Non conosce fine la telenovela con protagonisti Juan Martin Del Potro e la federtennis argentina. Venerdì scorso, il campione di Tandil ha inviato una lettera per comunicare il suo rifiuto al match contro l'Italia e spiegarne le ragioni. Dopo cinque giorni, utilizzando lo stesso criterio (una lettera aperta), la AAT gli ha risposto. Ecco i contenuti."Vogliamo chiarire alcuni punti in merito alla lettera privata ricevuta da Juan Martin Del Potro, e che qualche ora più tardi è stata resa pubblica. Juan Martin è un valore che la AAT ha sempre voluto e vuole sommare al suo team, al di là della Coppa Davis. E' il referente numero 1 del tennis e contare sulla sua opinione e sulla sua presenza è vitale. La sua tenacia, la sua volontà, la sua dedizione e la sua forza di volontà gli stanno regalando una carriera straordinaria. Tuttavia, nel suo scritto apre delle questioni che è importante chiarire.
La AAT punta sempre al dialogo, in tutti i modi possibili: di persona, al telefono, per e-mail, per messaggi. La nostra politica di comunicazione utilizza tutti i mezzi possibili. E continueremo a fare così.
La AAT non mette pressione e non metterà mai pressione ai tennisti tramite gli organi di stampa. Il desiderio che un tennista giochi in Davis non è niente più di questo, la sincera speranza che l'Argentina possa contare su una squadra competitiva.
La AAT vuole conoscere la disponibilità dei giocatori per scegliere la superficie a beneficio del team. Sul tema, abbiamo sempre ascoltato l'opinione dei giocatori.
In merito alle consultazioni sulla scelta del capitano, è opportuno ricordare che si tratta di una competenza della AAT, pur tenendo conto che si ascolta sempre l'opinione dei giocatori, i quali sono subito informati della decisione, ancor prima che venga resa pubblica.
L'urgenza di conoscere la disponibilità dei giocatori è dovuta unicamente alle richieste dell'ITF per ufficializzare sede e superficie, sempre con due mesi di anticipo. In questo modo, è fondamentale conoscere la rosa perchè dopo non è più possibile effettuare cambiamenti.
La AAT è dispiaciuta che si sia creata questa situazione, ma riteniamo che sia stato soltanto un malinteso. Davanti a questa realtà, vogliamo scusarci per qualsiasi errore sia stato commesso. Non cerchiamo alibi, ma sappiamo che il desiderio di lavorare bene potrebbe aver frainteso la nostra buona fede. Il nostro unico obiettivo è sviluppare il tennis argentino. Per questo, i vertici AAT (che il 2 gennaio rinnoveranno il mandato per altri 4 anni) invitano Juan Martin a una nuova tappa in cui il dialogo sia l'unico protagonista, guardandosi negli occhi, ascoltare l'eventuale dissenso e cercare un accordo. Per questo continueremo a chiedere incontri con il giocatore e convocarlo per ogni partita, se naturalmente il capitano lo vorrà. Avendo reso pubblica la nostra posizione, precisiamo che Del Potro è un gran rappresentante del tennis nazionale e sarebbe un onore contare su di lui in Coppa Davis. Le porte saranno sempre aperte e siamo rammaricati per la sua assenza nel match contro l'Italia.
Arturo Grimaldi
Il Consiglio Direttivo AAT. Venerdì scorso, il campione di Tandil ha inviato una lettera per comunicare il suo rifiuto al match contro l'Italia e spiegarne le ragioni. Dopo cinque giorni, utilizzando lo stesso criterio (una lettera aperta), la AAT gli ha risposto. Ecco i contenuti.
"Vogliamo chiarire alcuni punti in merito alla lettera privata ricevuta da Juan Martin Del Potro, e che qualche ora più tardi è stata resa pubblica. Juan Martin è un valore che la AAT ha sempre voluto e vuole sommare al suo team, al di là della Coppa Davis. E' il referente numero 1 del tennis e contare sulla sua opinione e sulla sua presenza è vitale. La sua tenacia, la sua volontà, la sua dedizione e la sua forza di volontà gli stanno regalando una carriera straordinaria. Tuttavia, nel suo scritto apre delle questioni che è importante chiarire.
La AAT punta sempre al dialogo, in tutti i modi possibili: di persona, al telefono, per e-mail, per messaggi. La nostra politica di comunicazione utilizza tutti i mezzi possibili. E continueremo a fare così.
La AAT non mette pressione e non metterà mai pressione ai tennisti tramite gli organi di stampa. Il desiderio che un tennista giochi in Davis non è niente più di questo, la sincera speranza che l'Argentina possa contare su una squadra competitiva.
La AAT vuole conoscere la disponibilità dei giocatori per scegliere la superficie a beneficio del team. Sul tema, abbiamo sempre ascoltato l'opinione dei giocatori.
In merito alle consultazioni sulla scelta del capitano, è opportuno ricordare che si tratta di una competenza della AAT, pur tenendo conto che si ascolta sempre l'opinione dei giocatori, i quali sono subito informati della decisione, ancor prima che venga resa pubblica.
L'urgenza di conoscere la disponibilità dei giocatori è dovuta unicamente alle richieste dell'ITF per ufficializzare sede e superficie, sempre con due mesi di anticipo. In questo modo, è fondamentale conoscere la rosa perchè dopo non è più possibile effettuare cambiamenti.
La AAT è dispiaciuta che si sia creata questa situazione, ma riteniamo che sia stato soltanto un malinteso. Davanti a questa realtà, vogliamo scusarci per qualsiasi errore sia stato commesso. Non cerchiamo alibi, ma sappiamo che il desiderio di lavorare bene potrebbe aver frainteso la nostra buona fede. Il nostro unico obiettivo è sviluppare il tennis argentino. Per questo, i vertici AAT (che il 2 gennaio rinnoveranno il mandato per altri 4 anni) invitano Juan Martin a una nuova tappa in cui il dialogo sia l'unico protagonista, guardandosi negli occhi, ascoltare l'eventuale dissenso e cercare un accordo. Per questo continueremo a chiedere incontri con il giocatore e convocarlo per ogni partita, se naturalmente il capitano lo vorrà. Avendo reso pubblica la nostra posizione, precisiamo che Del Potro è un gran rappresentante del tennis nazionale e sarebbe un onore contare su di lui in Coppa Davis. Le porte saranno sempre aperte e siamo rammaricati per la sua assenza nel match contro l'Italia.
Arturo Grimaldi
Il Consiglio Direttivo AAT
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