non è mai il momento giusto”. Stando alle sue parole, al rientro negli Stati Uniti dopo la trasferta australiana ha ricevuto ben tre offerte in due giorni. Diciamo che la voce della separazione con la Azarenka si è diffusa in fretta…A quanto pare, la Bouchard gli avrebbe detto di volere proprio lui come coach. Stessa situazione vissuta cinque anni fa con la Azarenka. “Credo che Vika sia una giocatrice fantastica e che possa ancora migliorare. Genie è ancora in costruzione, ma ha tutti gli strumenti per crescere. Credo che entrambe abbiano un bel futuro”.
UN TWEET DA CINQUANTA SFUMATURE
La situazione è resa più delicata dal ruolo di Meilen Tu, che si ritrova ad essere la manager della Azarenka pur essendo sposata con Sumyk. Per ora non sono previsti cambiamenti. E' stata la Tu a sondare la disponibilità di Fissette ancor prima di avvisare la Azarenka. “Sapevo che Wim aveva una buona esperienza con altre giocatrici, per me è ancora più importante che i titoli conquistati – ha detto la Azarenka – stavo cercando un coach con cui fare un progetto a lungo termine”. Sul rapporto con la Tu, è stata sibillina. “Non so cosa succederà, ma per ora non ci sono problemi. Sarebbe strano se con Sam ci fossimo separati male, ma è tutto ok. E' difficile dire che siamo in buoni rapporti, perchè è stata una cosa triste, ma non ci siamo lasciati male. Quindi non ci vedo niente di strano. Non sarà facile incontrarlo in giro per il mondo. Avevamo una relazione che va oltre il rapporto tra coach e giocatrice, ma le scelte professionali vanno rispettate”. Vika ha poi spiegato che il suo tweet non aveva nulla a che fare con la sconfitta della Bouchard per mano di Mona Barthel ad Anversa. “Ero contenta perchè finalmente avrei potuto vedere '50 sfumature di grigio'. Ho letto il libro, avevo visto tante volte il trailer ed ero esaltata perchè finalmente avevo i biglietti. Non sapevo nemmeno che quel giorno giocasse la Bouchard”. Di certo non ha molta voglia di parlare. “Non farò commenti su questa cosa, non è affar mio. Vorrei concentrarmi su me stessa e spero che el circuito femminile ci sia più collegialità. Gli uomini ci hanno insegnato che si può essere rivali sul campo e amici fuori: anche per questo, non vorrei vivere questa situazione come un dramma”.